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Honda SH 125i & SH 150i 2020 - TEST

I best-seller della gamma scooter di Honda trovano l’Euro 5, aumentano la tecnologia ma confermano le qualità del passato. Ecco come vanno

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Dal 1984 Honda SH è sinonimo di mobilità urbana, e oggi è il campione d’incassi del mercato italiano.

Per il 2020 la Casa di Tokyo ha deciso di rinnovare i più piccoli della famiglia di scooter a ruota alta, nelle cilindrate 125 e 150. Un restyling che non riguarda solo l’estetica, ma anche le prestazioni e la praticità.

Come sono fatti

Rinnovato il look, con il gruppo ottico dalla forma ad H che trova fari full-LED, e il frontale più pronunciato. L’abbagliante centrale divide i doppi anabbaglianti sopra ai quali si trovano gli indicatori di direzione, mentre la sottile luce di posizione è sulla carenatura del manubrio.

Un’inversione di posizione che segna la novità estetica del model year 2020, che trova anche uno schermo LCD a retroilluminazione negativa, simile a quello sulla gamma moto.

La novità principale per i due scooter è l’adozione di un nuovo telaio tubolare in acciaio con trave dorsale inferiore, una soluzione che ha permesso di alloggiare il serbatoio carburante da 7 litri sotto la pedana piatta, spostandolo così dal sottosella.

Un miglioramento che ha permesso di liberare 10 litri di vano sotto la seduta. Il vano ora conta 28 litri di capienza e per caricare i dispositivi al posto della 12V ora si trova una presa USB.

Rimane invariata l’altezza della sella da terra, a 799 mm, così come i cerchi in lega leggera da 16”, firma di Honda per la sua gamma di scooter a ruote alte, mentre acquista 10 mm l’interasse.

A muovere i due scooter troviamo una coppia di monocilindrici raffreddati a liquido, che acquistano 2 valvole aggiuntive rispetto alle versioni precedenti, e guadagnano, insieme all’omologazione anche un’accelerazione più rapida e una maggiore velocità massima.

La struttura interna del nuovo motore a 4 valvole Esp+ sfrutta tecnologie a basso coefficiente di attrito: la superficie esterna della canna del cilindro presenta minuscole scanalature per mantenere basso il consumo di olio e migliorare il raffreddamento.

Per il 125 cc la potenza è di 12,5 CV a 8.250 giri, mentre la coppia perde un decimo e si ferma a 11,4 Nm, con il picco che arriva però a 6.500 giri, 500 prima del precedente.

Per il 150i invece invece i cavalli sono 16,2 a 8.500 giri, e il picco di coppia cresce fino a 14,2 Nm sempre a 6.500 giri.

Con i nuovi motori Plus cambia anche la combinazione tra l'angolo del tirante di collegamento del supporto motore e l'angolo della sospensione posteriore: ridisegnati per migliorare l'assorbimento delle asperità e il controllo dell’escursione.

I consumi rilevati nel ciclo misto WMTC, senza il sistema Start&Stop di serie attivato, sono di 44,6 Km/l per il 125 e di 43,5 km/l per il 150.

Altra importante novità è l’arrivo del controllo di trazione HSTC di serie, che può essere disattivato dal tasto al manubrio.

Come vanno

Sella comoda e ampia, pedana che riesce ad accogliere scooteristi di qualsiasi taglia, grazie anche all’ampio spazio agevolato dal retroscudo e una protezione aerodinamica eccellente: basta questo per capire che Honda con il nuovo SH ha seguito le orme del suo stesso passato, senza velleità di alcuna rivoluzione.

La posizione di guida è classica, con il busto eretto e le gambe ad angolo retto, e ci si trova subito comodi. Lo scudo è abbastanza largo, e insieme all’allestimento di serie che prevede paramani e parabrezza, si è protetti dal casco ai piedi, anche per chi supera i 180 cm.

Allo stesso tempo però le quote e le forme rendono SH agilissimo: la sella ben sagomata permette a tutti di piantare i piedi a terra e il peso veramente “light” permette di eseguire le manovre da fermo senza alcun patema d’animo. Parliamo infatti rispettivamente di poco meno e poco più di 134 kg per le versioni 125 e 150.

Particolarmente apprezzata l’introduzione dello schermo LCD a retroilluminazione negativa, con display diviso in due parti, una superiore e una inferiore, e due tasti per navigare i menù. Utile il voltometro della batteria, che impedisce di trovarsi a piedi da un giorno all’altro senza avviso.

La smart-key ora apre anche lo Smart Top Box di serie, che insieme al vano sottosella rende veramente facile portarsi nel commuting molto più dello stretto necessario.

Honda SH rimane la gazzella delle nostre metropoli: guidarlo nel traffico è quasi un piacere perché riesce ad assecondare manovre e anche movimenti repentini senza battere ciglio, e perché non c’è spazio che non riesca ad occupare e perché la cura del dettaglio degli ingegneri Honda hanno avuto il loro effetto, e la sospensione posteriore sembra restituire meno colpi “proibiti” rispetto al passato.

Pur avendo concentrato il test sul 150i, i pochi km percorsi in sella al 125 cc mi hanno fatto capire che se la differenza sui numeri è minima, quella in marcia è praticamente impercettibile: entrambi i monocilindrici infatti sono briosi, silenziosi e repentini nell’entrare in coppia.

Buona anche la frenata: la coppia di dischi da 240 mm, con l’anteriore morso da pinza a due pistoncini e il posteriore invece da una a pistoncino singolo, non presta mai il fianco, anche nelle decelerazioni più importanti.

Le leve devono essere chiamate all’ordine con un po’ di vigore, ma visto il target eterogeneo a cui si rivolgono gli scooter un intervento mite è quello che accontenta tutti.

Nella prova i consumi di SH150i sono stati leggermente minori al dichiarato, con 34 km con un litro di verde.

Quanto costano

Honda SH 125i e SH 150i sono disponibili con parabrezza, paramani e Smart Top Box di serie nelle colorazioni Pearl Nightstar Black, Pearl Cool White, Timeless Gray Metallic e Pearl Splendor Red entrambi al prezzo di 3.740 euro per tutto il 2020.

 

Abbigliamento:

Casco Momo Design Zero Heritage

Giacca Alpinestars Ray Canvas V2

Jeans Alpinestars Rogue Denim

Guanti Alpinestars Crazy Eight

Scarpe Alpinestars J6 Waterproof

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