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Fred Krugger Honda CB450 "Tribute to Japan"

Una special cafè racer in arrivo dal belgio ricca di soluzioni interessanti

Moto - News: Fred Krugger Honda CB450 "Tribute to Japan"

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Il mondo delle preparazioni in stile Cafè Racer sta attraversando un momento davvero fecondo con proposte sempre più interessanti in arrivo da tutto il globo. Quella che vi mostriamo oggi arriva dal Belgio, paese che non ha un heritage motociclistico vero e proprio, ma che evidentemente ha dei preparatori dal gusto molto raffinato. Uno di essi ha un nome che fa spavento solo a leggerlo: si chiama Fred Krugger e di solito si dedica all’elaborazione e costruzione di special spinte da motori americani.

TRIBUTE TO JAPAN

L’ultima realizzazione della Krugger invece, è giapponese ed è costruita sulla base di una vecchia Honda CB 450 del 1966 e Fred la ha intitolata proprio "Tribute to Japan". Oltre a ciò è la prima volta che il preparatore belga si cimenta con una moto cafè racer, visto che normalmente le sue realizzazioni sono dei custom.
Fred la ha realizzata, sono le sue parole, "per offrire un tributo a un mio amico giapponese. E’ stata costruita per dimostrare che il mio cuore e la mia mente in realtà sono Giapponesi! Questa è la mia visione della leggendaria CB 450 Black Bomber del ’66, una delle prime moto giapponesi di successo qui in Europa!".

La trasformazione è radicale, ed è difficile riconoscere in questa moto i lineamenti di quella originaria, che restano solo nelle forme del telaio e in quelle del serbatoio. La moto di partenza è stata spogliata di tutto il superfluo mettendo ben in evidenza i tubi del telaio e poi è stata rivestita solo con il serbatoio decorato con una bellissima bandiera giapponese fatta in metal flake. Basta guardare con attenzione il serbatoio per accorgersi che in realtà è quello della CB450 di serie, modificato per essere montato al contrario, invertendo le sue linee per farle cadere verso l’anteriore della moto.
Il resto della carrozzeria è in lamiera d’acciaio battuta a mano da Krugger e comprende un cupolino ogivale e un cortissimo codino dal quale escono i finali dello scarico.

MI GIRA LA TESTA

La modifica più interessante che Fred Krugger ha fatto alla "Tribute to Japan" è l’inversione della testata del motore Honda. Facile a dirsi, complicatissimo a farsi, perché girare una testata su un motore che continua a ruotare nello stesso verso (ovvio…) significa ricostruire gli alberi a camme perché quelli originali avrebbero un profilo sbagliato e la fasatura sarebbe tutta da rifare. Oltre a questa modifica che richiede pazienza certosina per rifasare il motore, bisogna modificare i passaggi del lubrificante perché non è affatto detto che essi siano simmetrici all’interno delle fusioni.
In qualche modo, però, Krugger è riuscito a far andare il suo motore, che ora sfoggia verso l’avantreno un’aggressiva coppia di cornetti in alluminio lucidati. Questa soluzione, per quanto bella possa essere, è decisamente deleteria per il rendimento volumetrico e infatti Fred ha allo studio un airbox per far respirare i carburatori in aria più tranquilla.

L’altra modifica degna di nota riguarda l’impianto frenante che Krugger ha fatto realizzare appositamente per questa moto dallo specialista francese Beringer. Sia all’avantreno che al retrotreno sono montati dei dischi di piccolo diametro, montati all’interno di mozzi realizzati appositamente la cui forma ricorda quella di uno spingidisco di una frizione automobilistica. Le pinze Beringer sono quelle che il costruttore francese realizza per gli impianti con dischi perimetrali, quindi lavorano dall’interno del disco.
A tutto ciò si aggiungono una coppia di cerchi Halibrand da record, lavorati dalla Renegade Wheels in America, che montano gomme Avon Speedmaster, da 19 pollici all’anteriore e 18 al posteriore.
Una curiosità: sulla Tribute to Japan di Fred Krugger c’è anche un pizzico d’Italia, visto che la sella è fatta dalla Wild Hog di Reggio Emilia.

Foto: Copyright Thierry Dricot

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