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Wrooom 2013: intervista a Andrea Iannone

L'obiettivo di Andrea è "essere vicino alle altre Ducati"

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Ha già avuto modo di provare la Desmosedici in diverse occasioni, ma quella del Wrooom è stata la prima uscita ufficiale da pilota Ducati in MotoGp per Andrea Iannone. Il pilota di Vasto è arrivato a Madonna di Campiglio nella serata di ieri per prendere parte alla presentazione della sua GP13 del Pramac Racing Team, che dal punto di vista tecnico sarà identica a quelle ufficiali di Andrea Dovizioso e Nicky Hayden e a quella del compagno di squadra Ben Spies.

Questa mattina poi Andrea ha presenziato alla conferenza stampa tenuta dal nuovo Direttore Generale di Ducati Corse, Bernhard Gobmeier, e per noi è stata una buona occasione per scambiare quattro chiacchiere sulle emozioni di questa "prima" e sulla stagione che lo attende.

Emozionato per questa prima uscita da pilota ufficiale Ducati?
"Sono davvero contento di essere a questo evento molto importante. Sognavo da parecchio tempo di partecipare e sono felice che questo giorno sia arrivato. Sono onorato ed orgoglioso di poter correre con un marchio importante come Ducati, che devo ringraziare per il trattamento che mi ha riservato e per quello che ha fatto per me. Spero solo di riuscire a crescere e di togliermi tante soddisfazione insieme a queste persone che si sono sempre impegnate tanto con me. E ci tengo a ricordare anche Filippo Preziosi, perchè c'era lui quando ho fatto il mio primo test e mi sono trovato benissimo. Ci siamo divertiti e siamo riusciti a trovare dei risultati abbastanza soddisfacenti, quindi non mi scordo di lui e tutti gli altri ragazzi".

Tutti i rookie arrivati in MotoGp negli ultimi anni hanno faticato nella loro prima presa di contatto, tu invece sei stato subito veloce al Mugello. Qual è stato il tuo segreto?
"Non saprei veramente cosa dire. Alla fine è una moto, quindi quando sei abituato a guidarne una, credo che sia abbastanza normale riuscire a farlo bene da subito anche con una che non conosci. Io poi con la Ducati mi sono immediatamente trovato a mio agio. Questo però non è solo merito mio, ma anche di tutte le persone che lavorano insieme a me, dal mio ingegnere di pista, all'elettronico, a tutti i ragazzi che mi seguiranno quest'anno. E' un risultato di squadra e non dobbiamo dimenticarci che per affrontare un campionato ed ogni singola gara serve un gruppo unito di persone, che remano tutte verso lo stesso obiettivo".

Recentemente Marc Marquez ha detto di aver faticato di più nel passaggio dalla 125 Gp alla Moto2 che da quest'ultima alla MotoGp, condividi la sua opinione?
"No, non la condivido molto. Sono contento per lui, ma Marquez forse è salito su una moto più facile della mia, probabilmente la migliore che c'è in circolazione adesso. Io non è che abbia trovato troppe difficoltà, altrimenti non sarei riuscito a raggiungere i risultati che ho ottenuto nei test al Mugello e a Jerez, ma comunque dico che è un adattamento complicato perchè vedo che il distacco dalle Honda e dalle Yamaha è abbastanza importante e provare a colmarlo è la parte più difficile".

Dopo la tua firma si è sentito spesso dire che esordire su una moto difficile come la Ducati potrebbe favorire la tua maturazione in MotoGp, tu cosa ne pensi?
"Bisogna capire fino a che punto è difficile la Ducati e fino a che punto sono più facili le altre. Io per ora ho provato solo la Desmosedici e per ora non credo di averla capita al 100%, perchè le cose con cui prendere confidenza sono davvero tante. Per questo non vedo l'ora di tornare in pista e spero di imparare giorno dopo giorno e di progredire".

Con quali aspettative andrai in Qatar? Ti sei già prefissato un obiettivo per il 2013?
"E' ancora presto per parlarne. Al momento posso solo dire che sicuramente vorrei essere vicino a tutti gli altri piloti Ducati".

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