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Suzuki V-Strom 650 ABS 2012 - PROVA

La best seller di Hamamatsu conferma le sue numerose qualità

Moto - Test: Suzuki V-Strom 650 ABS 2012 - PROVA

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A metà giugno 2011 vi mostrammo le prime foto della moto più venduta della Casa di Hamamatsu, per poi tornarci sopra subito dopo, fornendovi le varie specifiche tecniche. Stiamo parlando della Suzuki V-Strom 650 ABS, una vera e propria factotum, adatta nel day by day per i tragitti casa-lavoro, per le uscite domenicali e per le vacanze da soli o in coppia carichi di bagagli e con una qualsiasi destinazione da raggiungere in comodità divertendosi.

Insomma una moto intelligente, ma che non è certo una scoperta, visto che la V-Strom esiste dal 2002, ma dopo quasi 10 anni, la Casa di Hamamatsu ha deciso di rinnovarla, nonostante (almeno per il mercato italiano), tenesse botta alla concorrenza presente con mezzi "più freschi". Il prezzo, ABS incluso, è di 8.790 euro. La concorrenza ha il nome di BMW F 650 GS (8.870 euro a cui vanno aggiunti 810 euro per la versione ABS – è già stata presentata la versione 2013), Honda XL 700 V Transalp (7.870 euro, 8.470 euro per la versione ABS) e Kawasaki Versys (7.760 euro, 8.360 euro con l'ABS).

NUOVO DESIGN

Per l'estetica, i designer Suzuki hanno voluto mantenere l'imprinting del modello precedente e dunque si sono "limitati" a modificarne le forme, senza stravolgere il tutto. In generale la moto è ora più tondeggiante e più snella rispetto al modello precedente. Il plexiglas del cupolino è stato arretrato (30 mm) e rivisto, ed ora è regolabile su tre posizioni, per un'escursione totale di 42 mm. Sotto questo, rimangono i due fanali separati, anche se con forme più filanti e dinamiche. Dietro il cupolino, invece, resta un contagiri analogico che prende il posto del tachimetro, con quest'ultimo che è inglobato in uno strumento LCD (regolabile nell'illuminazione) che include tutte le informazioni (velocità, trip totale, due trip parziali e due consumi medi, oltre a orologio, temperatura esterna, temperatura del liquido di raffreddamento, livello carburante e indicatore marcia), volendo, anche in miglia orarie. Sopra l'LCD, trovano posizione le classiche spie di servizio. I blocchetti elettrici sono nuovi e hanno sul lato sinistro il tasto "Mode" all'anteriore per comandare le informazioni del display.

Rivisto completamente il serbatoio, che passa da 22 a 20 litri, con una forma differente e bicolore (al centro è nero opaco e ai lati ha il colore delle altre scocche), mentre la parte anteriore più vicina al motore, ha delle alette, realizzate per raffreddare meglio il propulsore e convogliare l'aria lontana dal pilota. Le fiancatine posteriori e centrali sono riviste, come anche la struttura del codone e del sottocodone. Restano naturalmente le maniglie per il passeggero, più tondeggianti, mentre il fanale posteriore ha la stessa forma, ma leggermente più piccolo. Ridisegnati anche i due parafanghi. Infine, il terminale di scarico è rivisto nelle forme, molto più piccolo del precedente e la sella è stata rivista, ora più curata e con cuciture rosse con logo "V-Strom" in rilievo (è più alta di 15 mm, ma in optional c'è la sella ribassata di 20 mm o della stessa misura della precedente). Le colorazioni disponibili sono tre, bianco, arancione e nero.

PROPULSORE: VERSO LA PERFEZIONE
Il propulsore di questa Suzuki non ha certo bisogno di presentazioni: è il ben noto bicilindrico a V di 90° raffreddato a liquido che per primo equipaggiò la fortunata serie delle Suzuki SV 650, poi evoluto sulla Suzuki Gladius (quello della V-Strom 650 2012 è il medesimo). I tecnici sono intervenuti aggiornandolo e affinandolo, con nuovi pistoni, cilindri, segmenti e bielle. La potenza sale dunque da 65 a 69 cavalli e il nuovo motore presenta una camera di combustione più compatta e nuove valvole (31,0 mm di diametro per l’aspirazione e 25,5 mm per lo scarico, e molle singole, in luogo delle doppie), con conseguenti diversi profili degli assi delle camme. Diverso anche l’angolo d’inclinazione delle stesse (14° per l’aspirazione e 16° per lo scarico). I cilindri sono stati trattati con il materiale Suzuki Composite Electrochemical Material (SCEM) per assicurare maggior dissipazione di calore, ridurre l'attrito e migliorare la scorrevolezza delle parti all’interno del cilindro. Rivisto anche l'albero motore e l’ingranaggio primario a gioco zero riduce le rumorosità meccaniche, dovute alle variazioni del regime del motore, proprie del V-Twin. Confermato il sistema di iniezione Suzuki Dual Throttle Valve (SDTV). L’efficienza di raffreddamento è stata incrementata aggiungendo dei convogliatori di direzionamento dell’aria. E' stato poi eliminato il radiatore dell’olio, in luogo di uno scambiatore acqua/olio, mentre quello di raffreddamento è ora più compatto.

Il meccanismo di disinnesto della frizione è stato modificato con un tipo a camme e leveraggio esterno (da uno con viti a sfere - dado su sfere - ad un tipo a camme) per migliorare il feeling alla leva, ed anche il funzionamento della leva del cambio ora risulta più fluido. Le marce dalla 1° alla 5° hanno un rapporto di trasmissione più ravvicinato, mentre la 6° marcia, è invariata. Il cambio è stato anche rivisto nei profili dei denti degli ingranaggi per migliorare l’inserimento delle marce.

STESSA CICLISTICA, MA L'ABS E' DI SERIE
La ciclistica resta la stessa del precedente modello, composta di un telaio doppio trave in alluminio in parte estruso e in parte pressofuso ed il forcellone in profilato d’alluminio. La forcella è regolabile nel precarico molla su cinque posizioni, ma la piastra superiore di questa ha un nuovo design. Quest'ultima, insieme al nuovo manubrio garantisce un feeling di qualità superiore. Resta il medesimo anche l’ammortizzatore posteriore, con precarico regolabile tramite un pomello esterno. Identici i freni, un doppio disco da 310 mm all'anteriore e un disco singolo da 260 mm al posteriore, ma c'è l’impianto ABS di serie (prima era optional), un Bosch di ultima generazione che aumenta il peso di soli 0,7 Kg in più. A proposito di peso, la nuova Suzuki ferma l'ago della bilancia a 214 Kg in ordine di marcia, 1,5 Kg in più del modello precedente. Confermate le ruote, con cerchi in lega a tre razze e pneumatici da 110/80R19M e 150/70R17.

LA PROVA: UNA CONFERMA!
La precedente V-Strom 650 non faceva certo battere il cuore a vederla, ma era pratica, di buona qualità, non costava una fortuna ed era un mezzo poliedrico. Con la nuova V-Strom 650 ABS m.y. 2012 Suzuki ha cercato di rivedere quell'estetica che ai più non andava giù, ma che passava in secondo piano una volta ingranata la prima e lasciata la frizione. Ora è molto più carina e moderna ed ha mantenuto la buona qualità complessiva di prima. La strumentazione precedente era forse più leggibile (tachimetro), ma ora ci sono finalmente le informazioni che prima mancavano, temperatura esterna e consumi medi in primis. Con il tasto "Mode" si comanda il tutto, anche se per azzerare uno dei consumi medi, bisogna intervenire dal trip parziale, azzerando anche quest'ultimo. Il tasto "Pass", ora è nella parte alta del blocchetto elettrico, e ammettiamo che questo risulta essere un po' scomodo, sarebbe stato meglio mantenerlo all'anteriore e avere il "Mode" sopra, visto che così, va lasciato il manubrio per attivare gli abbaglianti o effettuare il lampeggio. Ci è capitato spesso di modificare i parametri del display, invece di segnalare altri utenti della strada per una qualsiasi situazione di pericolo.

La sella (molto curata), come la posizione di guida, risulta particolarmente comoda e permette di affrontare diversi chilometri senza affaticarsi. Peccato che alcune plastiche non siano verniciate come prima. Molto più bello alla vista il manubrio e il cockpit, peccato invece per la luce posteriore che ora ha una sola lampadina (prima erano due, una sicurezza in caso se ne fulminasse una). Utile, la possibilità di usufruire di un vano sottosella che può accogliere un bloccadisco e altri piccoli oggetti. Nella versione da noi in prova poi, la V-Strom 650 è risultata perfetta, grazie a diversi accessori quali il bauletto posteriore, il cupolino touring, i paramani, le barre paramotore, il puntale, le manopole riscaldate, il paracatena e l'indispensabile cavalletto centrale.

Ma vediamo come va. Basta sfiorare il pulsante di avviamento e il bicilindrico giapponese "prende vita" e al minimo vibra pochissimo. La frizione è più morbida rispetto al modello precedente e lasciata questa notiamo subito la rapportatura più corta delle prime cinque marce che "snoccioliamo" una dietro l'altra, riscontrando una buona precisione del cambio. La sesta marcia è identica a prima, con il motore che a 130 Km/h "frulla" a quasi 6.000 giri/min di strumento. Il propulsore ora riprende senza vibrazioni o sussulti sin dai 2.000 giri/min e tra i 3.500 giri e i 6.500 c'è un po' più di spinta di prima. Volendo si può proseguire fino a "pizzicare la zona rossa" posta a 10.000 giri/min, ma è inutile, perchè il bicilindrico Suzuki offre il suo meglio a metà regime, ciò che è poi più utilizzato su strada. La riserva di potenza è buona ed equilibrata anche quando si è in due e si avverte qualche vibrazione di troppo dopo i 5.000 giri/min, ma nulla di insopportabile.

La protezione del plexiglas è buona e il pilota è coperto fino quasi all'altezza della visiera. Con il piccolo accessorio poi, si viaggia a velocità autostradale più protetti, affaticando meno i muscoli del collo. Funzionali i paramani e un po' troppo spesse le manopole riscaldate, mentre le ginocchia sono abbastanza coperte dalle turbolenze, al contrario dei piedi, completamente esposti. Buona la visibilità degli specchietti, anche se un po' "passati" come linea.

La ciclistica è un'ulteriore conferma: la V-Strom 650 è stabilissima e offre fiducia. La moto si fa guidare e facendo leva sul manubrio è agile nei destra-sinistra (anche se non da riferimento). Nei curvoni a velocità extraurbana fila come su un binario e solo le Bridgestone Trail Wing di primo equipaggiamento mostrano i fianchi. La taratura delle sospensioni è confortevole, buche e pavè non si sentono per nulla. Abbastanza potente e modulabile la frenata, che permette di rallentare in sicurezza e la leva al manubrio è regolabile su cinque posizioni. Di supporto il freno posteriore, anch'esso promosso. Quanto all'ABS, è Bosch: un riferimento. Al posteriore si sente pochissimo il suo intervento, mentre all'anteriore si avverte l'entrata in funzione solo dalla leva del freno, che trasmette qualche pulsazione sulle dita. In ogni caso, un accessorio indispensabile, promosso a pieni voti.

Chiudiamo con i consumi, sorprendenti. In città si percorrono normalmente i 20 Km/l, e nell'extraurbano i 22/24 Km/l. In statale, a 75/80 Km/h circa siamo riusciti a vedere i 27,2 Km/l! Altro appunto, il termometro riscontra 2 o 3°C in più. Insomma la V-Strom 650 ABS 2012 è una moto giunta all'apice della sua maturità e ci sentiamo di consigliarla a chi cerca un mezzo adatto a farci di tutto e... di più!

CI PIACE

Erogazione motore
Consumi bassi
Ciclistica sincera
Funzionamento ABS

NON CI PIACE

Comandi al manubrio
Bauletto di scarsa qualità

ABBIGLIAMENTO TEST

In questo test abbiamo utilizzato:
AGV AX-8 Dual Evo
Completo Desert Tech OJ
Guanti Kappa GSK101

[Foto: Giovanni Pagani]

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