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MotoGP, Poncharal: “Acosta è di un altro calibro rispetto agli altri esordienti”

“Pedro è molto diverso dagli altri rookie che abbiamo avuto. Ha una maturità incredibile, un talento naturale e un approccio alla gara da veterano”, racconta il proprietario del team Tech 3 dopo lo Shakedown a Sepang

MotoGP: Poncharal: “Acosta è di un altro calibro rispetto agli altri esordienti”

Unico debuttante al via della MotoGP nel 2024, il rookie Pedro Acosta ha già iniziato a impressionare in sella alla KTM RC16, chiudendo al comando la terza e ultima giornata dello Shakedown a Sepang. Una prestazione di tutto rispetto quella siglata dal 19enne spagnolo, che si è fermato a soli sette decimi dal record ufficiale del tracciato malese, mettendosi alle spalle piloti d’esperienza come il nuovo collaudatore della Casa di Mattighofen, Pol Espargaró, e Johann Zarco. Una performance che è riuscita a meravigliare anche il proprietario del team Red Bull GasGas Factory Racing Tech 3 Hervé Poncharal, ormai abituato, con la sua squadra, a portare degli esordienti di lusso al debutto nella classe regina del Motomondiale.

“Francamente ho parlato con tutti, con Nico Goyon, con Fabiano Sterlacchini, con i suoi meccanici e con il suo manager Valera e Pedro, questo giovane esordiente, è davvero incredibile! - ha commentato entusiasta Poncharal ai microfoni di Paddock GP - Data la nostra posizione in Pierer Mobility, e il coinvolgimento del gruppo nella Rookies Cup, nella Moto3 e nella Moto2, abbiamo una certa esperienza nell’accogliere i debuttanti provenienti dalla classe leggera e da quella intermedia e farli esordire in MotoGP. Tutti i piloti che abbiamo accolto erano grandi nomi, perché erano tutti campioni o vice-campioni della Moto2, ma si vede che lui è di un altro calibro! Per certi versi mi ricorda Miguel Olivera. Non dico che siano uguali, ma si somigliano in alcuni aspetti”.

Tra gli aspetti che più hanno colpito Poncharal ci sono senza dubbio la maturità e lattitudine con cui il 19enne ha fatto il suo ingresso in squadra.

“Quello che mi piace di Pedro, e che mi hanno detto anche tutti gli altri, è che è una persona molto intelligente: è esageratamente maturo per la sua età e questo è un aspetto che lo distingue dagli altri esordienti che abbiamo avuto. Anche il suo approccio è molto umile, nonostante l’incredibile lista di successi che ha già ottenuto. Si capisce che si tratta di una brava persona, quando arriva e parla allo stesso modo con il suo capo meccanico o con il ragazzo che si occupa delle gomme. Non tutti si comportano così. E forse la cosa più importante, insieme alla sua maturità, è il fatto che vuole creare un gruppo - ha osservato l’ex pilota francese - La sua priorità è quella di conoscere tutti ed essere vicino a ogni singolo membro della sua squadra. Se si guarda ai grandi campioni, come Rossi, Doohan e Marquez, ognuno di loro ha avuto un proprio gruppo. Può sembrare un dettaglio, ma lo trovo un aspetto importante e mi piace, perché è in linea con lo spirito mio e di Tech3 e con i valori che vogliamo trasmettere, come la famiglia, la squadra e i rapporti umani”.

Ma non è solo sotto il profilo umano che il due volte iridato ha colpito Hervé, rimasto piacevolmente impressionato anche dalle performance in pista di Acosta.

Hai l’impressione che il suo talento sia davvero naturale - ha affermato il boss del team Tech 3 - Quando arriva non si preoccupa di fare il tempo, di fare questo o quell’altro e se mi aveste detto che sarebbe primo dopo i tre giorni di Shakedown, con le due Yamaha ufficiali, le quattro Honda ufficiali, e altri grandi nomi come i collaudatori, Pol Espargaró, Dani Pedrosa e Cal Crutchlow, non ci avrei creduto. Nei tre giorni, anche quando non era il primo, è comunque sempre stato davanti e molto vicino ai leader. Spesso i piloti fanno un tempo facendo un giro un po’ apnea, con gli occhi chiusi, e tra il loro miglior tempo e il secondo miglior tempo c'è un grande divario. Invece i giri di Acosta sono tutti molto vicini tra loro, quindi si vede che è tutto fatto con metodo”.

Poncharal è consapevole che la strada del Tiburón sia ancora lunga e tutta in salita, ma non può che essere più che soddisfatto dei primi passi mossi dallo spagnolo in MotoGP.

“Siamo felici di vedere che si sta comportando bene, e non nascondo che è un piacere chiudere al comando la tre giorni, ma sappiamo perfettamente che non significa molto rispetto alla prima gara. Non abbiamo intenzione di fare la pole e vincere in Qatar, non lo direi mai, anche perché si tratta solo dello Shakedown e quando i vari Fabio, Rins, o Johann, cercheranno il tempo, e arriveranno anche Martin, Bagnaia, Marquez e gli altri, potremmo trovarci a un secondo e mezzo di distanza - ha puntualizzato il transalpino - Quello che voglio sottolineare però è che Acosta ha una maturità incredibile e un approccio alla gara da veterano, con un’intelligenza tale da motivare e creare un gruppo. Non mi concentro troppo né sul fatto che sia primo, né sul fatto che abbia girato in 58”1, ma siamo molto contenti. Anche perché è vero che gli altri non erano concentrati sul tempo, ma vi assicuro che non lo eravamo nemmeno noi”.

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