Lorenzo: un incidente da Playstation

"Bautista pensava di stare giocando alla Play? Così io ci ho rimesso un motore!"


Un bambino di 5 anni che gioca alla Playstation, non un pilota di 27 che ha vinto un titolo” con queste parole Jorge Lorenzo ha definito Alvaro Bautista, reo di averlo buttato a terra alla prima curva dopo avere tentato una staccata impossibile. “Non è nuovo a queste manovre – rincara la dose – a Valencia nell’ultimo GP della scorsa stagione aveva fatto lo stesso, bisogna prendere dei provvedimenti perché certe cose non accadano più. Alvaro era 100 metri dietro di me, come poteva passarmi?”. Sembra strano che certe affermazioni vengano da un pilota in passato più di una volta sotto i riflettori per la sua condotta di gara. “Nel 2005 sono stato squalificato per una gara, lo stesso era successo anche a Hopkins - ricorda – Certi provvedimenti servono, io ho imparato dai miei errori”.

La Direzione Gara questa volta è intervenuta e Bautista partirà dall’ultima posizione dello schieramento fra una settimana al Sachsering.

Sono andato subito a protestare – conferma Jorge – ma la penalizzazione è troppo lieve. Serve una squalifica, ci sono troppi piloti in tutte  e tre le classi che corrono costantemente oltre ai limiti. E’ vergognoso, mi riferisco sia alla manovra di Alvaro che al provvedimento preso, troppo lieve”.

Il pilota del team Gresini è andato a scusarsi, “lo perdono, ma la sua manovra era degna di un pazzo. Sono preoccupato, so che non nostro sport un errore è sempre possibile, ma questa volta ha esagerato. Se non si interviene adesso e in maniera decisa potremmo pentircene in futuro, quando succederà una disgrazia”. Anche Stoner ha notato qualche pilota un po’ fuori dalle righe, “come Cortese, in Moto3 – punta il dito l’australiano – Già in Portogallo non era stato troppo corretto, bisogna dargli un avvertimento”.

Intanto Jorge si lecca le ferite, la caduta non gli ha procurato danni fisici importanti, ma il vantaggio di 25 punti che aveva in classifica su Casey è stato annullato e la sua Yamaha ha avuto addirittura la peggio. Nel weekend aveva montato il terzo motore dei sei disponibili in una stagione, aveva appena 200 Km quando è finito a terra e adesso è inutilizzabile.

La Direzione Gara mi ha comunicato che forse farà un’eccezione e ci permetterà di avere un propulsore in più” afferma Lorenzo. Sarebbe un ben curioso precedente e gli avversati non hanno preso bene la possibilità. “E’ una nuova regola? Non ne sapevo niente” commenta con sarcasmo Valentino Rossi.

Livio Suppo e Shuei Nakamoto, comunque, non sono rimasti ad attendere la decisione della Direzione di Gara. Si sono precipitati entrambi, mentre i membri erano in riunione, per rendere nota la loro posizione.

"Una regola è una regola e va rispettata - ha detto Suppo - quando fu fatta una eccezione per la Suzuki fu diverso: si tentava di far rimanere una Casa in difficoltà. In questo caso gli incidenti di gara rientrano nella normalità e quando si cade c'è sempre il rischio che un motore si rovini. La Ducati per esempio ha messo una retina sugli scarichi per evitare l'eventuale ingresso di pietruzze".

"Esiste poi un sistema per evitare questo tipo di rotture - ha proseguito Shuei Nakamoto - il motore in caso di caduta, deve spegnersi. Noi abbiamo un dispositivo apposito. La Yamaha non lo usa, ma questa è una loro scelta. Il propulsore si è rotto non per l'incidente, bensì perché è rimasto acceso".

Alla fine, comunque, non sappiamo se per l'intervento o meno della Honda, non c'è stata nessuna concessione di un motore extra per Lorenzo. Dura lex sed lex (almeno per questa volta).

 

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