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Moto Guzzi V7 III Carbon | Perché comprarla... E perché no

Il settemezzo di Mandello mette il vestito buono: quello in fibra di carbonio, per aggiungere un tocco di modernità al suo fascino vintage

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Un inno all’esclusività, cantato dalla classica delle classiche. La V7 di Moto Guzzi festeggia i 50 anni, e dopo aver celebrato il mezzo secolo di storia con l’edizione V7 III Anniversario, ha deciso di diventare  “special”, con le varianti Rough, Milano, e Carbon appunto: la protagonista del nostro #perchécomprarla.


Pregi e difetti


Moto Guzzi V7 III Carbon è una edizione limitata in 1921 esemplari, numero scelto per celebrare la fondazione della casa motociclistica. L’aria dark della moto esalta i dettagli: quelli in rosso, come i coperchi delle teste motore, la pinza del freno anteriore, il logo sul fianco e le impunture sulla sella in Alcantara. E quelli in nero, come il serbatoio, i cerchi e gli scarichi. In questo gioco di contrasti spicca la fibra di carbonio, che compone parafanghi e fianchetti di questa versione del settemezzo di Mandello. Le linee vintage però non precludono la tecnologia, che si lascia apprezzare nel riquadro digitale che include odometro, orologio, indicatore di marcia inserita, consumo medio e istantaneo, temperatura esterna, daily trip e trip parziale, velocità media e indicatore del controllo di trazione. Opzionale la MG-MP di Guzzi, piattaforma multimediale che collega lo smartphone alla moto. Il suo tratto distintivo però rimane il motore da 744 cc: la coppia di cilindri inclinati di 90 gradi sviluppa una potenza di 52 CV a 6.200 giri e una coppia di 60 Nm a 4.900 giri. Numeri che forse non rendono giustizia a un propulsore che si esalta quando viene sollecitato nei giri medio-bassi e nelle “aperte” a stretto raggio, forse sapendo che gli “alti” ne tagliano la vivacità e smorzano anche un po’ il godimento di chi la guida. Il meglio lo da quando parte dal basso per farsi sentire in tutta la sua vivacità, che arriva a pieno nel regime intermedio. Non teme buche e asfalto disconnesso, grazie a un reparto sospensioni puntuale e ad un avantreno rassicurante che disegna traiettorie precise e regolari. Nonostante non sia leggerissima, con i 189 kg a secco che diventano 209 in ordine di marcia, la V7 III Carbon regala sensazioni di confidenza e agilità sin dalle prime curve, grazie anche ad un ABS Continental a doppio canale e al controllo di trazione Moto Guzzi regolabile su due livelli e disinseribile. Stupisce sul misto, quello non troppo impegnativo però, composto da curve dolci dove può entrare rotonda e docile in piega per poi far sentire la spinta del bicilindrico a V fino al tornante successivo, e anche in città può dire la sua: nel traffico infatti è reattiva e non obbliga alla cambiata costante. Tanto meglio perché il cambio non è proprio fulmineo, e l’autostrada, come molte “colleghe” non fa proprio per lei: dopo i 120 km/h si avvertono una serie di vibrazioni sull’anteriore che possono risultare fastidiose. Per fortuna il serbatoio da 21 litri e i consumi della V7 III Carbon, che riesce a percorrere dai 18 ai 21 km/l, permettono di viaggiare senza l’ossessione dell’area di servizio.


Quanto costa


Per portare a casa la V7 III Carbon servono 9.990 euro. Non pochi per un settemezzo, ma parliamo pur sempre di una limited edition. Mentre i prezzi scendono per le sorelle uscite con lei nel 2018: la Rough costa 8.990 euro, mentre con la Milano si arriva a 9.040 euro.

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