Tu sei qui

Al Passo San Marco con la Triumph Tiger 800 XC

Inauguriamo la stagione estiva con una gita "in quota" con l'inglesina col 21 davanti. Ecco com'è andata!

Moto - News: Al Passo San Marco con la Triumph Tiger 800 XC

Share


Quando hai di fronte un weekend di inizio estate, del tipo “caldo ma non troppo” e una Tiger 800 XC che ti chiede solo di portarla fra le curve di montagna, cosa fai, dici di no? E anche noi abbiamo ceduto alla tentazione, e per iniziare a macinare i primi km con questa XC che guideremo ancora a lungo abbiamo scelto una tappa “in quota”. La nostra Limited Edition, al look piacevole della Tiger XC con l’anteriore da 21”, aggiunge un tocco di aggressività con tinta color Volcanic Black che sotto il sole emette riflessi rossi che ben si abbina alla vistosa colorazione rossa del telaio.


Il Passo a due passi da Milano



Partendo dal Capoluogo lombardo e non avendo molte ore a disposizione, abbiamo deciso di puntare verso il Passo San Marco, una delle mete più vicine a Milano che consente di arrivare a quota 2.000 metri, attraversando spettacolari paesaggi alpini e permettendo di testare una moto incontrando ogni tipologia di strada, dall’autostrada alla statale, dalle prime curve ampie e raccordate ai tornanti che portano in cima al passo, e almeno teoricamente, come vedremo, di godere tra una galleria e l’altra anche della vista del lungo lago di Como sulla via del ritorno.
L’idea è quella di effettuare il percorso in senso antiorario, accedendo al passo dalla Val Brembana e scendendo dalla Valtellina.


Tiger XC, compagnia ideale


Il primo tratto cittadino da modo di constatare la docilità della Tiger. La frizione è morbida, il cambio funziona in maniera fluida e la moto si muove più agilmente del previsto col motore con una risposta dolcissima anche sotto i 2.000 giri. Imbocchiamo quindi la tangenziale est di Milano sgusciando nel solito traffico grazie all’agilità della moto e al motore 3 cilindri che non necessità di essere spremuto per effettuare i sorpassi, e la percorriamo tutta in direzione Nord fino all’ingresso dell’autostrada A4 Milano-Venezia. Viaggiamo a velocità codice godendo di un buon comfort, visto che la posizione di guida a schiena dritta e manubrio largo risulta poco affaticante, e anche il passeggero ha a disposizione un sella ben dimensionata ed imbottita e due ampie maniglie a cui appigliarsi. Il riparo aerodinamico offerto dal cupolino di serie è buono fino a queste velocità, anche se le spalle rimangono piuttosto scoperte e ogni tanto sembra generarsi qualche vortice sul casco. Da qui prendiamo la SS470 in direzione Val Brembana. Stiamo parlando del tratto più noioso della nostra gita. Una strada statale a tratti a due corsie per senso di marcio e a tratti a una corsia, ma sempre e comunque molto trafficata, e anche nei momenti più liberi non si può eccedere con il gas, visto la minaccia di continui autovelox. Meglio prendersela con calma e godersi i paesaggi che pian piano diventano sempre più verdi e collinari.


Col 21"... ci si diverte


Prima di arrivare alla cittadina di Zogno che dista circa 21 km dall’uscita dell’autostrada, facciamo una sosta al Bar Pasticceria Bonati, situato in località Paladina (BG), luogo di culto per chiunque passi per questa statale. Una storia nata nel 1955 e una qualità sopraffina dei dolci, ma anche un ottimo bar per aperitivi o colazioni e un ambiente piacevole. Superato Zogno dopo soli 7 km si raggiunge la famosa località di San Pellegrino Terme, e si continua sulla SS470 in direzione nord.
Da qui fino a Mezzoldo, si percorrono 23 km lungo una sinuosa strada provinciale di montagna, nel cuore della Val Brembana. Si tratta di un percorso piuttosto variegato, dove si incontrano soprattutto curve da media velocità, che si alternano ad alcune più strette e a brevi rettilinei. Le condizioni dell’asfalto al termine dell’inverno sono discrete, ma non proprio ottimali. In questo contesto, si apprezzano particolarmente le doti dinamiche della Triumph, che non si scompone mai su buche e avvallamenti, e risulta molto rapida nell’ingresso in curva, grazie anche alla gomma anteriore da 21” e al relativo pneumatico dalla sezione ridotta.
Raggiunto e superato Mezzoldo, si entra finalmente nel tratto alpino vero e proprio. Parte da qui la salita al Passo, che attraverso una quindicina di tornanti porta rapidamente da quota 1.500 m ai 1992 m. della cima del passo. In queste condizioni, all’ottima maneggevolezza già descritta, si associano le buone doti di trazione e la imponente coppia offerta dal 3 cilindri ai medi regimi, che permettono riprese brillanti potendo anche limitare i cambi marcia e concentrandosi sulla strada. In queste condizioni, anche in coppia, non è stato difficile tenere testa a molte moto supersportive plurifrazionate, decisamente più impegnative e in definitiva meno efficaci in queste particolari condizioni. Dopo il dodicesimo tornante, a quota 1800 metri, si incontra il Rifugio Passo San Marco 2000, dove vale la pena fare un’ottima sosta ristoratrice. Oltre ad offrire del buon cibo con una sottolineatura particolare per la polenta, e al grande parcheggio esterno dove è sempre possibile ammirare tante moto di ogni tipologia, permette anche di godere di una vista a 360° sulle montagne che circondano il Passo, alcune ancora innevate.


Ritorno forzato, alla prossima!


La fretta di provare la moto su una strada che meritasse davvero e le temperature alte che non facevano presagire eventuali problemi di viabilità, hanno fatto si che partissimo senza informarci sull’effettiva apertura del passo. Grave errore, perché in effetti il Passo è ancora chiuso. O meglio, era possibile salire quasi sino in cima da entrambe le parti, ma era chiuso proprio in vetta a causa di una recente frana. Questo inconveniente non ci ha permesso di percorrere la strada di ritorno programmata, che avrebbe previsto la discesa dall’altra parte in direzione Valtellina, la statale dello Stelvio fino a Colico, il lungo lago di Como fino a Lecco dove avremmo imboccato la statale 36 per Milano, per un giro che sarebbe risultato sicuramente più completo.
C’è da dire che noi, avendo un po’ ecceduto con il pranzo e per esigenze di tempo, abbiamo deciso di rientrare a Milano lungo la stessa strada dell’andata. Volendo, sarebbe sicuramente stato possibile ampliare la gita con diverse opzioni, per esempio dirigendosi verso Lecco passando dalla Val Brembana alla Val Taleggio, o desiderando ampliare l’itinerario, si sarebbe potuto dirigersi verso il Lago d’Iseo passando da Oltre il Colle, Clusone e Lovere. Nonostante tutto però, come prima uscita, per noi si è trattato comunque di un itinerario molto piacevole, panoramico e guidato, esattamente quello che volevamo per un primo rapido test in coppia della Tiger XC.

__

Articoli che potrebbero interessarti