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Mahindra Stallio e Mojo: arriva l'India!

In arrivo le moto indiane con il design italiano

Moto - News: Mahindra Stallio e Mojo: arriva l'India!

Da dove esce l’idea di questo articolo? Semplice, dall’ingresso di Mahindra nel Mondiale 125GP di cui vi abbiamo parlato ieri. In molti saranno curiosi di sapere chi è Mahindra, cosa produce, da dove è saltata fuori… e noi cerchiamo di farvi un quadro generale sull’azienda.
Iniziamo col dire che l’India, al pari della Cina, è uno di quei Paesi dove si sta investendo molto, e l’aiuto viene dal bassissimo costo della mano d’opera. Ebbene Mahindra è indiana, più precisamente è sita a Pithampur, vicino Indore in Madhya Pradesh, proprio in mezzo allo Stato.

LA STORIA

Mahindra&Mahindra nasce quando Mr. K.C. Mahindra visita gli USA in qualità di presidente del Supply Missione India. Lì conosce Barney Roos, inventore del "veicolo di uso generale", meglio conosciuta come Jeep. E’ lì che ha un lampo di genio: utilizzare una veicolo utilizzato in guerra (la Jeep appunto), perfetta per le strade accidentate in India. Il 2 ottobre 1945, Mahindra&Mohammed (l’ultimo era un ulteriore socio), inizia la produzione come franchise per il montaggio di Jeep provenienti da Willys, USA.
Poco dopo, l'India divenne una nazione indipendente e Mahindra&Mohammed divenne Mahindra&Mahindra.

Da allora l’azienda è cresciuta, nel 2008 c’è stato il passaggio (acquisizione dei beni aziendali) a Kinetic Motor Company Ltd. (KMCL) ed è iniziata la produzione di moto e scooter.
Il 30 settembre 2010 arrivano due moto: Stallio e Mojo, che però sfruttano un design italiano, più precisamente presso la sede di Bologna, denominata Bologna Mahindra.
Passo successivo, come detto, l’entrata per il 2011 nella classe 125GP e successivamente nella Moto3.
Vediamo dunque queste due piccole moto come sono fatte, e ricordiamo che in India, sono garantite quattro anni o 40.000 Km (in barba ai Costruttori che vendono in Europa e offrono 2 anni!).

STALLIO, LA PRIMA MOTO
La Stallio è la prima moto prodotta da Mahindra. E’ una piccola naked che ricorda molto i famosi "tuboni" che avevamo in Italia negli anni ’80. Il design è accattivante, ma certo visto la fascia di mercato e l’utenza a cui si rivolge non è certo… sconvolgente. Il propulsore è un 110 cc raffreddato ad aria e sviluppa circa 7 CV a 7.500 giri/min. e una coppia di 8.0 Nm a 5.500 giri/min.. Il cambio è a quattro marce e l’accensione è sia a pedale che elettrica. Per la ciclistica, il telaio è un doppio tubolare in acciaio. La Stallio è "frenata" da due freni a tamburo da 130 mm. Cinque i colori: rosso, giallo, nero, verde e blu.

MOJO: L’ULTIMA NATA
Mojo è l’ultima nata in casa Mahindra. E’ sempre una naked, ma superiore rispetto alla Stallio. Per quanto riguarda l’estetica… beh, che dire, non notate nulla di Triumph e Moto Morini? O forse la vista laterale è più… Moto Guzzi Griso (guardate il telaio e il serbatoio). Ad ogni modo lo sforzo è apprezzabile, per essere un prodotto low cost.
Due i colori, nero e rosso.

Il propulsore è un 300 cc, DOHC a 4 valvole che eroga una potenza di 26 CV a 8.500 giri/min e una coppia massima di 24 Nm a 7.000 giri/min. Il cambio è a sei marce, e a "sfamare" la Mojo ci pensa un’iniezione elettronica (EFI) sviluppata da Ducati Energia.

La forcella è una Paioli mentre al posteriore troviamo un monoammortizzatore montato orizzontalmente. I freni vedono un disco da 320 mm all’anteriore e a margherita, "frenato" da una pinza radiale (anche al posteriore c’è un disco singolo). Completano il quadro della ciclistica dei pneumatici sportivi radiali della Pirelli su ruote da 17".
Sui siti indiani poi, parlano di Paioli e Pirelli come fosse oro. E lo è per loro! Naturalmente noi siamo abituati a sentire questo tipo di nomi. In India poi mettono molto in risalto il fatto che il design sia italiano. Ma sapete come diceva la cantante Madonna: "Italians, do it better!". A conferma di tutto ciò, il primo video promozionale sulle moto indiane è stato girato all’Autodromo di Vallelunga.

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