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60 esemplari di Foggy-Petronas FP1 in Inghilterra

La versione stradale della 900 cc a tre cilindri... esiste

Moto - News: 60 esemplari di Foggy-Petronas FP1 in Inghilterra

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I colleghi inglesi di MCN hanno fatto una scoperta straordinaria: nella contea dell’Essex, a est di Londra, c’è un deposito in cui sono custodite ben 60 FP1 in versione stradale, dal valore stimato di 25mila sterline l’una (oltre 28mila Euro al cambio attuale).

MA DAVVERO?
Pare che Carl Fogarty, allora team manager e figura chiave del progetto FP1, sia rimasto molto sorpreso apprendendo la notizia e abbia commentato: "State scherzando? E’ fantastico!". Si pensava infatti, come del resto dichiarato a suo tempo dai responsabili del team, che le moto fossero state trasferite in Malesia nel 2005 presso la Petronas. Invece tutte le moto inizialmente prodotte per omologare la FP1 per il Mondiale SBK sono ancora sul suolo britannico.

LE VERITA' NASCOSTE
La collezione, del valore di circa 2 milioni di Euro, è custodita con cura, e il proprietario, il colosso malese del petrolio, Petronas, sembra voler nascondere l’intero episodio sotto un velo di silenzio. Il motivo non è chiaro ma negli anni del programma superbike, furono bruciati quasi 35 milioni di Euro, con la prospettiva di avviare una produzione motociclistica di eccellenza in Malesia, creando una fabbrica delle dimensioni della "nostra" Ducati, ma che nei fatti si concluse mestamente con un 21esimo posto nella classifica finale della Sbk nel 2006.

75 QUA, 75 LA'
Le moto di serie furono prodotte per la Petronas nel 2002 a tempo di record da una società di engineering inglese, la MSX International di Basildon, in Essex per l’appunto, intorno al motore progettato dalla svizzera Suter Racing. L’idea era di replicare poi il processo produttivo in Malesia e dare successivamente il via ad un ampliamento della gamma per arrivare a produrre, a regime, oltre diecimila moto all’anno. Di fatto 75 moto furono prodotte nell’Essex, seguite da altre 75 in Malesia sei mesi dopo, dove fu effettuata l’omologazione per la partecipazione al Mondiale Sbk.

MASSIMO RISERBO

Sebbene l’azienda che ha prodotto il primo lotto di esemplari abbia cambiato proprietà, le moto sono ancora presso la sede originaria, nel magazzino scoperto dai colleghi di MCN, ora in capo ad un’altra società di ingegneria, la Arrk R&D, presso cui lavorano ancora le persone chiave della MSX International che parteciparono al progetto FP1. Tony White è uno di loro e l’unico commento che si è lasciato scappare sulle moto è: "Erano perfette". Sull’esistenza delle FP1 infatti pare la Petronas abbia chiesto il massimo riserbo.

LONTANO DAGLI OCCHI...
Massimo dirigente della Foggy Petronas Racing, era Murray Treece, che faceva da collegamento tra la malese Petronas e gli ingegneri inglesi che svilupparono la versione stradale della FP1. Treece ha affermato: "Il nostro staff sviluppò la moto per la superbike e poi fu coinvolto nel trasferimento del know-how per la progettazione e la selezione dei fornitori agli ingegneri che lavoravano alla realizzazione della moto di serie. Esattamente, cosa sia successo dopo al lotto di moto effettivamente prodotte non si sa, o per lo meno non lo so io."

ANCORA ATTUALE

La realizzazione della moto stradale non fece perdere nulla alla FP1 delle sue prerogative racing, era semplicemente molto meno potente, accreditata di 127 CV rispetto ai 185 della superbike. Ma anche così, con 181 kg di peso a secco, sarebbe stata competitiva nei confronti delle concorrenti del periodo. Otto anni dopo, salvo qualche banale dettaglio, la linea della tre cilindri supersportiva color turchese appare ancora moderna, e solo l’impianto frenante non radiale lascia intuire l’anzianità del progetto.

PROBLEMATICHE SOTTOVALUTATE

Ai tempi dell’omologazione Fogarty disse: "Non c’è dubbio che sarà la più bella moto sportiva; combina tecnologia all’avanguardia e vera eleganza e stabilisce nuovi standard per il mercato delle moto stradali". E oggi gli fa eco Murray Treece: "Aveva un look e un sound bellissimi. Mi sarebbe piaciuto averne una. Credo che la Petronas abbia sottovalutato la sfida di realizzare in così poco tempo un prodotto in serie con queste caratteristiche e senza infrastrutture alle spalle."

ERA TUTTO PRONTO

Tony White, oggi in forze alla Arrk R&D, non è d’accordo: "E’ stato un grande progetto su cui lavorare che è culminato con la produzione di 150 grandi moto; e avevamo fatto tutto, dal manuale di uso e manutenzione per il proprietario a quello di officina per i dealer." Effettivamente la FP1 fu messa in vendita nel 2005, ma solo presso un rivenditore in Malesia, la ‘Naza Bikers Dream’, (gigante della distribuzione malese, anche delle due ruote), che fino al 2009 ne ha avute in vendita due esemplari, al prezzo ognuna di circa 35.000 Euro.

SEPOLTA "VIVA"
Per quanto tempo ancora questo tesoro trovato in Inghilterra dovrà rimanere "sepolto" in un magazzino è a discrezione dei dirigenti della Petronas, certo è che se decidessero di dare una spolverata a queste splendide tricilindriche superbike per metterle in vendita, non avrebbero certo problemi a piazzarle presso i collezionisti sparsi in tutto il mondo. Di sicuro però su strada ne circolerebbero ben poche, sarebbe più probabile finissero in qualche salotto... La FP1 è pur sempre un pezzo di storia del Mondiale Superbike.

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