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Ducati Monster 796 20th Anniversary 2013 ABS - TEST

20 anni di evoluzione, per una moto divertente ed unica. Per avere il mito in garage servono 10.590 euro

Moto - Test: Ducati Monster 796 20th Anniversary 2013 ABS - TEST

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1992. Al Salone di Colonia viene presentato il Ducati Monster, moto dotata del propulsore 904 cc a carburatore raffreddato ad aria/olio con distribuzione desmodromica e telaio derivato dalle splendide Superbike della serie 851/888. Inizia a vedersi sulle strade nel 1993 (12.500.000 lire il suo prezzo N.d.R.) e fino al 2007 non cambia; nelle varie cilindrate vende oltre 150.000 pezzi, un successo! Nel 2007 vengono vendute le ultime Monster 695 ed S4R, e nel 2008 arriva il nuovo Monster 696. 2010. Sbarca sul mercato il Monster 796, presentato nell’aprile e offerto a 9.690 euro con l’ABS (8.990 euro lo Standard). Dopo 20 anni di storia, la Casa di Borgo Panigale decide di dedicare la livrea 20th Anniversary, disponibile per il Monster 696, il Monster 796 ed il Monster 1100 EVO. Abbiamo avuto occasione di provare l’intermedio, per un breve giro insieme ad una "amica", la Audi A1 Sportback 1.2 TFSI. Il Monster 796 20th Anniversary ha un prezzo di 9.990 euro (600 in più della Standard), mentre per portarsi a casa la versione che abbiamo provato, dotata di ABS, occorrono 10.590 euro.

LA VIA DI MEZZO

In ogni caso, il Monster 796 è la giusta via di mezzo, il compromesso tra l’entry level 696 e l’esuberante e più impegnativo 1100 EVO. Abbiamo percorso pochi chilometri in sella al "mostro", ma una cosa va detta: la livrea 20th Anniversary è decisamente accattivante! Al semaforo come al bar con gli amici, gli sguardi si sprecano... vuoi per quel telaio color bronzo, vuoi per gli specchietti retrovisori tondi, ma soprattutto per quel logo sul serbatoio che "fa tanto storia". Pompa freno e frizione, ed il coprisella passeggero rosso, in tinta con serbatoio e parafango anteriore, fanno il resto. Come ogni Ducati la moto è curatissima: nessun cavo "fuori posto", ottima qualità dei materiali e alla prova "statica" solo due cose non convincono: la qualità degli specchietti, un po’ economici, e l’apertura accedere al piccolo vano sottosella. Per rimuovere la sella, infatti, bisogna infilare la mano tra il terminale destro e il codone: tralasciando il fatto che si fa una torsione strana con la mano, si rischia di scottarsi con lo scarico... Bellissimo come sempre, il cruscotto della MTA, ricco di informazioni ed ultrapiatto.

IN SELLA

A cavallo del Mostro non cambia assolutamente nulla rispetto al modello standard. E’ sicuramente più comfortevole del 1100 EVO, grazie ad una sella più bassa (10 mm) ed un manubrio in alluminio più alto di 20 mm. I comandi al manubrio sono regolabili su quattro posizioni, ed in generale il pilota è proiettato verso l’anteriore. Se la passa peggio il passeggero, che non ha nessun maniglione dove assicurarsi, se non i fianchi di chi guida. Il bicilindrico si avvia dopo un secondo dal "click" sul pulsante d’avviamento, ed è subito goduria. Il "sound" è sempre lui, quell’inconfondibile suono gutturale distinguibile tra mille. Spostarla da fermi poi, è un gioco da ragazzi, grazie ad un peso ridottissimo. La frizione è morbidissima è molto modulabile, ben si adatta anche all’utenza femminile. Il cambio, non morbidissimo, è però abbastanza preciso. Il propulsore, come ogni desmo, fatica a scendere sotto i 3.000 giri/min, ma passata quella soglia è regolare e con una spinta formidabile concentrata però solo tra i 6.000 e gli 8.500 giri/min. Le vibrazioni ci sono, ma non sono per nulla fastidiose. Si snocciolano le marce una dietro l’altra, ed anche se il range utile è di poco più che 2.000 giri, si fa strada; guardare il tachimetro per credere! La posizione di guida non è certo tra le più comfortevoli (sarebbe meglio avere un manubrio ancora più alto N.d.R.), ma consente di "sentire" bene cosa accade sotto la moto, e di "aggredire" la strada. I freni sono potenti e modulabili: soprattutto l’anteriore merita la lode, e l’ABS, per entrambe le ruote, fa il suo dovere e ha un ottimo funzionamento. La ciclistica richiede un minimo di "assuefazione", va "capita", come ogni Ducati. Tutto tende al rigido, dal granitico telaio, alle sospensioni. Si scende però in piega velocissimi, ma sarebbe piacevole, visto il prezzo, avere una forcella con qualche regolazione. Buono il comportamento del Sachs posteriore. Insomma, il Monster 796 20th Anniversary ABS si fa piacere e se volete rivivere e "indossare" il mito della motocicletta in chiave moderna, è ciò che fa per voi!

803 CC

La cilindrata effettiva è di 803 cc con distribuzione Desmodromica 2 valvole per cilindro e raffreddamento ad aria che sviluppa 87 CV a 8.250 giri ed una coppia massima di 78 Nm a 6.250 giri. Le quote vitali sono di 88 x 66 mm ed il rapporto di compressione è di 11:1. A dare "da bere" al mostro, ci pensa l’iniezione elettronica con corpo farfallato da 45 mm. La frizione è in bagno d'olio del tipo APTC (antisaltellamento) e le marce sono sei. Infine, l’impianto di scarico, un "2 in 1 in 2", dotato di catalizzatore e doppia sonda lambda.

CICLISTICA

Ultraconfermata e conosciuta la ciclistica, con una struttura composta da un telaio misto, un traliccio in acciaio più piastre reggisella in alluminio, mentre al posteriore abbiamo un monobraccio, come sulla versione 1100. Le sospensioni sono Showa all'anteriore (Upside-Down non regolabile) e Sachs al posteriore, con quest’ultimo privo di laveraggi e dotato di registro per il precarico molla e per l'idraulica in estensione. I cerchi sono a cinque razze sdoppiate con canale da 3,5" davanti e 5,5" davanti e montano pneumatici 120/70-17" e 180/55-17". L’impianto frenante è tutto Brembo, con dischi da 320 mm "morsi da pinze radiali a quattro pistoncini all’anteriore (la pompa freno è assiale), ed un disco da 245 mm e pinza a due pistoncini al posteriore. Infine il peso: a secco, sono 167 Kg per la versione Standard, che salgono a 169 per la versione da noi provata, quella dotata dell’ABS, sviluppato da Bosch.

ABBIGLIAMENTO TEST

In questo test abbiamo utilizzato:
Casco Nexx XR1.R Cafè Racer Red
Giacca Acerbis
Guanti OJ
Pantaloni Promo Jeans
Stivali Alpinestars

[Foto: Francesco Attardo]

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