Quante volte vi è capitato di… spanare una madrevite o di rovinarla? A volte per colpa del materiale "vecchio", spesso e volentieri per una nostra disattenzione, possa essere per la vite inserita storta o peggio, perchè forziamo troppo il tutto, magari perchè non usiamo la chiave dinamometrica. Ma se alcune volte si può far finta di nulla (pensiamo ad una madrevite di una carena, su ipotetiche 10 viti se una "non tiene" non è così importante), ogni tanto capita di "fare il danno" su qualcosa di fondamentale: pensiamo alla filettatura della testa di un motore dove avvitare una candela, o ad un carter e molto altro ancora. A volte è sufficiente rifilettare con un maschio di passo e dimensioni uguali, ma si tratta spesso e volentieri di un paliativo, di un qualcosa che non durerà nel tempo. E allora come fare per ottenere una soluzione definitiva o sicura al 100%? Il sistema c’è, è si chiama helicoil! OmniMoto.it vi propone dunque una miniguida per come ripristinare una madrevita, particolare che nel nostro caso ha interessato la vite di una leva del cambio.
MA COS’E’ L’HELICOIL?
E’ un inserto metallico (disponibile anche in diversi colori) che va installato nei fori filettati alfine di ripristinare madreviti spanate o particolarmente rovinate, oppure di ottenere dei filetti più robusti. All’occhio ha l'aspetto di una semplice molla e solitamente è realizzato in acciaio, ecco il perchè della sua robustezza. Il kit si compone di pochi strumenti ed è reperibile presso le ferramenta più fornite o nei negozi online su internet. E’ dunque composto da una tabella con le misure di riferimento per il foro e la maschiatura, gli helicoil di diverse misure, il maschio intermedio HSS (un utensile per filettare solitamente a forma di "T"), eventualmente in versione pilot nose per maschiatura combinata e l’utensile posatore. I fili degli helicoil sono a sezione romboidale laminati a freddo e solitamente il materiale utilizzato è l'acciaio inossidabile AISI 304 (esiste anche in acciaio inossidabile AISI 316, in nimonic, in inconel ed in bronzo fosforoso - tutte leghe speciali - per gli impegni più gravosi). Sostanzialmente il filo viene avvolto come una vera e propria molla, in modo che il diametro esterno delle spire ("a riposo") sia di poco superiore a quello del foro in cui verrà avvitato. Il diametro interno (sempre "a riposo") sarà di conseguenza maggiore rispetto a quello delle viti che dovrà accogliere. Per avvitare l’helicoil, vi è poi una delle estremità del filo che è piegato esattamente ad angolo retto a formare un nasello radiale trascinatore. L’helicol va dunque inserito e di conseguenza avvitato con un apposito utensile e le spire, si contraggono e si adattano al diametro del buco, azione che assicura la corretta superficie di contatto ed il corretto bloccaggio e serraggio dell'inserto a contatto con la parete del foro stesso.