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Yamaha TMax 2015 - TEST

Faro anteriore full LED, forcella a steli rovesciati e pinze freno radiali tra le novità dell'icona dei maxiscooter. Prezzi (con ABS) da 11.290 euro

Moto - Test: Yamaha TMax 2015 - TEST

Più che un maxiscooter, un vero status symbol. Il nuovo TMax edizione 2015 non rappresenta una rivoluzione, bensì un’evoluzione di un modello profondamente già rivisto nel 2012 (leggi il nostro Test). Il successo di TMax si riassume in oltre 220.000 unità vendute in Europa, con un affezione del pubblico che, crisi economica a parte, non conosce flessioni. Da sempre il principale mercato di TMax è quello italiano, dove, dal debutto ad oggi, sono stati venduti circa 133.000 pezzi.


Le novità 2015


Le modifiche apportate al bestseller Yamaha parlano di un nuovo faro anteriore, ora con tecnologia full LED, una nuova forcella a steli rovesciati e pinze freno ad attacco radiale. Queste le principali novità di Yamaha TMax 2015, alle quali si aggiungono elementi di contorno altrettanto distintivi, come il sistema di avviamento Smartkey con antifurto immobilizer, per avviare e gestire lo scooter con la chiave comodamente in tasca, una nuova strumentazione con due quadranti analogici di forma circolare a fondo nero (e retroilluminazione rossa), gli specchi retrovisori con steli più lunghi ed un livello di ricercatezza delle finiture ulteriormente migliorato. Da segnalare anche l’introduzione della presa 12V posta sulla sinistra del manubrio, pratica ed accessibile.
Alla versione standard, per il 2015 Yamaha aggiunge anche l’inedita interpretazione TMax Iron Max. Sulla base della colorazione Liquid Darkness dedicata, questa special edition propone i cerchi ruote verniciati in nero opaco con filetti grigio, i foderi della forcella e le pinze dei freni anodizzati color oro, la sella bi-colore con impuntature a vista e le pedane poggiapiedi in alluminio con i loghi speciali Iron Max.


Prezzi e accessori: rimane la versione senza ABS


Yamaha TMax2015 è già disponibile a partire da 10.790 euro. Il prezzo è invariato rispetto allo scorso anno: non è certo contenuto, ma si ripaga con la qualità indiscutibilmente elevata di ogni dettaglio. Curiosamente continua a non essere previsto di serie il con sistema antibloccaggio in frenata (ABS) che veniene offerto con una versione specifica, al prezzo di 11.290 euro. In Yamaha giustificano la scelta con una ancora scarsa affezione del pubblico “TMaxista” verso questo sistema, con un rapporto pari a circa 40/60 nel 2014. I colori 2015 del maxiscooter Yamaha sono Moon Silver (opaco), Competition White (lucido) e Sonic Grey (opaco). TMax Iron Max è proposto a 11.290 euro, che diventano 11.790 euro per la versione ABS.
Nel catalogo di accessori dedicati al nuovo Yamaha TMax spicca l’accattivante scarico Akrapovic, con terminale in titanio nero opaco che si integra perfettamente con il design dell'edizione IRON MAX. Trovano conferma anche due kit di accessori dedicati, Sport e Touring. Il primo propone il plexiglass dal profilo sportivo, lo schienale per il passeggero, le pedane in alluminio ed il portatarga più aggressivo, il tutto a 396,00 euro. Il kit Touring comprende invece il portapacchi, con bauletto da 50 litri in tinta e relativo cuscino, e la borsa per il tunnel centrale. Prezzo 412 euro.


Ciclistica: la sostanza non cambia


La Casa lo definisce “5° versione TMax”, mentre noi propendiamo più per parlare di aggiornamento. Come dire: le modifiche ci sono, ma nulla di sostanziale e, soprattutto, restano perfettamente invariate le principali caratteristiche tecniche e le peculiarità ben note. La ciclistica si basa sulla conosciuta struttura portante pressofusa in alluminio: la novità 2015 riguarda la forcella, che mantiene la caratteristica doppia piastra di stampo motociclistico (TMax è stato il primo scooter al mondo ad adottarla) ma ora vede impiegato un componente a steli rovesciati da 41 mm in luogo di quella tradizionale con steli da 43 mm. L’intervento è stato effettuato nell’ottica di regalare al maxiscooter Yamaha una maneggevolezza superiore, grazie al diametro ridotto ed al calo delle masse non sospese. All’anteriore spiccano due pinze frenanti di tipo radiale, le stesse della MT09, con i bulloni di fissaggio posti in posizione frontale. Invariati i due dischi anteriori da 267 mm, mentre il colpo d’occhio è garantito da un nuovo parafango dal profilo più spigoloso e aggressivo.


Il bicilindrico che entusiasma


Se è vero che “squadra che vince non si cambia”, si intuisce perché il maxiscooter TMax 2015 non presenti novità nel propulsore. Il suo bicilindrico parallelo da 530 cc montato centralmente è capace di performance che, nell’impiego quotidiano, non è difficile definire esaltanti. 46 CV a 6.750 giri, ma soprattutto 52,3 Nm a 5.250 giri sono valori che mettono in scena accelerazioni brucianti ai semafori quanto un allungo ben più che convincente, con il TMax capace di “distendersi” senza difficoltà fino a oltre 170 km/h indicati. Oltre a queste caratteristiche, durante il test siamo rimasti piacevolmente sorpresi dai consumi che, pur non adottando una guida “conservativa”, ci ha permesso di percorrere 180 km tra città, autostrada e montagna totalizzando un buon 5 litri per 100 km di media. Non male davvero.


Test: sportivo per davvero


Ok, non parliamo di una R1 (giusto per restare in famiglia Yamaha) ma, detto questo, il TMax resta un mezzo decisamente aggressivo. La definizione di scooter gli calza semplicemente stretta, ed ecco il motivo: è comodo, nonostante la sella un pelo rigida, ed offre un’ergonomia davvero azzeccata, che non affatica neppure dopo lunghe percorrenze. E' intuitivo, perché capace di nascondere i 222 kg di peso a secco (219 kg senza ABS) in maniera esemplare, regalando una guida disinvolta tra le auto e negli spazi angusti che molte moto si sognano. Però, e qui viene il bello, il TMax è anche un mezzo che ama “farsi guidare”, che offre solidità e precisione tra le curve e che si spinge all’occorrenza fino ad angoli di inclinazione davvero importanti. Che si tratti della rotonda dietro a casa oppure del tornante di montagna più impegnativo, il TMax si lascia condurre fin dentro la svolta con estrema precisione, anche coi freni decisamente azionati, senza sbavare le traiettorie di un millimetro. Non allarga, non sottosterza, resta semplicemente saldamente ancorato all’asfalto, grazie anche all’impronta a terra garantita dagli pneumatici di larga sezione. Le nuove pinze radiali, se da un lato non regalano un vantaggio in termini di potenza decelerante (davvero ottima, come sul precedente modello TMax) dall’altro propongono una modulabilità ancora maggiore della leva, permettendo di calibrare millimetricamente l’azione con un solo dito sul comando. La nuova forcella è più sostenuta di idraulica in compressione, ma lo si avverte solo sulle buche in città: nella guida più dinamica e sul veloce, l’ottima scorrevolezza garantisce una perfetta confidenza con l’anteriore, invogliando ad abbandonarsi senza patemi ad un ritmo di guida sempre un po’ più allegro. Ed è proprio questa la controindicazione del TMax. Mette a suo agio il pilota in un istante, solleticando lo spirito sportiveggiante che alberga in ognuno di noi. Così facendo, ogni semaforo diventa un’occasione per brutalizzare il gas, spesso polverizzando gli altri utenti della strada. Ogni rettilineo diventa l’ideale per far trottare i cavalli del suo propulsore, con il sottofondo di un rumore ovattato e civile ma che acquisisce spessore con il salire dei giri. Ci si può andare piano? Certo, e con grande soddisfazione, perché l’erogazione sempre corposa e la messa a punto della trasmissione permettono di muoversi con un filo di gas senza problemi, di godersi il panorama e di lasciarsi cullare dal suo comfort elevato. Bisogna solo mettere il cervello in “modalità touring”, ma è più facile a dirsi che a farsi.
L’unico appunto che si può muovere al TMax è quello dell’assenza di un limitatore di coppia: guidando a passo d’uomo sul pavé, ad esempio, quando la trasmissione “attacca” lo fa con il motore piuttosto in tiro, con il risultato di un impulso di potenza decisamente robusto fin da subito e la possibilità di sentire lo pneumatico posteriore che fatica a prendere aderenza. Poca cosa, ma bisogna farci l’abitudine.


 


In questo TEST abbiamo utilizzato


Casco Nolan N44 N-Com
Giacca e guanti Spidi
Paraschiena Dainese
Stivaletti TCX X-Moove

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