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Livio Suppo: “La mia idea per Moto2 e Moto3? Moto uguali per tutti”

Il manager nuovo consulente per Italtrans: “Non ha senso continuare la rincorsa alle prestazioni, meglio dimezzare i costi, anche con meno gare . La 250? Marquez non ci ha corso eppure conosciamo il suo talento”

Moto2: Livio Suppo: “La mia idea per Moto2 e Moto3? Moto uguali per tutti”

La stagione è alle porte e una nuova sfida attende Livio Suppo. Dopo averlo visto in Suzuki nel ruolo di team manager, Italtrans ha deciso di puntare sull’esperienza del piemontese in qualità di Racing Consultant. Livio metterà quindi a disposizione della struttura capitanata da Laura Bertlussi le proprie competenze in qualità di consulente esterno.

Proprio con lui abbiamo parlato in occasione della presentazione della squadra che si è tenuta nella giornata di sabato nella sede orobica del team. Parole chiare e trasparenti quelle di Livio, che analizzano l’attuale situazione della Moto2 e non solo. “Innanzitutto sono particolarmente grato a Italtrans per questa opportunità – ha detto – Stiamo parlando di una realtà solida, che rappresenta certamente un riferimento all’interno della categoria, ma soprattutto con una grande passione verso il mondo dei motori. Loro mi hanno offerto questa opportunità e ho deciso di accettarla”.

Livio, che idea ti sei fatto di questa Moto2 di cui tanto si discute?
Sono dell’idea che Moto2 e Moto3 abbiano bisogno di cambiamenti. Innanzitutto bisogna rivedere la scelta di togliere il Warm Up, perché ci sono diverse new entry e questo è un aspetto che non condivido. Inoltre le gare in calendario sono davvero troppe, considerando che la metà sono fuori dall’Europa. I costi della logistica diventano quindi molto impegnativi da sostenere, soprattutto per un team piccolo”.

Come si dovrebbe intervenire?
Io sono dell’idea che sia necessario un monomoto di fatto. Se fossi io a decidere,  mi muoverei verso quella direzione. Non ha senso andare alla continua ricerca della prestazione, perché  a mio avviso ha più senso avere moto due secondi più lente ma con costi dimezzati. Così facendo si consente di mettere tutti i piloti in una posizione migliore affinché emerga il talento mentre ora abbiamo un confronto solo tra italiani e spagnoli. Mi piacerebbe rivedere una categoria come nel 2011, quando a vincere fu Bradl. Vorrei poi aggiungere un’altra cosa”.

Se non ricordo male tu sei partito dalla 250.
“Esatto. Molti consideravano la 250 come una categoria fondamentale nel contesto del Motomondiale. Detto sinceramente non sono d’accordo, dato che un pilota come Marc Marquez non è passato dalla 250, però è diventato un campione. Tornando all’attualità, secondo me bisogna cercare di rivedere le attuali dinamiche per rilanciare il campionato”.

Una delle novità della prossima stagione sarà l’arrivo di Pirelli.
“Penso sia un bene per il Campionato l’arrivo di una nuova Casa. Sono dell’idea che con Pirelli alcuni valori cambieranno, inoltre le gomme offriranno una finestra più ampia ai piloti. Qualche indizio lo abbiamo già avuto in occasione dei primi test svolti nella passata stagione e adesso non resta che prepararci per quella nuova”.

Anche in questa stagione sarai al fianco di Foggia. Cosa dobbiamo aspettarci?
“Questo per Dennis è il secondo anno in Moto2 e ci aspettiamo ovviamente un passo avanti. Nonostante il passaggio di Acosta in MotoGP,  la categoria è sicuramente di alto livello perché i distacchi sono particolarmente contenuti. Ci sono piloti come Dixon, Arbolino, Aleguer, Canet e di conseguenza la sfida è tosta. Con Foggia bisogna innanzitutto confermarsi nei primi dieci per poi avvicinarci alla top five. Cercheremo di adottare un approccio scientifico senza lasciare nulla al caso”. 

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