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Guard rail assassini? Forse... ci siamo

Nei prossimi giorni al Parlamento europeo si parlerà di un progetto transnazionale

Moto - News: Guard rail assassini? Forse... ci siamo

Non è la prima volta che OmniMoto.it si occupa di un argomento molto caro ai motociclisti, categoria della strada "debole" quanto quella dei pedoni e dei ciclisti; guard rail. Una parola che a noi tutti fa paura, incute timore. Ma così non dovrebbe essere, semplicemente perchè questa barriera in ferro, dovrebbe proteggere e tutelare gli utenti della strada. Peccato però, che questa sia stata sviluppata solo per "tenere in strada" auto, camion e autobus, mentre per quanto ci riguarda, risulta solo una pericolosa ghigliottina che può amputare gli arti, se non addirittura uccidere.

In Italia esistono da tempo diverse associazioni che cercano, purtroppo quasi invano, di dimostrare che queste tecnologie di sicurezza sono vetuste, sorpassate e soprattutto prive di senso per la nostra categoria. Pensiamo all'AMI, l'Associazione Motociclisti Incolumi, che monitorizza giornalmente la situazione e cerca di proporre soluzioni, ahnoi, non molto ascoltate da chi dovrebbe.

Esattamente un mese fa, vi proponemmo un interessante articolo che riguardava l'Unione Europea, che pare si stia realmente interessando a queste barriere di protezione, grazie ai due eurodeputati che stanno "spingendo" per analizzare e trovare una soluzione, l'olandese Corien Wortmann-Kool e la spagnola Ines Ayala Sender.

Il primo passo è stato fatto, grazie a un progetto co-finanziato dalla Commissione Europea, lo Smart RRS Project (Smart Road Restraint Systems). Come potete vedere dal video a piè di pagina (che vi consigliamo di visionare fino alla fine N.d.R.), si tratta di installare un'ulteriore fascia a "chiusura" totale del guard rail, che imbullonata su una fascia "ad U" va ad assorbire l'impatto del corpo e del casco del biker. Un progetto molto simile a come se non sono visti tanti e, non ci voleva certo un genio per pensare ad una "tecnologia" simile. Il problema non è tanto il pensarlo, quanto... il metterlo in atto. Solito grattacapo, fondi che mancano... soldi. Tutto gira intorno al dio denaro, senza considerare statistiche che parlano chiaro: 1,2 milioni i morti ogni anno sulle strade, di cui 43.000 in Europa, 50 milioni i feriti, di cui solo 600.000 nel Vecchio Continente, ma dato che riguarda noi, dall'8 al 16% delle vittime provocate tra i motociclisti, vedono come imputato, quelli che dovrebbero essere i famosi protettori, i guard rail.

Svezia in primis, ma anche Francia, Portogallo e Spagna, stanno cercando di risolvere il problema da anni, mentre da noi... il Ministero dei Trasporti fa "orecchie da mercante". Bisogna intervenire "dall'alto", ed ecco perchè diamo la notizia con felicità, perchè nei prossimi giorni a Bruxelles, presso la sede del Parlamento Europeo, si parlerà nuovamente di questa situazione. Tanto per iniziare si terrà una mostra, denominata "Barriere stradali di sicurezza per i motociclisti, una necessità urgente in Europa", per poi proseguire con una dimostrazione del prototipo di questo sistema di "tenuta" per tutti gli europarlamentari, tutto con la speranza che i Signori parlamentari, avranno la volontà di risolvere questo problema troppo snobbato dai politici, italiani e non solo.
Noi, possiamo solo che attendere fiduciosi...


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