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Aprilia Tuono V4 1100 Factory – TEST

La rinnovata naked di Noale porta al debutto le sospensioni semiattive di Ohlins incrementando ulteriormente piacere di guida ed efficacia

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Gli splendidi saliscendi del Mugello sono stati il palcoscenico ideale per godere appieno dell’altissimo potenziale della Tuono V4 1100 Factory.

Il motore si conferma davvero al top per capacità di ripresa e potenza. La ciclistica impressiona per la tanta agilità,la solidità a centro curva ed il funzionamento impeccabile delle sospensioni.

Come è fatta

Viene confermato il possente bialbero 16 valvole V4 di 65° di 1.077 cc, alimentato da 4 corpi farfallati da 48 mm Weber-Marelli comandati da acceleratore ride-by-wire Multimappa (Track, Sport, Race).  Potenza massima di 175 CV a 11.000 giri e coppia massima di a 121 Nm a 9.000 giri.

La frizione con comando a cavo è multidisco in bagno d’olio con sistema antisaltellamento meccanico. Il cambio a 6 rapporti è dotato di quick shift bidirezionale.

La ciclistica viene impreziosita in questa versione Factory dal sistema di sospensioni Ohlins SmartEC 2.0 che possono funzionare sia in modalità semiattiva, regolando la risposta idraulica in funzione del ride mode inserito e dello stile di guida, o altrimenti in modalità manuale, permettendo al pilota di intervenire sui singoli parametri di funzionamento a moto ferma.

Anche  in modalità semiattiva è comunque possibile personalizzare fino a sei parametri, associati alla modalità A1 Track: smorzamento anteriore e posteriore, affondamento in accelerazione e frenata, centro curva e ammortizzatore di sterzo.

Il telaio doppio trave in alluminio è completato anteriormente dalla forcella Ohlins TIX USD con trattamento superficiale al TIN e 125 mm di escursione mentre dietro troviamo un forcellone in alluminio a doppia capriata sul quale agisce tramite cinematismo progressivo il mono Ohlins TTX che permette un’escursione alla ruota di 130 mm.

Aprilia Tuono V4 1100 Factory

A frenare la ruota anteriore concorrono una coppia di dischi flottanti da 330 mm morsi da pinze monoblocco con attacco radiale Brembo M50 mentre sulla ruota posteriore troviamo un disco da 220 mm su cui agisce una pinza flottante a due pistoncini Brembo. Il peso della moto in ordine di marcia con serbatoio pieno è contenuto in 209 kg.

L’elettronica davvero evoluta, comprende il pacchetto di controlli tipico del sistema APRC (Aprilia Performance Ride Control), giunto alla quarta generazione., che gestiscee: controllo di trazione (8 livelli), anti impennata (3 livelli), launch control (3 livelli), pit limiter, cruise control ed ovviamente ABS Cornering (3 livelli) con sistema RLM (rear liftup migration) che limita il sollevamento della ruota posteriore nelle decelerazioni più intense, portato in dote dalla piattaforma inerziale Bosch a 6 assi.

Disponibile come accessorio Aprilia Mia la piattaforma multimediale di Aprilia che permette di collegare via bluetooth lo smartphone al veicolo, introducendo, per la prima volta, un vero sistema di taratura corner by corner dei settaggi elettronici.

Come va

Una giornata davvero memorabile quella passata al Mugello, che ci ha visto impegnati nella mattina al manubrio di questa Tuono e quindi il pomeriggio in sella alla RSV4 1100 Factory. Salito in sella scopro una posizione di guida meno sacrificata di quello che immaginavo, dominata dal manubrio largo e alto con le estremità appena rivolte verso il pilota.

Piuttosto vicino al piano di seduta, si lascia impugnare con il busto appena inclinato restituendo una piacevolissima sensazione di dominio. La sella ha un imbottitura non così estrema come su una superbike, mentre le pedane risultano arretrate quanto basta e sufficientemente distanti dalla sella per garantire una piega delle ginocchia abbastanza naturale.

I meccanici Aprilia tolgono le termocoperte e sono pronto a partire. La prima piacevole sensazione arriva dal motore che mette in mostra un’erogazione regolare anche ai bassi regimi e mi aiuta non poco a familiarizzare col circuito.

Scopro sin dalle prime curve una moto agilissima e rigorosa, capace di invertire la traiettoria con una facilità inimmaginabile considerando soprattutto le prestazioni di cui è capace. Con queste premesse la guida di corpo potrebbe sembrare quasi opzionale, tanto è facile farla scendere in piega usando opportunamente la leva offerta dal manubrio, ma per gustare appieno la raffinata dinamica della Tuono è consigliabile assecondarla con opportuni spostamenti di busto e glutei per incrementare direzionalità e riuscire a chiudere ancora più facilmente la traiettoria.

Passano i minuti ed il ritmo aumenta. Il V4 sopra i 5.000 spinge come un toro, arrivando a far galleggiare la ruota anteriore anche in quarta. Sulle prime si rimane interdetti, si cerca di parzializzare per provare a dare più consistenza all’avantreno, con scarsi risultati. Meglio infatti affidarsi alla straordinaria interazione tra ciclistica ed elettronica che permette di ruotare con una certa decisione l’acceleratore in uscita di curva senza paura di perdere direzionalità.

Il controllo di impennata funziona tanto bene da non lasciare avvertire alcun evidente taglio di potenza, permettendo di divertirsi con un margine di sicurezza attiva piuttosto alto. Certo, rimane una moto per piloti esperti, ma a ben vedere l’unico aiuto che ci chiede è quello di abbassare il busto e stringere forte con le gambe il serbatoio per non aggrapparsi al manubrio e lasciare quindi esprimere al meglio le potenzialità dell’avantreno.

Diretto il comando dell’acceleratore che piace anche per la morbidezza ai primi gradi di rotazione, ideale per evitare fastidiosi effetti on-off. Utile alleato è anche il comparto sospensioni, che nel set-up Track, il più sostenuto, dimostra comunque una scorrevolezza da primato ed un sostegno nelle fasi di decelerazione e ripartenza capace di limitare il beccheggio incrementando feeling e controllo, azzerando qualsiasi comportamento sottosterzante e permettendo di mantenere una traiettoria piuttosto stretta anche in accelerazione.

Ottimo il comportamento delle Metzeler Racetec RR (k1) che si sono distinte per l’ottimo grip e per il buon feedback, utilissimo soprattutto in inserimento. A proposito, l’impianto frenante Brembo si è confermato all’apice per morbidezza, modulabilità e potenza ed in piena sintonia con la forcella TIX. Se escludiamo la partenza dal box, il cambio è stato utilizzato esclusivamente con quick shift, un’altra perla di questa Aprilia: veloce, preciso e mai contrastato. Dopo un quadro così emozionale e dinamicamente gratificante si possono comunque identificare anche un paio di sbavature, inevitabili vista l’impostazione naked della Tuono.

L’assenza di protezione aerodinamica (il piccolo cupolino sembra più ornamentale che funzionale) costringe a schiacciarsi completamente sul serbatoio per aumentare la penetrazione all’aria, disagio rilevato soprattutto lungo l’interminabile rettilineo del Mugello. E quindi il manubrio, largo e alto, alla lunga si dimostra non perfettamente adatto alla guida in circuito, affaticando soprattutto il braccio esterno alla svolta. Piccoli nei che testimoniano la natura racing ma anche stradale di questa Aprilia e che immaginiamo non siano così avvertibili nell’uso fuori dai circuiti.

Quanto costa

L’Aprilia Tuono V4 1100 Factory èdisponibile nelle concessionarie nelle colorazioni Superpole e Dark Thunder al prezzo di 18.990 euro

Abbigliamento

Casco: X-Light X-803 Ultra Carbon Stoner

Stivali: Alpinestars S-MX 6

Guanti: Alpinestars SP-1

Tuta: Alpinestars

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