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"World-Tourer" - Ricordi d'estate: da Roma a Bilbao... e ritorno!

Oltre 5.000 km in dieci giorni in sella alle nipponiche "anti-GS", tra Francia e Spagna

Moto - News: "World-Tourer" - Ricordi d'estate: da Roma a Bilbao... e ritorno!

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L'estate è un ricordo lontano? E la prossima sembra ancora un miraggio? Ebbene sì, proprio per combattere i rigori invernali ci sono quei "sogni estivi" che è bene condividere. Il viaggio in moto infatti è una di quelle esperienze che, in misure e modi differenti, lascia sempre e comunque una traccia indelebile in chi lo vive e, per quanto a volte possa mettere a dura prova, evadere verso luoghi lontani in sella alla propria fedele motocicletta permette di abbracciare una miriade di sensazioni altrimenti inarrivabili in altri modi e con altri mezzi. Se poi le nostre compagne di viaggio - Honda Crosstourer V4 e Yamaha XT1200Z Super Ténéré (Worldcrosser) - sono associabili all'olimpo della moderna produzione giapponese di endurone-stradali-tuttofare comunemente definite "anti-GS" (con tutto l'affetto che si può provare per il GS, vecchio o nuovo che sia), allora non manca davvero nulla per un viaggio al top!

L'ARTE DELL'IMPROVVISAZIONE
Come nelle più realistiche e scapestrate delle situazioni (se si è una persona normale, con un lavoro normale ecc), non sempre tutto viene programmato secoli prima. Chiaramente il nostro caso non fa eccezione. Provo infatti molta invidia per coloro che riescono ad avere il coraggio e la lungimiranza di prenotare un hotel, un traghetto o un volo per la destinazione prescelta mesi prima del "periodo di vacanze", sicuri di potersi cullare nella certezza che "qualunque cosa accada (o quasi) in vacanza quest'anno ci andiamo eccome, anzi, si va li dal tal giorno al tal giorno". Bene, beati loro. Noi non siamo così "coraggiosi" e forse il merito (o la colpa) di questo tentennare è proprio perché ci piace viaggiare in moto e, inconsciamente, non prenotare nulla è esattamente quello che serve per entrare da subito nell'atteggiamento giusto.
Certo, partire nel più totale sbaraglio "fa parecchio fico" a raccontarlo, ma se il periodo di vacanza combacia con quello dei 3/4 d'Europa e per caso, in questa parentesi temporale, si vuole anche visitare luoghi celebrati per la loro bellezza, è un dato di fatto che probabilmente non sarete gli unici ad avere avuto questa idea… quindi, un minimo di organizzazione non guasta.
In sintesi, avere un itinerario e sondare almeno due giorni prima la disponibilità alberghiera è uno stress minimo che ne eviterà molti altri, soprattutto facendovi risparmiare denaro e tempo, visto che il tempo è tra i beni più preziosi quando si è in vacanza...

VIAGGIO, CON CHI? UNA RISPOSTA CHE CAMBIA TUTTO
Non pensate che ogni viaggio sia replicabile allo stesso modo se si cavalca soli, oppure accompagnati dalla compagna/moglie/amante oppure ancora in gruppo di amici (magari con compagna/moglie/amante al seguito). Ognuna di queste configurazioni è caratterizzata da dinamiche ben precise che allo stesso modo necessitano di specifiche "attenzioni" in fase di pianificazione, onde evitare spiacevoli sorprese in corso d'opera.
Venendo al nostro caso, diciamo che la configurazione era molto semplice, rodata, elementare: due amici che casualmente (o perché col gentil sesso non ci sanno fare quando si tratta di pianificare le ferie, ma questa è un'altra storia) si sono trovati a dover partire soli invece che con le rispettive compagne come inizialmente preventivato… e così è stato.
Fatto l'equipaggio, ora bisognava pensare all'itinerario. Ammettiamolo subito, tanto per non voler pavoneggiarsi nell'aver eseguito piani impensabili in universi paralleli ed essere tornati con la risposta filosofica al senso della vita: in realtà ci sarebbe piaciuto arrivare in Cappadocia (Turchia), ma la complessità (e il costo prima ancora) di prenotare svariati traghetti Italia>Grecia>Turchia, oltre al periodo a disposizione limitato rispetto a questo percorso, ci hanno gradualmente convinti che, almeno per questa estate 2012, sarebbe stato meglio trovare un'alternativa… E ci siamo riusciti - aggiungo - "alla grande", optando per un itinerario senza traghetti, ma con un palinsesto di strade e Passi talmente entusiasmanti da farci dimenticare presto gli sconfinati panorami della Turchia, per questa volta solamente rimandati: da Roma a Bilbao e ritorno, passando per il Sud della Francia e le sue magnifiche strade di montagna, senza dimenticarci dei Pirenei e della costa più amata dai surfisti europei, al confine tra Francia e Spagna (San Sebastian e Biarritz per intenderci), poi Bilbao e ritorno, con gli immancabili Pirenei, la Camargue e la Costa Azzurra. Credo che basti.

WORLDCROSSER+CROSSTOURER= WORLD-TOURER
Non è stato un caso che le nostre compagne di viaggio NON fossero GS, nonostante le note doti turistiche delle on-off bavarese, fin troppo note anche a chi la moto non ce l'ha.
Honda Crosstourer V4 e Yamaha XT1200Z Super Ténéré Worldcrosser sono due "motoni" che sanno il fatto loro quando si tratta di lunghe percorrenze e possibili "fuori percorso non asfaltati", oltre al fatto che sono le uniche on-off di ultima generazione (se si esclude la Tiger Explorer) rimaste fedeli all'anteriore da 19 con gomma da 110 e, soprattutto al posteriore da 17 pollici con pneumatico da 150, una misura recentemente abbandonata dalle nuove BMW R1200GS e KTM 1190 Adventure a favore della gommatura posteriore da 170, per non parlare di Aprilia Caponord 1200 e Ducati Multistrada 1200che vantano ora un gommone posteriore addirittura da 190 e un anteriore da 17 pollici.
Ma tornando a noi (anzi, a loro...), la Yamaha ST 1200 Worldcrosser e la Honda Crosstourer V4 sono due interpretazioni eccellenti di una filosofia giapponese che ha un unico obiettivo: il piacere di guida a 360°. Per quanto alcune soluzioni tecniche siano comparabili (forcella Up Side Down con stelo da 43 mm, trasmissione a cardano, cerchi a raggi ecc.), le due moto hanno messo in luce due caratteri ben distinti, ma entrambe affascinanti e assolutamente perfetti per la nostra estate World-Crosser, appunto...
Omogeneo nell'erogazione e con un equilibrio invidiabile il bicilindrico Yamaha ci ha permesso di apprezzare al massimo i passi di montagna e il misto stretto, così come nei lunghi trasferimenti autostradali non è mancato il confort. Più esuberante invece il V4 Honda che, forte dei suoi 130 CV, ha fatto la voce (un po' più) grossa nel guidato veloce anche se il Tenerone non rimaneva mai troppo indietro... Dinamicamente invece, se nei tornanti e nello stretto il Super Tenere era facilitato, nel veloce e in autostrada la stabilità del Crosstourer è da primato, così come la protezione, grazie al cupolino maggiorato che equipaggiava il nostro esemplare.
Anche per quel che riguarda i consumi siamo stati soddisfatti, nonostante il "pieno carico": tra i 13 e i 18 km/litro col Super Tenere, qualosa in meno col V4 Honda.

ROMA>BILBAO>ROMA via FRANCIA... E PIRENEI!
Oltre 5.000 km in circa 11 giorni scarsi. I calcoli sono presto fatti, così come il ritmo del viaggio: allegro, ma non troppo. Quello che troverete di seguito sono dei veri e propri appunti di Viaggio, riportati "paro-paro" dalle impressioni scritte a caldo durante le pause tra una piega e una sosta tecnica, tappa dopo tappa. Non badate alla forma grammaticale, al significato filosofico di quello che leggerete, ma interpretate ogni tappa come la nostra visione di quello che abbiamo vissuto. Ci siamo divertiti, e parecchio (il VIDEO di seguito lo dimostra, almeno in parte!), e speriamo che il nostro percorso possa essere di ispirazione anche a voi, magari con una organizzazione last-minute migliore della nostra.

Giorno 1 - Roma>Mentone
Avrò dimenticato qualcosa? E' chiaro che quando mi servirà sarà troppo tardi e la carta di credito non funzionerà, ma intanto sono partito. Tanta tanta Aurelia oggi, non la percorrevo da un bel po'... e che peccato, niente male! Dicevo, niente male... fino al tratto costiero dopo Savona (dove ho incontrato il "socio" di viaggio e il suo Crosstourer), poi traffico e caos. Infine, domandone: ma perché tutto era "carino" in Italia, poi passata la frontiera con la Francia strade-scorci-case sono improvvisamente diventati bellissimi? Riesamineramo la questione al ritorno. Ora tappa da amici per la cena e pernotto. Ebbene sì, siamo partiti, da domani si fa sul serio.

Giorno 2 - Mentone>Avignone (via Col de Turini, Gole del Verdon)
E il primo di una lunga serie di croissant è andato. La carica ideale per la missione di oggi: divorare centinaia di curve senza esclusione di colpi. Si parte subito "a bomba" per il Col de Turini (e come esordio, è una libidine!). Asfalto non al top, ma se si pensa che a grattugiarlo negli anni d'oro sono state le auto da Rally Gruppo B va benissimo... La parte in salita fino a pranzo è stretta e in ombra, quindi il ritmo è blando, ma dopo il pranzo la strada si allarga e mentre puntiamo alle gole del Verdon tutto si anima. Ingenuamete abbiamo osato prenotare la prima notte ad Avignone: errore madornale. Non pensavamo che Turini, Gorges de Daluis (Tete de Femme) e Gole del Verdon sarebbero stati così mozzafiato, sia dal punto di vista panoramico che per quel che riguarda le strade. Di fatto ci siamo trovati a cenare sul lago del Verdon per poi doverci buttare in autostrada per circa 200 km fino ad Avignone. Un consiglio? Se volete replicare questa tratta, dormite sul lago di Verdon: ci sono campeggi a perdita d'occhio.
Bene, Avignone. Che dire, la città dei Papi. Fico. Però che sonno. Notte. Ultimo pensiero prima di dormire: che strade strepitose oggi, ma se andiamo avanti così tra due giorni cambiamo le gomme. Vabbè, notte.

Giorno 3 - Avignone>Andorra (via Narbonne la Plage e Pirenei)
E' bene ricordare che tra le varie ossessioni del mio collega di viaggio, una echeggiava sin dal nostro meeting di Savona. In una parola: Pirenei. In qualunque modo e misura, anche se avessimo avuto come destinazione Berlino e non Bilbao, in ogni caso dai Pirenei saremo dovuti passare. E oggi è il gran giorno. Dopo una breve visita culturale ad Avignone (prevalentemente incentrata sul mangiare un croissant - ancora - davanti alla cattedrale), breve tratto autostradale fino alla costa: dopo tutto siamo in Agosto e il mare chiama. Usciamo al casello intrigati da Narbonne la Plage (ci attirava il nome, stop) e la breve strada tra casello e il mare non è affatto male. Pranzo vista mare, contemplazione del turismo locale (la mancanza di passeggere ogni tanto si fa sentire) e via, vesro Andorra. Ovvero (musica di suspance), i Pirenei. E quando la strada inizia a salire da Ax-Les Thermes, mi rode ammetterlo, ma il collega aveva ragione e la sua ossessione da Pirenei viene giustificata da un asfalto impeccabile, strade larghe e panorami mozzafiato. Poi dopo il confine, la tempertatura scende, così come il prezzo della benzina (che a Pas de la Casa segna un impressionante 1,243 euro al litro), ma il piacere di guida rimane alto, molto alto fino ai 2.408 m di Port d'Envalira e alla successiva discesa che ci porterà ad Andorra la Vella dove abbiamo prenotato il pernotto. L'unica delusione è appunto stata la città di la Vella: in pratica una Livigno-Campione d'Italia attorniata da montagne, ma nulla di più. Consigliamo di dormire più in alta quota se si desidera respirare vera aria di montagna.

Giorno 4 - Andorra>San Sebastian (via Pirenei)
In effetti oggi in programma dobbiamo attraversare 3 stati: Andorra, Spagna, Francia per poi dormire in Spagna. Inizilmente il programma sembrava impegnativo, nel senso che era prevista autostrada per almeno il 60%... ma alla fine siamo riusciti ad abbassare l'impegno a pedaggio ad un 20% scarso, a cui abbiamo aggiunto un 200% di strade inaspettatamente gradevoli. Prima fra tutte la strada N260 che inizialmente dovevamo seguire fino a Sort per poi puntare alla Francia e quindi a Biarritz, ma che poi abbiamo prolungato fino addirittura a Castejòn de Sos, per poi puntare verso Campo, Ainsa, Bielsa e dritti a Tarbes (Francia) per congiungerci con l'A64. Sì, il ritmo della giornata è stato impegnativo, ma riaffrontare i Pirenei non è mai stato così appagante. Unico lato negativo: l'autostrada. Dopo 4/5 di giornata fra le curve, l'autostrada che ci porterà a Biarritz e poi a San Sebastian (dove abbiamo ipotizzato - sottolineo, ipotizzato che non vuol dire prenotato - di dormire) pesa come un macigno. Poi arrivi a San Sebastian e la baia ti accoglie al tramonto: tutto è più semplice ora. Tranne trovare una camera in Hotel a meno di 200 euro a notte, ma questa è un'altra storia (la storia in cui non avevamo considerato la Semana Grande).

Giorni 5-6 - San Sebastian>Biarritz>Bilbao
Siamo in Agosto, giusto? Giusto. Quindi decidiamo di concederci ben 2 notti consecutive nello stesso posto, San Sebastian. Ebbene sì. Domanda: ma perché non andare in spiaggia a piedi come i comuni bagnanti, avendo la fortuna di pernottare a circa 250 m dal mare? Risposta: perché no. E infatti nei due giorni basati a San Sebastian le moto non sono mai rimaste ferme. Il primo giorno percorriamo circa 20 km in direzione sud (attraversando in un paio di tratti i pellegrini del cammino di Santiago di Compostela), fino a Orio. Spiaggia tranquilla e "ben frequentata", ottimo per il relax mattiniero, mentre nel pomeriggio rientriamo a San Sebastian per una sistemata, aperitivo e serata per le vie del centro. Dopotutto, è pur sempre Semana Grande. Dopo la seconda notte, prima di puntare verso Biarritz, la patria europea del surf. Ovviamente nessuno di noi pratica surf, ma eravamo talmente vicini (e fa talmente fico dire di esserci stati) che una tappa a Biarritz proprio non potevamo evitarla. Quindi moto cariche e puntiamo la Francia. Ancora.
Visita panoramica alle spiagge gremite di surfisti, pranzo a base di pesce in un piccolo porticciolo molto caratteristico, breve tuffo ristoratore, poi autostrada e Bilbao come meta per la sera. Anche se, a dirla tutta, per la prossima volta non escluderei un camper e una settimana solo in questa zona. Ovviamente, un camper con moto al seguito.

Giorno 7 - Bilbao>Tolosa (via Pamplona, Pirenei e Pau)
Arriviamo a Bilbao nel tardo pomeriggio. Pochissima gente per strada. Chick-in al solito albergo prenotato 50 km prima mentre facevamo benzina, e cena tipica. Della serata ricordiamo solamente un servizio ai tavoli particolarmente fascinoso. La mattina seguente eravamo intenzionati ad innalzare drasticamente il livello culturale della vacanza, ma per il Guggenheim si sono improvvisamente manifestati i seguenti problemi: dove sistemavamo tutti i bagagli delle moto? Perché per Bilbao la sera prima non abbiamo visto un anima, ma la fila all'ingresso era ben presente? E perché stavamo cercando scuse per non rimetterci subito in viaggio alla ricerca di curve che da almeno 3 giorni non aggredivamo? Detto fatto... In un battibaleno siamo a Pamplona, ma la visita che avevamo programmato viene annullata dalla non contemplata "Vuelta" (giro di Spagna di ciclismo) che ci travolge. Nulla da fare; solo un pranzo a base di Jamon Serrano Iberico ci mantiene calmi, lucidi, in forze. Le forze ci serviranno perché da Pamplona prendiamo la N240 (poi N330) fino a quasi Sabinanigo, poi N260 e direzione, udite udite, Pirenei. Sì, ancora loro, ma questa volta passando addirittura dal Parco Nazionale dei Pirenei.
Tappa per la cena: Pau, Francia. Arriviamo a Pau, saliamo fino in paese e troviamo un animato (ma tipico) posto dove cenare: ambiente gioviale, temperatura splendida, moto in bella vista: perfetto. Insomma, dico "ma perché non dormiamo a Pau stanotte, booking a 100 m da qui mi dice che c'è disponibilità in un hotel 4 stelle a poco prezzo". Tutto sembra razionalmente funzionare, ma l'intervento del collega mi lascia interdetto. "Ma no dai, perché non arriviamo a Tolosa dopo cena. Vuoi metter: così domattina ti svegli e sei già... a Tolosa". La mancanza totale di senso logico di questa risposta mi ha impedito di impedirci di spararci (perdonate il gioco di parole) 200 km in notturna dopo una giornata che ha visto la mattina iniziare al Guggenheim, a pranzo Pamplona (e i suoi 43°), il pomeriggio i Pirenei e la sera Pau. Ora aggiungiamo, la notte a Tolosa. E si va. Ovviamente arriviamo a Tolosa e pernottiamo nell'hotel più "attivo" della stazione ferroviaria durante le ore notturne. Ma nessun problema, grasse risate comunque.

Giorno 8 - Tolosa>Montpellier (via Carcassonne)
Evitare l'autostrada. Mai dimenticarselo e, nonostante la giornata di oggi non abbia in programma (stranamente) i Pirenei, abbiamo trovato comunque percorsi interessanti, mantenendo la direzione per Montpellier. Modesta tappa culturale al castello di Carcassonne (in pratica, in quando a caos e visitatori, una copia della San Marino alta nei weekend di pienone), e poi via verso Montepllier, dopo essere quasi rimasti senza benzina nell'entroterra, tra boschi e colline. Montpellier invece la sera ci ha stupito: moltissimi giovani (è una città universitaria, ma ad agosto la pensavamo diversa) e un ambiente effervescente. Niente male: se dovessi tornare all'università mi iscriverei qui.

Giorno 9 - Montpellier>Cannes (via Camargue, Saint Maries de la Mer)
La giornata di oggi, nonostante l'amarezza in arrivo visto che ci stiamo avvicinando al rientro a casa, è stata davvero ricca di sorprese. Belle. Nel senso che dopo Montpellier volendo avere sempre il mare sotto gli occhi rimaniamo sulla costa e le strade che ci accompagnano verso la Costa Azzurra sono quelle che attraversano la Camargue. Poche curve, ma un benessere diffuso che ci ha spinti verso Saint Maries de la Mer, dove il pranzo con incluso bagno in spiaggia è stato un toccasana. Piccola nota: in tutto il viaggio non abbiamo mai incontrato così tanti italiani come qui. Anzi, erano tutti qui. Docciati e rigenerati, risaliamo in sella alle nostre World-Tourer (Worldcrosser+Crrosstourer) e ci dirigiamo verso la Costa Azzurra e più precisamente a Cannes, non perché la preferiamo alle altre località, ma solamente perché l'albergo meno caro era stranamente a Cannes...

Giorno 10 - Cannes>Italia (via calanche e Col de l'Esterel)
L'ultima tappa prima di tornare in Italia e, quindi a casa, è strana. Ci voltiamo indietro e ci rendiamo conto solo ora del meraviglioso percorso improvvisato e divorato che abbiamo appena concluso e una degna chiusura sembra essere imperativa. Quindi, con le gomme che ormai chiedono pietà, torniamo indietro da Cannes fino a Frejus per l'ultimo colpo di coda in quando a godimento di guida, ovvero l'Esterel. Lo percorriamo quasi tutto d'un fiato e dura troppo poco, purtroppo. Ma era quello che ci voleva per salutare degnamente 10 giorni di vacanza totalmente dedicati alla passione per il viaggio in moto.

Il bello è che non siamo stanchi, anzi. Quando si riparte?

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