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Medaza Rondine: The Irish Italian Job

Premiata come la migliore della classe Freestyle al World Championship of Custom Bike Building, arriva dall’Irlanda e ha cuore italiano, quello di un Nuovo Falcone 500

Moto - News: Medaza Rondine: The Irish Italian Job

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Il Campionato Mondiale di costruttori di Moto Custom ha raggiunto nel 2013 la sua decima edizione e, per la prima volta, è sbarcato in Europa ad Essen in Germania durante il Big Bike Europe Expo dello scorso aprile. Schierate sulla passerella del concorso c’erano ben 122 motociclette di ogni genere e nazionalità, suddivise in cinque classi: Freestyle, Modified Harley-Davidson, Retro Modified, Street Performance, Production. La classe Freestyle ovviamente è stata la più affollata, con ben 66 motociclette iscritte e tra tutte a sorpresa non ha vinto né un preparatore, né una moto americana, bensì un preparatore Irlandese autore di una moto con motore Italiano: Don Cronin e la sua Medaza Rondine.

CUORE ITALIANO, STILE IRISH
La vincitrice è la Medaza Rondine ed è una curiosa ma raffinatissima special nata a Bandon vicino Cork in Irlanda. Don Cronin è un cultore del Made in Italy e infatti per la sua creatura ha scelto non solo un motore italiano, ma anche il nome Rondine. Il propulsore è il 500 cc monocilindrico di una Moto Guzzi Nuovo Falcone del 1971 ed è stato montato in un esilissimo telaio in tubi tondi d’alluminio costruito da Cronin e dal suo socio Michael O’Shea. Anche il forcellone è una realizzazione artigianale dal design molto leggero e articola un ammortizzatore posizionato in orizzontale sopra il motore con articolazione Cantilever. Del resto, con un motore a sviluppo longitudinale come il noto monocilindrico Guzzi, di spazio sopra al basamento ce n’era in abbondanza.

Davvero curiosa la realizzazione della forcella, costruita prendendo il forcellone posteriore di una Harley V-Rod (sì avete letto bene), modificandolo negli attacchi e montandolo a mò di forcella secondo un’articolazione a quadrilatero deformabile Hossack.
Spettacolari le ruote discoidali, ricavate da un unico blocco di alluminio lavorato alla fresa che montano enormi dischi freno dal design minimalista su ognuno dei quali agisce una piccola pinza a due pistoni, tutta cromata. Pregevoli anche il dispositivo di avviamento con motorino situato sotto alla sella e collegato al volano attraverso una cinghia dentata, e il frenasterzo montato sul cannotto. Il design è opera del duo di amici irlandesi che si sono occupati anche di battere a mano tutta la carrozzeria, serbatoio e codino compresi.

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