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Husqvarna Offroad 2012 - TEST

In sella a tutte le Husky Enduro e Cross, ma anche a quelle del Mondiale MX2 ed E2

Moto - Test: Husqvarna Offroad 2012 - TEST

Una giornata davvero impegnativa, quella che ci ha visto protagonisti sul circuito di Castellarano, nei dintorni di Modena, dove la Husqvarna ci ha permesso di provare, tutte insieme, le novità 2012 sia della famiglia Cross che di quella Enduro, con anche la ghiotta opportunità di fare qualche turno in sella alle moto ufficiali che la Casa di Cassinetta di Biandronno, schiera nei campionati del Mondo di Motocross e Enduro.

Considerato che tutti i dettagli tecnici sulle nuove moto vi erano già stati proposti nei mesi scorsi non appena la Husqvarna li rese disponibili, vi rimandiamo a questo articolo per quanto riguarda la gamma Enduro, e a questo articolo per leggere le informazioni tecniche sulla famiglia Cross.
Oggi, di conseguenza, lasciamo la parola ai nostri tester; sì perché considerato che le moto da provare erano davvero tante, il nostro Marco Segnana è stato accompagnato da un altro pilota crossista, Nicola Bertolini.
Ecco come è andata nelle parole dei nostri tester.

UNA GIORNATA PIENA!
Si torna al look classico per le nuove Husqvarna, tutte in bella mostra nel paddock del circuito di Castellarano (MO) sede della nostra prova. Il telaio verniciato è ora verniciato in nero e i cerchi sono color argento.
Belle, come sempre, le grafiche bianche e rosse che donano alle moto un aspetto davvero racing. Una livrea aggressiva con le plastiche di disegno molto moderno soprattutto per il parafango posteriore e per la tabella porta numero anteriore.
Le Husky da provare sono tante: la TC 449, TC 250 e la CR 125, ma sopratutto la TC 250 di Alessandro Lupino arrivata direttamente dal Mondiale MX2.

TC 449 – TOP DI GAMMA
Inizio quindi subito la prova dinamica con la "maggiore" della famiglia Husqvarna, la TC 449.
In sella si sta comodi e la distanza sella-pedane-manubrio è corretta a patto però di essere alti sopra il metro e settantacinque. Il pedale del freno non risulta subito facile da trovare a causa della larghezza del carter frizione. La frizione ha un comando molto morbido e lavora bene. La scatola filtro è nuova, insieme ai radiatori, l'impianto elettrico, la fasatura della distribuzione, le mappature e diverse le tarature per forcella e monoammortizzatore.
I primi giri vado cauto. La 449 non trasmette subito confidenza e bisogna fare un po' di rodaggio per prendere il giusto feeling. Il motore ha una grande coppia anche se non eccelle in potenza massima e in allungo. Le sospensioni lavorano bene, la moto è bilanciata. Solo in presenza di grandi buche da prendere in velocità o all'atterraggio dai salti la forcella e il mono vanno sicuramente induriti di alcuni click. Ottima la trazione in uscita di curva e sempre buona la motricità (merito probabilmente del pignone in asse con il perno del forcellone come la sorella BMW G 450 X da Enduro).
I freni sono potenti e modulabili, specialmente l'anteriore. In curva la 449 è agile, precisa negli ingressi e facile nei cambi di direzione. Solo sui salti mi è sembrata un po' pesante e in volo non mi ha trasmesso mai una totale confidenza. Nel complesso una moto onesta, facile da gestire e poco stancante, adatta all'amatore e, con qualche piccolo accorgimento, anche a chi la domenica ama presentarsi davanti al cancelletto.

TC 250 - PUNTA DI DIAMANTE
Molto originale nello stile è la moto sulla quale Husqvarna scommette per diventare la regina della affollata classe MX2. Passata l'anno scorso all'iniezione, monta quest'anno un un nuovo corpo farfallato della Keihin da 46 mm, una nuova testa con modifiche strutturali per entrambi gli alberi a camme, un pistone modificato e quattro nuove valvole in titanio. Il tutto per trovare maggior potenza in alto. Il silenziatore Akrapovic in titanio (in effetti molto bello) è dotato di collettore con polmone compensatore, il telaio è stato irrobustito nella zona del cannotto per migliorare la rigidità e per il reparto sospensioni si è passati a Kayaba anche per il mono posteriore.
In sella mi trovo bene e il manubrio Magura senza traversino ha una ottima piega. Parto direttamente sulla prima lunga salita del circuito. Il motore prende i giri abbastanza velocemente, tiene bene il cambio marcia e anche l'allungo non è male. La ciclistica mi è piaciuta molto. La TC 250 è bilanciata, molto maneggevole e consente inserimenti in curva con grande facilità. L'anteriore chiuso (sento il perno ruota più vicino al motore) è un vantaggio sullo stretto e uno svantaggio sul veloce. Si sente bene il telaio che "lavora" e rispetto ad una giapponese, stanca meno, anche se perde un po' di stabilità sulle buche. La moto è piccola e stretta, facile da gestire anche in volo. I freni sono discreti e non brillano per potenza. Frizione e cambio sono nella norma. Un mezzo comunque competitivo e in grado di soddisfare anche i palati più fini.

CR 125 - TUTTO PEPE
Pochi gli interventi sulla collaudata CR 125 di casa Husqvarna. Il telaio è stato rinforzato nella zona del cannotto e sono stati eseguiti alcuni aggiornamenti sul motore. Di fatto era già una delle ottavo di litro più aggressive in circolazione. Salgo in sella, tutto è al posto giusto e anche da ferma trasmette un'idea di leggerezza estrema.
Tutte le volte che devo provare una 125 mi viene istintivamente un po' da sorridere. Abituato alle potenze e al tiro delle 450 penso che con una cilindrata così ridotta, per me che in assetto da battaglia peso 90kg, sarà difficile andare avanti. Come sempre, invece, sbaglio: la CR125 due tempi è una moto fantastica, veramente bella da portare al limite. Leggera e agilissima in curva, perfetta in aria e stabile sul veloce. Il motore è incredibile e sulle lunghe salite di Castellarano continua a spingere senza esitazione e anche quando cambio dalla terza alla quarta non cala di giri ma continua a urlare.
Dovevo fare al massimo un quarto d'ora di test ma mi sono così divertito che ho riconsegnato la moto dopo trenta minuti e svariati richiami da parte del team organizzatore della prova. Vi basta?

TC 250 FACTORY – RIDER: ALESSANDRO LUPINO
Provare una moto ufficiale mi provoca sempre un po' di agitazione. So di avere tra le mani un prodotto interamente factory e quindi estremamente costoso. Il massimo che ogni crossista possa desiderare. La 250 di Lupino è come una 250 di serie ma vitaminizzata e praticamente senza difetti.
Il motore spinge bene ad ogni regime con un allungo poderoso. Le sospensioni lavorano in modo ottimale e le buche sembrano più basse di prima. Il reparto frenante, poi, mi consente di staccare quattro o cinque metri più tardi. Percorro la curva con maggior sicurezza e posso aprire il gas in anticipo senza problemi di trazione. Una vera libidine.
Peccato non avere il trasponder. Vorrei vedere, cronometro alla mano, quali siano, anche per un pilota "normale", i reali vantaggi di una moto che non ammette scuse.

LA FAMIGLIA ENDURO TE 250 E 310

Il test delle Husqvarna Enduro inizia in sella alla TE310. Senza nessun tipo di personalizzazione e lasciando quindi tutto in posizione standard mi sento subito a mio agio: posizione leve, manubrio, freno posteriore, leva del cambio marcia, posizione di guida, è tutto ok! Anche su questo modello come per le sorelle cross alcune novità 2012: il telaio è ora nero e le grafiche sono state rinnovate, il parafango posteriore è più stretto e resistente, i radiatori sono maggiorati, la protezione calore sul collettore di scarico è nuova, il monoammortizzatore è più corto di 4mm, l’altezza della sella è stata ridotta e ci sono modifiche al telaio negli attacchi motore e nel cannotto di sterzo.

Non rimane altro che aprire il gas e provare le moto su questo bel tracciato emiliano. Il motore ha una notevole potenza specialmente ai bassi e medi regimi. Dopo, tende un po' a sgonfiarsi e da metà in poi conviene dargli un'altra marcia se si vuole essere veloci. Buone le sospensioni, il monoammortizzatore infonde subito fiducia e assorbe bene le buche anche in velocità e la forcella garantisce un ottimo inserimento in curva anche se rimane un po' morbida specialmente nella prima parte. La frenata è potente ma la risposta alla leva è lunga. Ottima la maneggevolezza aiutata dalla scarsa inerzia del propulsore. Una moto ideale sia per chi la domenica voglia farsi solo un bel giro con gli amici, che per chi cominci a sentire un certo prurito agonistico.
Simili sono le impressioni per la sorellina TE250 salvo per il motore, più spento ai bassi regimi, che mi costringe a una percorrenza di curva più lineare e ad anticipare l'apertura del gas per non insistere troppo con la frizione.

Subito dopo aver provato le Husqvarna Enduro quattro tempi, è il momento di saltare in sella alle 2T! Inizio con la WR250 e dopo pochi istanti ho le idee un po' confuse e la domanda mi sorge spontanea: ho sbagliato e sono salito su una moto da supercross? Credetemi, il motore è spaventoso, potente e quando entra in coppia richiede molta attenzione. Bellissimo si, ma sicuramente da addolcire per chi pratica un enduro a livello solo amatoriale.
Non da meno la WR125, che si rivela una moto molto agile, leggera, con un gran motore e con delle sospensioni di tutto rispetto! E’ infatti la Enduro che personalmente preferisco di tutta la gamma 2012, anche se Husqvarna quest'anno ha fatto un salto di qualità veramente importante e notevole!

TE 310 FACTORY – RIDER: ANTOINE MEO
Dopo una breve pausa, salgo sulla mitica TE310 di Meo, Campionessa del Mondo 2011! In sella mi accorgo immediatamente che la posizione di guida rispetto alla standard è leggermente diversa. Antoine Meo monta una sella particolarmente bassa e dura e anche il pedale del freno posteriore è posizionato ad un livello inferiore rispetto al solito. Per altro i piccoli difetti trovati sulle prime due moto ovviamente spariscono. Il motore è sempre pronto e le sospensioni , decisamente migliori, rendendo la moto più agile nei punti critici e lenti del tracciato.

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