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TT Isle of Man - Ride on the Edge 2. Per chi ama il Tourist Trophy

Superbike, Supersport e Classiche. Non solo il circuito del Tourist Trophy ma tutto il calendario road races da affrontare

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Il rettilineo davanti ai propri occhi nascosti dal casco. Una pacca sulla spalla da parte del commissario. La manopola del gas strizzata e rigirata completamente. Si parte.

L'anteriore che non ne vuole sapere di rimanere a terra e punta sempre a decollare. Le marce si snocciolano, via lungo Bray Hill. I marciapiedi da pizzicare, le case che sbiadiscono ai lati dei propri occhi, mentre con il fiato in gola arrivi alla prima staccata di Quarterbridge. Tutto con il proprio joypad.

Questo è TT Isle of Man - Ride on the edge 2, secondo capitolo della saga che ci catapulta nel magico mondo delle road races, che abbiamo messo alla prova su Playstation 4 per qualche ora in questi giorni di smartworking e quarantena.

Una premessa è d'obbligo

Rappresentare un universo simulativo per le quattro ruote è un qualcosa di possibile, realizzabile, al netto di quello che è il prodotto che si vuole proporre. Viene da pensare ad Assetto Corsa, tanto per citare un esempio italiano. Il mondo delle due ruote è un qualcosa di differente. Chi scrive è un tester, ma anche un appassionato di sim racing fin dai tempi dei primissimi Superbike su PC.

Rappresentare virtualmente tutti quelli che sono i movimenti di un pilota in sella ad una moto, e le forze in atto, dovendole trasportare su di un joypad, e non su un volante con una postazione, implica un compromesso. 

Inutile girarci troppo attorno: qualsiasi gioco di moto, più o meno simulativo, cerca di trasmettere e rappresentare il pilota in termini di forze e movimenti, con l'inerzia della moto a fare da contraltare. Il tutto però, tradotto praticamente sui due pollici, con gli indici a fare da acceleratore e freno.

Come abbiamo visto anche dalla gara esports fatta dai piloti MotoGP su MotoGP 2019, i giochi di moto attuano sempre un compromesso: la guida di una moto è un qualcosa che, semmai dovesse essere rappresentata fedelmente, sarebbe fin troppo selettiva.

Dunque su cosa puntare? Sicuramente sulle emozioni e le reazioni: velocità di reazione, inerzia e controllo dell'anteriore in inserimento, gestione dell'acceleratore in apertura per evitare high-side. Cosa deve avere un videogioco per risultare coinvolgente e divertente?

Aria nuova

E' da questa domanda che sono partito per la valutazione di TT Isle of Man - Ride on the Edge 2.

Da buon appassionato di tutte quelle che sono le corse legate al mondo delle road races, avevo già in passato provato il primo capitolo della saga. Devo essere sincero, non mi aveva appassionato, non lo avevo apprezzato molto.

I problemi riguardavano proprio il modello fisico della guida fin troppo "arcade" e semplicistico, e contenuti poco sviluppati. D'altronde, per praticamente qualsiasi motociclista, l'Isola di Man rappresenta una sorta di Mecca, un luogo ai limiti del sacro per il suo corollario di fascino e tradizioni.

I ragazzi di BigBen hanno ascoltato quelle che sono state le critiche ricevute, ed hanno approntato un secondo capitolo che, seppur con alcuni limiti ancora evidenti, ti pone di fronte a quella che è forse l'unica cosa importante per un titolo sulle due ruote: è sfidante nei confronti del giocatore.

Il modello fisico si è evoluto, non è al livello di quello che rimane un masterpiece come Superbike, ma in simbiosi con quella che è la velocità e la gestione di moto forse troppo "veloci" nello scendere in piega, e con anteriori fin troppo saldi, ti tiene impegnato con la gestione di una moto con un rapporto di corona davvero corto, come deve essere una moto del Tourist Trophy.

Non si torna indietro

Dunque si tratta di un gioco che ti impegna mentalmente e fisicamente. La concentrazione deve essere sempre elevata, pena caduta a contatto con un muretto o con un ostacolo.

Elemento positivo ulteriore? L'assenza di un rewind, o di un aiuto che ti permetta di tornare indietro. Cadere significa perdere tempo, pur potendo continuare come se nulla fosse. E' la sintesi tra gioco scanzonato e quell'impostazione che le corse su strada hanno: se sbagli non arrivi lungo in una via di fuga.

Avrei apprezzato - nel complesso - una definizione grafica più accurata per i modelli fisici delle moto e degli stessi piloti. Ulteriore elemento leggermente dolente riguarda l'IA degli avversari.

Loro, tutto sommato, non rappresentano una grande sfida. Non quanto quella di riuscire a completare senza cadere un giro del Mountain. Dobbiamo essere sinceri: dopo alcune ore di prova, ancora non siamo riusciti a realizzare un giro pulito, ma chissà, ci torneremo su.

TT Isle of Man 2 – Ride on The Edge

Il fascino delle road races

TT Isle of Man - Ride on the Edge 2 punta forte sull'elemento road races che rende il tutto più affascinante. Sì perchè l'Isola di Man, il Tourist Trophy, è solo l'ultimo gradino di una scala che ci vede dover affrontare tutte le tappe di quello che è il calendario road races.

Il gioco si articola come la più classica carriera, a partire dalla Supersport per poi passare in Superbike, avendo anche la possibilità di correre con moto classiche.

18 modelli in tutto - non tanti i realtà - rappresentati piuttosto bene da poter sfruttare, tramite contratti da sottoscrivere con i vari team. Le moto con le livree tipiche di questo mondo, i circuiti nella loro interezza, i paesaggi tipici della Gran Bretagna rappresentano un valore aggiunto enorme.

Sì perchè si respira veramente l'aria delle road races con il pad in mano, e l'empatia in un gioco non è questione da poco. Una sensazione di pura libertà enfatizzata anche dalla modalità Guida Libera: praticamente la possibilità di girare liberamente le piste irlandesi. Una boccata d'aria per chi ama questo mondo ed è costretto ad essere recluso in questi giorni.

Il verdetto

Per una volta, voglio partire dai difetti. Fosse nato qualche anno fa, TT Isle of Man - Ride on the Edge 2 sarebbe stato un titolo perfetto per qualsiasi appassionato di corse di moto. Il gioco infatti, ha un comparto grafico che presta un poco il fianco a quanto visto da altri concorrenti e videogiochi a due e quattro ruote.

Anche il modello fisico della guida, in una bilancia tra Arcade e Simulazione, pende più verso la prima, per quanto decisamente migliorato rispetto al primo capitolo. Ciò non toglie però che questo prodotto ha dalla sua due elementi fondamentali che fanno realmente la differenza e che ti stupiscono una volta che ci si ritaglia un po' di tempo per giocare: il primo riguarda il fascino di questo mondo, il secondo riguarda la facilità con cui riesce ad entrare in empatia con il videogiocatore.

E' un gioco che ti prende per la velocità con cui ti ritrovi catapultato a dover gestire il tuo mezzo in circuiti in cui l'esitazione significa andare a sbattere.

Se vi aspettate una simulazione, o un qualcosa che si avvicini maggiormente, rivolgetevi ad altri prodotti come Ride o MotoGP. Se invece volete vivere le sensazioni e l'adrenalina di correre su quei meravigliosi percorsi a oltre 200 km/h, il mio consiglio è quello di salire in sella, senza nemmeno porvi troppi dubbi. Parola di tester.

La scheda

Titolo Sviluppatore Piattaforma Prezzo
TT Isle of Man - Ride on the Edge 2 Kylotonn

PC

PS4

Xbox One

Nintendo Switch

59,99 Euro

59,99 Euro

59,99 Euro

59,99 Euro

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