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Quadro 350D: il primo contatto al Motor Bike Expo 2011

Abbiamo testato in anteprima il prototipo del Quadro 350D

Moto - Test: Quadro 350D: il primo contatto al Motor Bike Expo 2011

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In principio c’era l’MP3, geniale scooter a tre ruote di Casa Piaggio, responsabile di una rivoluzione nella mobilità urbana, percepita più all’estero che in Italia, ma comunque di rilievo assoluto.
Oggi arriva Quadro progetto altrettanto originale che giunge dalla italianissima Marabese Design, l’engineering lombarda che a suo tempo curò il design del MP3.
Marabese, in buona sostanza, ha deciso che l’evoluzione naturale a livello tecnologico del veicolo a tre ruote rollante, non sarebbe stata offerta a un’azienda cliente, ma avrebbe dato vita ad un proprio marchio, destinato a lasciare il segno nel panorama motociclistico.
E’ nato così il brand Quadro Tecnologie Italiane, ovviamente di proprietà della Marabese Design, attraverso il quale sarà a breve avviata la produzione di veicoli innovativi sia a tre che a quattro ruote.
Dei Quadro 3D e 4D vi abbiamo già descritto in passato le caratteristiche peculiari, in questa sede, quindi, vi proponiamo un breve test in anticipo sul lancio ufficiale, che abbiamo avuto la possibilità di fare durante il Motor Bike Expo 2011.

IL PROTOTIPO

Il test che abbiamo condotto si è svolto con uno dei prototipi marcianti che la Quadro ha allestito per i test di sviluppo ed è stato volutamente lasciato privo della carenatura per farci apprezzare ciò che al lancio era stato volutamente nascosto: il meccanismo che permette alla sospensione anteriore di inclinarsi.
La principale differenza che allontana completamente il Quadro dal MP3 è che sul Piaggio il moto di inclinazione da un lato all’altro avviene in via meccanica, attraverso un gioco di leve e rinvii. Sul Quadro, invece, le possibilità di movimento laterale sono governate da un sistema idraulico. Sicuramente, per chi non è avvezzo di meccanica, un sistema idraulico lascia molti più dubbi sul suo funzionamento rispetto ad uno fatto di bracci meccanici, quindi cerchiamo di spiegare in parole povere come funziona.
Le ruote anteriori del Quadro 350D sono montate su dei mozzi in grado di ruotare attorno a un asse orizzontale, e ogni lato della sospensione ha un tirante collegato al telaio che fa sì che le ruote restino parallele nel moto di inclinazione.
Il compito di far oscillare in maniera simultanea i bracci della sospensione è affidato a un sistema idraulico: mentre lo scooter si inclina da un lato e la ruota sale, essa comprime un olio (ma sarebbe più corretto dire un fluido idraulico) dentro un cilindro munito di un pistone. Poiché il fluido è incomprimibile il movimento del pistone viene trasmesso tale e quale all’altro pistone contenuto nel lato opposto del sistema idraulico che spinge la ruota opposta verso il basso. Oltre ai citati due cilindri idraulici, ne è presente un terzo al quale è demandata la funzione di ammortizzazione tradizionale e i tre componenti sono connessi tra loro da una valvola a tre vie.

SEMPLICE MA RAFFINATO

Il sistema così realizzato consta di molti elementi tecnici in meno rispetto a uno meccanico, ma impone un bilanciamento e una calibrazione del sistema molto accurata.
La complicazione nasce, a nostro avviso e approfondiremo la questione a livello tecnico con gli ingegneri di Quadro, proprio dal fatto che lo stesso fluido idraulico che deve far inclinare il veicolo (per il quale è necessaria reattività e velocità), deve anche assorbire le asperità stradali e quindi avere viscosità sufficiente per smorzare le oscillazioni. Come sempre avviene in ambito progettuale, quindi, le scelte tecniche devono rispettare dei compromessi, e anche la sospensione di Quadro non fa eccezione.

IN SELLA: REAZIONI OVATTATE
Il primo contatto con il Quadro è avvenuto in una pistina allestita per gli show del Supermotard, quindi molto tortuosa. Le prima impressioni in sella sono di un comportamento molto ovattato e confortevole. Fin da subito si avverte che il peso che grava sull’avantreno è di gran lunga inferiore rispetto al rivale già noto e che le reazioni della sospensione sono molto diverse.
Il Quadro 350D si inclina piacevolmente in curva, anche se la velocità con cui lo fa è un po’ più bassa di quanto ci si aspetterebbe. Il moto di "pendolamento" è quindi più lento rispetto ad un sistema meccanico e ciò impone una diversa azione sul manubrio, anticipando leggermente le manovre rispetto a quanto si è abituati. Quando lo scooter è in piega, invece, si avverte una sensazione di sostegno e sicurezza maggiore rispetto al MP3, e sicuramente questa caratteristica, che deriva dall’impianto idraulico, sarà apprezzata dalla clientela automobilistica che sceglierà il Quadro per i suoi spostamenti urbani.

Dal test effettuato è emerso, anche confrontando le opinioni dei colleghi presenti, che una maggior reattività nella fase di inclinazione sarebbe auspicabile ma, per quanto detto poc’anzi, le esigenze sospensive e ammortizzanti richiedono tarature idrauliche diverse. Su ciò stanno lavorando molto i tecnici Quadro, confrontando varie tarature e viscosità del fluido idraulico, prima di giungere alla delibera finale.
L’obiettivo di questo breve test era anche di raccogliere le opinioni della stampa specializzata per allargare la base statistica di dati in modo da scegliere la miglior taratura possibile per l’uso quotidiano.
Ottima la fase di frenata, molto potente, che può essere condotta sia tradizionalmente con le leve al manubrio, che con il pedale centralizzato, obbligatorio per legge, in quanto il Quadro è omologato come Triciclo.
Il motore, di produzione Aeon, è un monocilindrico quattro tempi di 313 cc raffreddato a liquido e omologato Euro 3, che trasmette alla ruota una potenza di 17 kW (23 Cv) con una coppia massima di 23,6 Nm (2,4 kgm), attraverso il classico CVT a cinghia trapezoidale e variatore automatico, e che consente di raggiungere una velocità massima di 130 km/h.
Ringraziamo Quadro Tecnologie per averci permesso di partecipare e vi rimandiamo al test completo che ci sarà in sede di presentazione ufficiale; non dovrebbe mancare molto, visto che negli obiettivi del management c’è l’ingresso sul mercato prima della fine della primavera 2011.

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