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Dunlop D213 GP PRO – TEST

Una giornata in pista per provare le novità 2019 della gamma Dunlop: dal D 213 GP PRO, passando per il più versatile SportSmart TT, fino alle slick KR e GP RacerSlick D212

Moto - Test: Dunlop D213 GP PRO – TEST

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Siamo scesi in pista al Misano World Circuit Marco Simoncelli con la nuova BMW S1000RR equipaggiata con i nuovi pneumatici Dunlop D2132 GP Pro, pensati per motociclisti esigenti e votati al divertimento in pista.

Come sono

L'anteriore ha un profilo completamente ridisegnato, una nuova carcassa con tecnologia Jointless Belt (JLB) e con la mescola PRO1 rinnovata.

Le caratteristiche del nuovo profilo anteriore aumentano la zona di contatto a terra, agevolano la fase di discesa in piega e migliorano il feedback durante l’inserimento in curva.

La nuova struttura JLB è caratterizzata da 3 tele che controllano la deformazione del pneumatico durante le pieghe ad alte velocità, migliorando la precisione di guida e la stabilità nelle staccate più violente. La mescola PRO1 fornisce una maggiore costanza di rendimento e un grip migliorato.

Per quanto riguarda lo pneumatico posteriore, viene riproposta la tecnologia JLB nelle misure (180/60 ZR17 e 200/60 ZR17)che trova la tecnologia Dunlop HCT (Heat Control Tecnology): un compound composto da due strati di mescola sovrapposti, quello esterno molto resistente e quello interno in grado di ottimizzare le temperature di esercizio nei vari tracciati e con differenti tipologie climatiche, migliorando il rendimento e la stabilità prestazionale per tutto l’arco di utilizzo. Il disegno degli intagli, anch’esso rielaborato, velocizza il tempo di warm-up.

Come vanno in pista

Arrivati ai box troviamo le BMW S1000RR in fila, con le Dunlop protette dalle termocoperte. Dopo un breve reminder sul funzionamento del cruscotto della superbike tedesca e un ripasso generale sui comandi per gestire i controlli elettronici sono pronto per partire.

Già percorrendo la corsia dei box del Circuito di Misano, si avverte una notevole maneggevolezza e rotondità della gomma anteriore. Percorrendo con un buon ritmo fin da subito le prime curve, gli pneumatici danno subito un’ottima confidenza e a stupire è il grip, ottimo. Fin da subito si possono apprezzare l’enorme facilità di discesa in piega e la precisione dell’anteriore.

Ma il vero “test” inizia quando si comincia a forzare il ritmo: le sospensioni della S1000RR in configurazione Race PRO rispondono al grip delle D2132 GP PRO frenando l’idraulica e aumentando il carico molla.

Più si decide di forzare l’ingresso curva e più lo pneumatico restituisce una risposta netta e decisa. La discesa in piega è rapida anche con il freno anteriore tirato e si può arrivare fino al punto di corda impugnando i freni senza grosse remore.

Nel momento in cui si riprende in mano la manopola del gas non ci sono particolari reazioni dell’anteriore, e man mano che si accelera il posteriore si schiaccia per aumentare l’impronta a terra.

Dunlop D213 GP PRO -TEST

Il grip resta ottimo per tutto il turno di prova: durante gli ultimi giri aumenta ulteriormente il ritmo, e forzando molto sull’apertura dell’acceleratore il traction control comincia ad intervenire in modo considerevole, ma nonostante ciò la velocità con cui si esce dalla curve è degna di nota.

Uscendo dalla curva del Tramonto in seconda marcia, si viene proiettati con l’anteriore sollevato di qualche centimetro ancor prima di arrivare al cordolo di uscita grazie al grip offerto dalla gomma posteriore, e entrando ad oltre 240 km/h la curva del Carro l’anteriore mantiene la linea in modo eccellente e concede un ottimo appoggio.

Rispetto alla D212 GP Racer, le nuove D213 GP PRO hanno fatto un netto balzo in avanti: per precisione di guida, supporto dell’anteriore durante le staccate più violente, costanza di rendimento e velocità nell’ingresso curva.

Il pacchetto completo D213 GP PRO offre un miglioramento generale delle performance su tutti i fronti, garantendo all’utente, sia esperto che amatoriale, un ottimo compromesso fra durata e resa e pura prestazione velocistica.

 

SportSmart TT

A Misano abbiamo avuto modo di provare anche le nuove SportSmart TT, la gomma nata per la strada con velleità pistaiole.

Questo pneumatico consente di partire direttamente da casa e arrivare in autodromo per correre fra i cordoli senza preoccuparsi di termocoperte e tempi di warm-up. Naturalmente il grip offerto è inferiore a quello delle D213 GP PRO, la costanza di rendimento però resta ottima e anche la durata.

Risulta uno pneumatico sincero in ogni condizione, che avverte quando si raggiunge il limite e permette di gestire anche un certo scivolamento del posteriore accelerando in uscita di curva.

L’anteriore è  molto maneggevole e privo di reazioni nell’ingresso curva: la carcassa è più morbida, permettendo un maggiore confort nell’uso stradale, resta comunque accettabile il supporto della nell’uso pista.

Lo SportSmart TT introduce le tecnologia NTEC RT che permette di rispettare le pressioni prescritte dal costruttore nell’uso stradale ed di abbassarle in pista, in modo da migliorare l’impronta a terra, fino al 24% in più.

Le SportSmart TT vantano il sistema Speed Vent Tread: gli intagli dello pneumatico sono studiati in modo da aprirsi in rettilineo per permettere il raffreddamento grazie all’effetto aerodinamico e chiudersi in curva assicurando il grip ottimale.

Slick a confronto

Durante la giornata di test sono stati riservati due turni per mettere a diretto confronto la famosa coppia anteriore/posteriore KR109/KR108 utilizzata dai piloti nelle classi mondiali e la GP Racer Slick D212.

La GP Racer Slick D212, rispetto alla sorella intagliata precedentemente descritta, presenta piccole migliorie: grip notevolmente aumentato, maggiore precisione di inserimento in curva, resistenza al surriscaldamento.

I tempi di warm-up sono leggermente più alti,  ma sono annullati dall’utilizzo delle termocoperte. Questo pneumatico è specifico per la pista e dedicato ai piloti amatoriali e professionisti più esigenti: le pressioni di esercizio, come per le KR sono molto particolari (2,4bar per l’anteriore e 1,4bar per il posteriore, a gomma calda) e vanno controllate costantemente.

L’accoppiata KR è meno maneggevole, il che deriva anche dalla misura dello pneumatico posteriore (200/70 R17), la precisione dell’anteriore e la capacità di inserimento sono ai massimi livelli, il grip offerto dal posteriore porta a dover resettare tutti i riferimenti e i parametri acquisiti sulle gomme precedenti.

Non è possibile sfruttarle con la moto in configurazione standard, quando si forza il ritmo, emergono i limiti di taratura delle sospensioni della S 1000 RR di serie: la forcella anteriore va in crisi e il mono posteriore innesca ondeggiamenti elevati in uscita di curva.

Anche l’elettronica, in modalità più libera non lascia spazio per mettere alla prova tutte le potenzialità degli pneumatici. In definita, le KR sono consigliate ad un pubblico di piloti esperti con moto profondamente riviste a livello di sospensioni e bilanciamento pesi, ma restano uno dei migliori prodotti specialistici che si possa trovare in commercio per la pura competizione.

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