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Kawasaki KZ 400 by Auto Fabrica

La nuova realizzazione di Bujar e Gaz: una special miminal ed estremamente stilosa

Moto - News: Kawasaki KZ 400 by Auto Fabrica

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Andate a cercare la Kawasaki KZ 400 degli anni ’70, ’80 e mettetela di fianco a questo modello che vedete in foto. A prima vista è quasi impossibile immaginare che si tratti della stessa moto. Eppure è così. A rendere però una moto datata, ma pur sempre affascinante, così accattivante ci hanno pensato Bujar e Gaz di Auto Fabrica, due customizer molto attenti al design.


Niente ingombri


Hanno infatti preso una KZ del 1970 e l’hanno trasformata in una special leggera e chiccosa. Che spicca soprattutto per le sue linee minimal e per il suo telaio con elementi simmetrici. Al centro della scena c’è il grosso bicilindrico, che non ha subìto sostanziali modifiche: è stato completamente rivisto e trattato dal punto di vista estetico per meglio conformarsi al resto dell’opera d’arte. Ed è stato soprattutto dotato di un nuovo impianto di scarico cromato con doppio terminale basso per nulla invasivo ed estremamente accattivante, capace di coniugare lo stile classico con il design moderno.


Serbatoio a goccia 


Spicca inoltre la linea di continuità che fa da base per il serbatoio e per la sella. Con il primo che è stato completamente realizzato a mano ed è la conferma di quanto i ragazzi di Auto Fabrica siano bravi a lavorare il metallo: ha una forma a goccia molto affusolata ed ha una colorazione metallizzata che esalta il gioco di luci e ombre. E con la sella che è invece piatta e lunga, rigorosamente rivestita in pelle con cuciture tinta su tinta, per la cui realizzazione è stato necessario un piccolo intervento sul telaio nella parte posteriore, dove spiccano inoltre una piccola luce a LED (molto moderna) e un triangolo con il Logo del customizer.


Faro tondo e manubrio largo 


Faro tondo davanti, invece, dove troviamo una nuova e accurata lavorazione della forcella, una gommone su cerchio a raggi da 18’’ e un manubrio non troppo alto e largo (scelto dopo averne provati tanti) adornato con manopole, leve e strumentazione retrò. Completa il quadro una staffa costruita ad hoc per ospitare l’impianto frenante Nissin, che avvalora ulteriormente non solo l’estetica ma anche l’aspetto legato alle performance. Che, considerando il peso e la stazza del mezzo, devono essere a dir poco entusiasmanti, sia in città che fuori. Peccato davvero non poterla provare… (foto: bikeexif)

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