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L’incidente di Marquez al Mugello nei dati della telemetria

La caduta a 337,9 km/h di Marc di venerdì scorso è stata registrata dai sensori dell’airbag della tuta dello spagnolo, che nell’urto ha assorbito oltre 25G di accelerazione

Moto - News: L’incidente di Marquez al Mugello nei dati della telemetria

Marc Marquez sta facendo parlare molto di sé fin da quando ha iniziato a calcare le scene dei gran premi, grazie al suo talento naturale e, diciamolo pure, grazie ai guai in cui è solito infilarsi in pista abbastanza sovente. In questa stagione, poi, Marquez sta dimostrando di avere talento da vendere anche in MotoGP e, nel contempo, sta mostrando delle doti di cascatore davvero di prim’ordine.
L’ultima conferma di questo è arrivata dal weekend appena conclusosi al Mugello, durante il quale Marquez ha collezionato ben quattro cadute, di cui la più spettacolare e spaventosa è stata quella delle libere di venerdì. Marc ha perso il controllo della sua RC213V in fondo al rettilineo, sbandando sulla sinistra e scivolando contro le protezioni quando era lanciato ben oltre i 330 km/h. Il botto è stato abbastanza drammatico e Marc è stato portato subito al centro medico per i controlli del caso che, fortunatamente, sono stati tutti negativi.

A fine gara, la Alpinestars, azienda che fornisce a Marquez l’abbigliamento tecnico per correre, ha reso disponibili i dati registrati dalla centralina dell’Airbag inserito nella tuta del pilota e i numeri sono abbastanza indicativi del libello di sicurezza raggiunto dalle tute in pelle dei nostri giorni. Guardando i tracciati dell’incidente, che è avvenuto quando Marquez viaggiava a 337,9 km/h, infatti, si può vedere che il sistema ha individuato l’incorrere dell’incidente nel momento in cui i valori da tenere sotto controllo stavano variando ed ha attivato l’Airbag che si è gonfiato in 0,050 secondi. Solo 30 millisecondi dopo, il sistema ha registrato il primo impatto con il suolo, a cui sono seguiti almeno altri 10 colpi ripetuti per tutta la durata dell’incidente di 4,25 secondi. Il dato più importante è che i sensori posti nella tuta hanno registrato le accelerazioni massime durante gli urti, che in almeno due casi sono andate oltre i 25 G, che sono la massima accelerazione misurabile dagli accelerometri utilizzati.
Insomma… "El Cabronsito" sta dimostrandosi oltre che un talento naturale, anche un buon collaudatore di tute, visto che ieri pomeriggio, dopo l’ennesima scivolata ha dichiarato: "Si, quattro cadute sono tante in un weekend, ma chi non rischia alla fine non raccoglie niente. Questo è il mio primo anno in MotoGp, quindi può capitare di commettere degli errori, ma penso che sia proprio sbagliando che si impara ed io ho tanto da imparare"… almeno finchè in Honda avranno carenature di ricambio… aggiungiamo noi!

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