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Vespa Elettrica, pro e contro

Inauguriamo la rubrica “Pro&Contro” con una delle novità Made in Italy più chiacchierate del 2019: Vespa Elettrica. Un mezzo unico che da il la alla mobilità del futuro, con qualcosa ancora da correggere.

Moto - Test: Vespa Elettrica, pro e contro

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Nuovo sito, nuovi format. Ve l’avevamo promesso, così dopo il Perché Comprarla Classic siamo orgogliosi di far debuttare “Pro&Contro”: una lente d’ingrandimento sulle novità del mercato a due ruote per esaltare i pregi delle protagoniste e scovarne difetti e dettagli che meno ci hanno convinto.

La prima protagonista è Vespa Elettrica, primo passo verso il futuro del Gruppo Piaggio che conserva le linee iconiche dello scooter italiano rivoluzionandone però, come si evince dal nome, l’anima.

Oggi sotto la scocca del mito nazionale c’è un motore elettrico con 5,4 CV di potenza e un picco di coppia di 200 Nm. Un cinquantino a zero emissioni con lo spunto di un’automobile da 2.000 cc. Ecco quello che ci piace di più e di meno.

Quando si parla di Vespa “l’abito fa il monaco”, e l’Elettrica rispetta i canoni eleganti e inconfondibili delle cugine endotermiche. Le classiche cromature non mancano, i dettagli rimangono sopraffini e all’avanguardia, con schermo TFT e luci LED a fare da trait d’union tra passato e presente.

L’inserimento del motore elettrico e del pacco batterie non hanno modificato il profilo sinuoso dello scooter, che nella versione “green” si arricchisce di una filatura sul bordo giallo fluo o blu elettrico a esaltarne le forme.

Una volta messa in moto la Vespa convince. Non sono certo i 5,4 CV che ci hanno lasciato piacevolmente sorpresi (anzi, ci auguriamo che presto possano arrivare versioni più potenti e equiparabili agli attuali 125 e 300 cc), ma la guidabilità tipica della Vespa unita all’accelerazione di un propulsore elettrico.

Il risultato è un’agilità fuori dal comune in città, con la ruota anteriore da 12” che soddisfa per risposta e tolleranza anche sulle pavimentazioni della capitale, uniche nel loro genere. Per ricaricarla servono 4 ore: le batterie non sono estraibili, ma nonostante la cosa faccia storcere il muso a qualcuno non ci sentiamo di definirlo un contro. Chi compra una Vespa Elettrica non la lascia certo ai rischi di un parcheggio esterno.

Promosso a pieni voti anche il reparto frenante: il tamburo posteriore da 140 mm svolge egregiamente il suo compito, coadiuvato dal freno motore che, appena si lascia la manopola destra si fa sentire. In pratica il disco da 220 mm all’anteriore dotato di ABS si usa solo per le emergenze, e ha un morso modulabile e all’occasione, deciso.

Il prezzo da pagar eper viaggiare nel futuro è abbastanza salato: servono infatti 6.390 euro per mettersi in garage una Vespa Elettrica.

Tanto, forse troppo per un mezzo sicuramente originale e unico, ma anche paragonabile per prestazioni espresse a uno scooter 50 cc. La buona notizia è che si può acquistare con un programma di finanziamento che prevede rate da 99 euro. Con un anticipo si può includere il Vespa Care, pacchetto di servizi che comprende servizi, interventi di manutenzione e estensione della garanzia.

Più che un difetto, la retromarcia rimane il più grande punto interrogativo della Vespa Elettrica. É utile? A nostro parere no. Perchè uno dei grandi pregi della Vespa, anche nella sua versione più ambientalista, è la leggerezza, e le manovre in retro si riescono a fare senza problemi anche alla vecchia maniera.

Ci aspettavamo qualcosa di più anche dalla connettività. Tramite la app Vespa MIA si può accedere ai dati relativi alla moto, si può connettere lo smartphone e l’interfono per gestire le chiamate, ma non c’è modo di avere la navigazione sullo schermo. Per il debutto della Vespa del futuro avremmo voluto la navigazione, specialmente per la dimensione cittadina che assume nella versione da 4 kW.  

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