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Gli Orange Juice 2019 con la KTM 790 Adventure - TEST

Abbiamo partecipato all’evento più cool per i fan italiani delle moto di Mattighofen, approfittandone per provare la 790 Adventure. Ecco come va

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Uno sciame color arancio accompagnato dal suono inconfondibile di mono e bicilindrici austriaci ha invaso la Repubblica di San Marino il primo weekend di ottobre.

Il motivo? Semplice: il Monte Titano, che racchiude i borghi e i castelli della città-stato ha ospitato l’ultima tappa dei KTM Orange Juice 2019. Noi c’eravamo, e abbiamo colto al volo l’occasione per passare un fine settimana fitto di kilometri e curve con la KTM 790 Adventure.

Una spremuta di motociclismo

Gli Orange Juice sono una serie di appuntamenti che toccano angoli d’Italia più o meno conosciuti per le loro bellezze architettoniche e naturalistiche, un gruppo di 50 proprietari di modelli KTM della gamma Travel pronti a macinare chilometri su strada e in off-road, e alcuni ospiti d’eccezione.

Per questa tappa a guidare il gruppo infatti ci sono il giornalista Roberto Ungaro e il pluricampione del mondo Enduro e dakariano doc Giovanni Sala.

KTM Orange Juice 2019

La formula è ormai nota ai proprietari delle frecce arancioni austriache: un condensato di turismo e divertimento in due giorni di puro motociclismo, che riscuote sempre maggiore successo grazie a itinerari pensati per mettere a proprio agio ogni tipologia di motociclista, senza tralasciare buona cucina e qualche nozione di cultura dei luoghi visitati.

La protagonista: KTM 790 Adventure

Snella, compatta e capace di andare ben oltre l’asfalto, la new-entry tuttofare di KTM incarna in pieno il concetto di dual-puropose anche nella sua versione standard.

I tratti distintivi sono due: Il gruppo ottico spigoloso, che prende spunto da quelli già visti sulla 1090 Adventure R e sull’ammiraglia 1290 riuscendo comunque a distinguersi, e il serbatoio da 20 litri posizionato nella parte bassa della moto, senza dimenticare il nuovo bicilindrico parallelo 8 valvole da 799 cc incastonato nel telaio in tubi d’acciaio, che sfrutta il motore come elemento portante per ridurre peso e dimensioni.

94 CV a 8.000 giri e un picco di coppia di 88 Nm sono i numeri che l’LC8c può vantare, più che sufficienti per soddisfare le voglie di qualsiasi motociclista, anche in virtù dei 189 kg di peso a secco della 790 Adventure.

Il telaietto posteriore e il forcellone, entrambi a traliccio realizzati in acciaio, assicurano robustezza e agilità alla moto, confermando le mire da tutto terreno che ambisce a fare bella figura sia su curvoni pennellati che sopra ciottoli e sassi.

La ciclistica può contare su una forcella a steli rovesciati da 43 mm (non regolabile) e su un monoammortizzatore regolabile nel precarico, entrambi marchiati WP con un’escursione di 200 mm. Il reparto frenante vanta all’anteriore una coppia di dischi da 320 mm morsi da pinze radiali a 4 pistoncini e un disco singolo da 260 mm al posteriore.

La coppia di cerchi a raggi tubeless da 21 e 18 pollici calza Avon AV53/54 nelle misure 90/90 all’anteriore e 150/70 al posteriore, con il primo che nonostante i numeri da moto specialistica riesce ad assicurare feeling e comunicativa insospettabili.

Non manca la tecnologia, tutta racchiusa nello schermo TFT da 5” da cui si gestisce l’elettronica e con il sistema KTM My Ride, si rimane sempre connessi al proprio smartphone.

Attraverso l’app, acquistabile per 8,99 euro su Apple e Play Store, si acquisisce piena connettività, e si gestiscono, oltre alle funzioni del telefono, anche quelle di navigazione. Ma l’innovazione più efficace è quella dei 3 Riding Mode selezionabili, a cui si aggiunge la mappa Rally opzionale che permette di regolare la risposta del gas e il controllo di trazione impostabile su 8 livelli.

Come va

La 790 Adventure è una stradale mascherata da enduro, e basta staccare i piedi da terra per accorgersene. Sella piatta e abbastanza dura, ma larga e comunque confortevole, braccia ben angolate e ginocchia che trovano subito il loro posto nelle scanalature del serbatoio rendono la triangolazione ottimale per macinare kilometri.

Le strade della città-stato e dei dintorni, sembrano disegnate, più che con il proverbiale compasso, con la squadra: tornanti secchi in salite ripidissime sono tutt’altro che rari, e il manto stradale non è proprio un tavolo da biliardo.

Condizioni ottimali per capire come la 790 Adventure riesca a copiare con tanta educazione anche le buche più profonde senza però rinunciare ad una certa rigidità di assetto che invita alla piega senza troppe considerazioni sulle quote.

Sì, perchè il cerchio da 21” anteriore ha un comportamento atipico, e consente di guidare come se fosse un meno radicale 19”: certo la sezione da 90 non consente l’appoggio estremo, ma la 790 Adventure non è nata per quello.

Il merito di tale dinamismo è anche del serbatoio basso, tanto criticato all’esordio, quanto funzionale all’atto pratico, visto che riesce a far caricare l’avantreno in curva dando maggiore autonomia a chi la guida rispetto ad una “classica” endurona equipaggiata con il 21-18.

La guida quindi rimane un po’ fisica ma le correzioni di traiettoria sono facili, per completare le curve basta praticamente allungare lo sguardo e il motore concede anche qualche distrazione, senza recriminare quando si arriva al tornante con la marcia in più.

Il motore LC8c è la vera sorpresa: morbido e dall’erogazione fluida fino ai 6.000 giri, si dimostra estremamente reattivo nel range più utilizzato da chi sceglie una enduro stradale, per irruvidirsi ai regimi medio-alti fino ai 7.000, dove esplode il pedigree Ready to Race di KTM, e i 95 CV di potenza si possono sfruttare al meglio.

A rendere ancora più gustoso il weekend con la 790 Adventure è stato il Quickshift+: preciso, morbido e rapido, rimane un filo contrastato negli innesti, il giusto per evitare cambiate involontarie nelle fasi più concitate di guida. Discreti ma comunque reattivi il controllo di trazione e l’ABS Cornering, che con la modalità Off-Road può essere escluso all’anteriore.

Buona la protezione aerodinamica, che ripara gambe, busto e testa, e lascia scoperta solo la parte alta del casco per chi supera il 1,80 m.

Quanto costa

La KTM 790 Adventure è disponibile ormai da qualche mese nelle concessionarie del marchio austriaco in doppia colorazione a 12.705 euro. Ne servono invece 1.100 in più per la versione R.

Tanti gli optional disponibili, dal già citato Quickshifter al Cruise Control, passando per il Rally Pack e le tante componenti disponibili sul catalogo PowerParts.

 

Abbigliamento:
Casco Scorpion ADX-1
Giacca Alpinestars Bogotà V2 Drystar
Pantaloni Alpinestars Bogotà V2 Drystar
Guanti Alpinestars Crazy Eight
Stivali Alpinestars Corazal Drystar

 

 

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