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The Raiden Files - Portland to Dakar - A Riding Movie

I migliori piloti Icon per creare un vero e proprio film!

Moto - News: The Raiden Files - Portland to Dakar - A Riding Movie

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Vi avanza una mezz'ora al lavoro? (pausa... sia chiaro eh!) Beh, se non l'avete e siete a casa, preparate una birra fresca, patatine fritte e sistemate i cuscini della vostra poltrona, perchè questa volta Icon Motorsports ha veramente esagerato!

Il video di Jason Britton non bastava, come non erano sufficienti Risky Business e molti altri come Motorcycle vs. Car Drift Battle e Motorcycle vs. Car Drift Battle 2. Icon Motorsports, azienda americana che sponsorizza diversi famosi stuntman americani (e non solo), ha deciso di fare un vero e proprio cortometraggio di circa 30 minuti.

Protagonisti del video, i migliori stunt Icon, che hanno affrontato diverse prove (naturalmente simulate), tutto per creare il video che vi mostriamo: The Raiden Files - Portland to Dakar - A Riding Movie. Il video inizia nel Vitacuna Desert (Nord del Cile), dove uno dei due rider che derapa su della terra battuta si cappotta (senza farsi male). Una intro d'effetto, il preludio di quello che sarà un video dove mezzi e uomini saranno messi a dura prova.

Direttamente a Portland, i due si trovano (14 giorni prima), nella sede della Icon stessa, dove una "provocante" receptionist li accoglie. Si passa poi alla "Restricted Area", dove nei sotterranei vengono sviluppati i capi di abbigliamento in "assoluta segretezza". L'accompagnatore spiega ai piloti che devono provare, oltre che in azienda, dal vivo il loro nuovo abbigliamento tecnico. I due sono i prescelti per il test!

Si parte con lo Stage 1, l'urbano, girato proprio a Portland, dove i rider devono arrivare alla base elicotteristica il più velocemente possibile. I due si ritrovano su due Triumph Tiger 800 XC coloratissime e preparate per affrontare l'impossibile. Wheelies, salti dagli scalini con passanti che li ammirano increduli, un "fuoriprogramma" che gli indica la strada giusta (dei ciclisti nudi...), un ghiaione coreografico, fino all'attraversamento di un hanger con finti scatoloni da sfondare... i due seguono i binari ferroviari, tra pozzanghere e altro (d'effetto le derapate eseguite in coppia) fino ad attraversare un bosco e giungere all'eliporto. E' qui che i motociclisti si infilano nel cargo dell'elicottero e vengono trasportati altrove.

Una trasferta ed inizia lo Stage 2: Pantalian Mountains, Costa Rica. Un breve stop per necessità fisiologiche e i due si inoltrano nella giungla, dove umidità e fondi viscidi li attendono. Le difficoltà iniziano subito, visto il fango presente, ma i due sembrano non fermarsi davanti a nulla. Dopo una serie di veloci piste sulle colline, inizia la giungla. Radici, pietraie, canali da affrontare a bassa velocità... punti "hard", dove non manca qualche stupida caduta senza conseguenze. Un bivio (i due girano a sinistra) e si riparte! La location non è certo adatta a moto così pesanti, che infatti spesso finiscono per "adagiarsi" sul terreno. I due spingono, tirano, niente li ferma, nemmeno un piccolo albero che gli blocca il passaggio. La soluzione? Una motosega e... si riparte nuovamente. Lo Stage 2 è completato.

Stage 3: Alba Barbina, Brasile, arrivano le dune. Motori al limitatore e rischio di insabbiamento... dietro la cresta della duna sono il prezzo da pagare. Ancora una volta i rider si "piantano", si aiutano e trovano una sorpresa: gomme da sabbia! Un rapido cambio dei pneumatici e le due Triumph sono pronte ad alzare chili e chili di sabbia. "Scene da Dakar", con derapate infinite che lasciano solchi su dune vergini. I motori "urlano" e qualche salto è reso ancora più spettacolare grazie a qualche slow motion e alla visiera cromata dove si vede a specchio il paesaggio. Qualche caduta, ma è tutto ok, fino a giungere allo Stage 3.1, intitolato "Immersion", per vedere se l'abbigliamento è 100% waterproof. Cosa di meglio di un fiume da seguire... dall'interno? Il corso d'acqua naturalmente, non è profondissimo, ma gli schizzi creano immagini spettacolari. In tempo per il tramonto, i due giungono alla foce e non si lasciano sfuggire l'occasione di effettuare coreografiche derapate sull'infinito bagnasciuga. I fanali riflettono sull'Oceano, lo Stage 3 è completato.

Stage 4: Palatripos, Argentina. L'abbigliamento tecnico deve "mantenere" anche... caldi, e dunque la tappa successiva include la neve! Al primo cumulo, uno dei due finisce a terra. "Nevermind", si va avanti, ma con le scarpe giuste! Cambio di gomme, ovviamente chiodate e via a solcare le piste innevate. I prati coperti dalle nevi sono un parco giochi per i due e quando si infilano nel sottobosco iniziano i problemi: buche e neve fresca sono la causa di diverse cadute. Niente conseguenze, né per i piloti, né per le moto, ed i due riescono a terminare lo Stage 4.

Stage 5: Vitacuna Desert, Cile del Nord. Altro cambio gomme e si riprende sulle alture con piste di terra battuta e terra fresca. Scesi dalle montagne si trovano in mezzo al deserto dove dei resti di ossa umane, non fanno pensare a nulla di buono... Accanto ai resti, delle cianfrusaglie che nascondono due bombole... di Nos! Perchè non installarle sulle moto? La fantasia non ha limite e così i due stuntman si trovano ad attraversare il deserto a velocità impensabili. Un momento "ludico" con derapate a tutto gas a creare cerchi lascia a bocca aperta, con i due che intrecciano le traiettorie ed attraversano un "mulinello d'aria" che solleva la polvere. Una caduta, non permette ai due di "chiudere" lo Stage. L'organizzatore Icon decide così di offrire un "Bonus Stage", dove si esagera veramente! Si svolge in notturna e vengono piazzate a terra delle luci verdi che creano una vera e propria pista da seguire nel deserto. Lo Stage 5 è completo e i due, dopo 1.745 miglia, tornano alla base di Portland.

L'arrivo è... d'effetto, con un salto sugli scalini dell'azienda d'abbigliamento e con una delle due moto che all'atterraggio perde pezzi. Vestiti con l'equipaggiamento tecnico, i due entrano in azienda e la receptionist li attende, spruzzando... del deodorante. L'organizzatore tira loro le orecchie per aver rotto una moto e così si conclude il cortometraggio, con i due che ricevono il compenso di 50.000 dollari. Peccato però, che debbano pagare i danni alle moto, alle videocamere e a molto altro ancora... incluso il lavaggio dell'abbigliamento tecnico che secondo l'organizzatore... "puzza".

Un video ben realizzato, divertente ed emozionante come pochi. Un plauso ad Icon Motorsport per la realizzazione e naturalmente ai due stuntman: Joel Gary e Kris Higdon. L'organizzatore della finzione? Un certo Alonzo Bodden, uno dei migliori comici americani appassionatissimo di motori (ha una BMW M3, due Triumph – una Rocket III e una Speed Triple, una Ducati 1098, una Ducati Multistrada, una Honda CB400F e una BMW HP2). E voi, a che numero di birre siete arrivati?

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