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Analog Motorcycles Ducati Indiana 650 “Indy SS”

Una special della Analog Motorcycles costruita partendo da una rara Ducati Indiana del 1987

Moto - News: Analog Motorcycles Ducati Indiana 650 “Indy SS”

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Non tutti sanno che nella storia della Ducati c’è stata un’altra cruiser prima della Diavel. Erano gli anni ottanta e in Europa si stava assistendo al grande boom del mercato del custom. Il successo planetario dell’Harley-Davidson spinse tutti i costruttori a interessarsi al settore e a fare le proprie proposte in materia. La stessa Ducati, all’epoca nelle mani dei Fratelli Castiglioni, scelse di mettere in commercio una moto custom, l’Indiana, prodotta in tre cilindrate: 350, 650 e 750 dal 1986 al 1988 con dei piccoli strascichi produttivi nell’89 e 90.

L’indiana venne fatta usando il telaio in tubi quadri della Cagiva Elefant, una struttura a doppia culla molto robusta ma altrettanto poco piacevole alla vista, fattore che forse influenzò negativamente le vendite, insieme al fatto che all’epoca Ducati faceva moto sportive per duri e puri, e un custom era di difficile digestione per i clienti Ducatisti. Fatto sta che dell’Indiana vennero costruiti solo 2.318 esemplari, compresi i 64 appositamente realizzati per i Vigili Urbani di Bologna. Ci risulta che negli Stati Uniti siano state vendute in tutto 252 Indiana 650, e quella che vi mostriamo oggi è una di esse, finita dopo lunga inattività nelle mani della Analog Motorcycles, officina specializzata in elaborazioni custom con sede in Illinois.

INDY SS

La Analog Motorcycles è stata fondata nel 2009 a Gurnee, Illinois, da Tony Prust, customizer che portava con sé già 15 anni di esperienza. Le attenzioni del team della Analog per questa Indiana hanno interessato un fine tuning della moto che, in effetti conserva abbastanza della sua identità. La moto è stata del tutto smontata e, mentre il motore è stato inviato alla Ducati Milwaukee per una revisione completa, il telaio è stato sottoposto ad alcune modifiche tra cui l’eliminazione del telaietto posteriore, rimpiazzato da una esile struttura artigianale.

L’avantreno è quello originale, ma è stato abbassato di 2,5 cm per dare un look più custom alla moto e per montare una coppia di manubri artigianali in lega leggera. Ruota anteriore e freno sono quelli standard ed è stato montato un pneumatico di maggior sezione per dare un aspetto bobber. Il retrotreno mantiene il forcellone di serie, su cui sono stati montati due ammortizzatori della Gazi che hanno sollevato la coda di 5 centimetri circa. Sul nuovo telaietto è stata montata una sella monoposto realizzata dalla Rod’s Designs, alla quale la Analog ha poi applicato il corto codino.

Tutta la componentistica è stata aggiornata e sostituita: le pedane sono state realizzate su misura dalla Free Form Design, la pompa al manubrio è Magura e la strumentazione è un componente aftermarket. Il resto dell’elaborazione è stato fatto con la verniciatura: le sovrastrutture sono state verniciate dalla Crown Auto body su disegno della Analog, mentre in casa è stato realizzato il make-up del motore. Tutte le finiture cromate dell’epoca sono state pazientemente eliminate e i carter motore sono stati sabbiati per poi venire dipinti a polvere con vernice ad effetto raggrinzante.
Il tocco finale è dato sicuramente dall’impianto di scarico che è stato sostituito da due semplici collettori separati, privi di alcun terminale, che fuoriescono sul lato sinistro e che sono stati rivestiti con uno speciale trattamento ceramico della Hy Tech Coatings.
Indubbiamente una realizzazione semplice ma curata, che conferma gli ottimi standard della Analog Motorcycles.

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