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Dakar 2012: la KTM 450 Rally

Marc Coma ci spiega come è fatta la sua moto

Moto - News: Dakar 2012: la KTM 450 Rally

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Con la Dakar 2012 le moto "open" andranno in pensione, in favore della sola cilindrata di 450cc anche per le private, sia a uno che a due cilindri, con quest’ultimo schema a favore della sola Aprilia. Se dunque quest’anno, alla Dakar 2011 qualche KTM 690 dei privati s’erano viste, dall’anno prossimo sia ufficiali che privati utilizzeranno la "quattro e mezzo".

Il motivo è soprattutto la ricerca di velocità inferiori. Con l’attuale cilindrata, infatti, si toccano punte di velocità poco superiori ai 170 Km/h, mentre ad esempio con la KTM 690 Rally il tachimetro faceva vedere anche i 190 Km/h e passa. Va da sé che i propulsori più piccoli siano anche più sfruttati, e di conseguenza più soggetti a rotture. Il regolamento 2012 prevede che se un pilota rompe un motore, il primo cambio gli "valga" 15 minuti di penalità; il secondo motore 45 minuti, ed il terzo ben due ore!

Abbiamo parlato di KTM alla presentazione della squadra, per poi analizzare i piloti più importanti: Cyril Despres, Marc Coma e Joan Pedrero. Oggi vi offriamo una panoramica della moto di Marc Coma, iniziando col dire che lo spagnolo ha vinto due Dakar e quattro campionati Cross Country Rally con la KTM 690 Rally, ed uno proprio lo scorso gennaio con il debutto della KTM 450 Rally, moto che è diventata il riferimento in questo sport. Ovviamente c’è sempre margine di miglioramento, ed infatti i tecnici KTM hanno lavorato per incrementare l’affidabilità di questa "Regina del Deserto", proprio per fronteggiare uno dei Rally più duri al Mondo.

MIGLIORATA L’AFFIDABILITA’
Il motore è stato curato particolarmente dagli ingegneri (riviste tollerante e alcuni componenti interni), soprattutto perché quest’anno, come già detto, rompere un motore significa ricevere diversi minuti di penalità. Il 450 (449cc la cilindrata effettiva) è naturalmente a 4 Tempi ed a raffreddamento a liquido. Le quote vitali sono di 97 x 60,8 mm e la distribuzione è OHC, mentre a dare da "bere" al propulsore ci pensa un classico carburatore Keihin FCR-MX41. La frizione è multidisco a bagno d’olio ed il cambio è a 5 rapporti. In questo tipo di gare è poi importante la facilità della sostituzione del motore, ed è per questo che il monocilindrico è fissato tramite due bracci di metallo e pochi bulloni al telaio.

CICLISTICA… "ALTA"
Il telaio è un traliccio in tubi al cromo molibdeno, mentre al posteriore il telaietto è in plastica (funge anche da serbatoio). A proposito di serbatoi, rispetto all’originale da 9 litri, ne abbiamo tre (due davanti, separati, ed uno dietro), per un totale di circa 33 litri ed un’autonomia di 250 Km circa. L’interasse è di 1.535 mm, mentre la luce a terra è di ben 320mm. La sella dista invece 980 mm dal suolo.

La forcella è una WP pluriregolabile da 48 mm e con un’escursione di 300 mm, mentre al posteriore vi è un monoammortizzatore, sempre WP, dotato di sistema Pro-Lever. Le ruote hanno misure di 90/90-21" all’anteriore e 130/80-18" al posteriore. A "frenare" la KTM 450 Rally ci pensa Brembo. Davanti troviamo un disco singolo da 300 mm con una pinza a due pistoncini paralleli e dietro un disco da 240 mm con pinza a pistoncino singolo.

Naturalmente la moto ha un paracoppa dove si trovano l’acqua (in caso di emergenza) e gli attrezzi d’emergenza in caso di rotture durante la gara. Non mancano chicche tecniche come l’ammortizzatore di sterzo Ohlins, pedane maggiorate, piastre di sterzo ricavate dal pieno… fino a diversi cm di nastro americano (il "riparatutto" dei motociclisti!) arrotolato sul tubo del freno anteriore. Strumentazione, trip-master e Road-book sono montati dietro il cupolino.

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