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Cerberus l’Ecologico:TEST

Lo scooter ecologico dal look vintage che strizza l'occhio alla Vespa

Moto - Test: Cerberus l’Ecologico:TEST

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E’ evidente il richiamo di questo scooter al mitico mezzo che mise in moto l’Italia del dopoguerra, la Vespa. Di lei si riconoscono subito le forme e alcuni particolari distintivi come il grosso faro tondo incastonato nel manubrio, la ruota di scorta posizionata sopra la pedana e le linee bombate al posteriore per contenere il motore. Il Cerberus Ecologico è però un mezzo elettrico quindi scordatevi la frizione, il cambio "a manopola" sulla parte destra del manubrio e il freno a pedale. Qui non esiste cambio, rapporti, e frenata "da brivido" (come non ricordare lo sbilanciamento del Vespone in curva e in frenata causato dal posizionamento laterale del motore) ma solo un alto grado di efficienza garantito dal motore da 2000 W Brushless High-Preformance. L’autonomia è di 60 Km grazie alla batteria a 48 V da 28 Ah, mentre chiunque necessiti di ulteriore energia può utilizzare una seconda batteria (opzionale) che - alloggiata vicino a quella di serie - permette di raddoppiare il range di utilizzo del mezzo fino a 120 Km. La sella è larga e comoda e lo sterzo non affatica le braccia ma la componentistica e le plastiche con cui è realizzata lasciano qualche dubbio.

PIACE IL RICHIAMO ALLA VESPA, MA NON CONVINCE
Nonostante il mezzo si presenti bene, curato nei dettagli e con un aspetto "vintage", molte sono le cose da migliorare. Visto da fuori l’ecologico non ha nulla da invidiare alla vera Vespa, ma è quando si tocca con mano il prodotto che alcuni dettagli non convincono. Appena aperto il vano portaoggetti che si trova nella parte posteriore sinistra dello scooter una spiacevole sorpresa è balzata ai nostri occhi: nonostante il mezzo fosse nuovo, molte delle colle che servivano a rendere ermetica la "tasca" si stavano staccando, cosa che si è verificata nuovamente quando abbiamo aperto il porta ruota di scorta (che in verità è un vano porta-oggetti). Le serrature utilizzate sono degne del "diario del cuore", per intenderci quello che si utilizzava alle elementari/medie ma non per un mezzo che va lasciato per strada. La frenata invece è buona, senza tentennamenti, come anche il motore che garantisce velocità di punta di 45 Km/h. Fari anteriori e posteriori funzionano bene, come anche il tachimetro: peccato quest’ultimo sia digitale con una colorazione di tonalità blu acceso, ottima a rovinare lo stile retro del mezzo.

Insomma le potenzialità ci sono, il mezzo funziona bene e ad ogni passaggio si catturano gli sguardi dei passanti. Ma la qualità costruttiva è da rivedere, se non altro perché - con l’uso massiccio di plastica che è stato fatto su questo scooter - ogni buca diventa un concerto di scricchiolii e rumori "minacciosi", quasi a voler dire che da un momento all’altro qualcosa potrebbe staccarsi.

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