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Dakar 2012: Marc Coma, a caccia della 4a vittoria

Il pilota spagnolo racconta la sua preparazione al Rally

Moto - News: Dakar 2012: Marc Coma, a caccia della 4a vittoria

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Continuiamo il nostro "viaggio" verso la Dakar 2012. Abbiamo partecipato virtualmente alla presentazione del Factory Team KTM, discusso la carriera di Cyril Despres, vi abbiamo raccontato di Husqvarna e del suo Husqvarna Rally Team by Speedbrain e solo ieri, delle presentazione delle grafiche delle KTM dell’MRW Red Bull AMV dei due piloti spagnoli: Marc Coma e Joan Pedrero.

Oggi parliamo del vincitore dell’edizione 2011, Marc Coma.
L’anno passato, Marc Coma, portò la sua KTM 450 sul gradino più alto del podio, una terza vittoria in una Dakar che dal 2009 si svolge nel territorio del Sudamerica. Quest’anno, il pilota MRW, cercherà il suo quarto successo nel rally più importante del Mondo, che oltre ad Argentina e Cile, si spingerà per ben 9.000 chilometri fino ai deserti del Perù.

Marc, cosa ti aspetti dall’edizione 2012 della Dakar?
"Penso che quest’anno sarà la gara più simile a quella africana da quando si è cambiato Continente. Lo vedremo soprattutto nella parte finale, fino all’arrivo a Lima, capitale del Perù. Sembra infatti che lo scenario degli ultimi giorni sarà solo ed esclusivamente il deserto, caratteristica che riscontriamo e che ricordo nelle gare africane".

Per affrontare una gara dura come la Dakar, quanto è importante far parte di una squadra grossa come l’MRW Red Bull AMV Team?
"Dopo la prima edizione con Joan Pedrero, facemmo un buon lavoro, credo sia il momento di confermare tutto questo. L’anno scorso abbiamo messo in bacheca una vittoria fantastica e spero che questo risultato possa ripetersi. E’ difficile, ma con l’aiuto del team ed un buon set-up della moto, abbiamo chances per ripetere la vittoria".

Questa sarà la tua decima Dakar. Come si è "evoluto" Marc Coma durante questi anni?
"Dieci anni sono un sacco di tempo. Sono passati velocemente, ma sono una marea di tempo. Sia la persona che l’atleta, sono entrambi cresciuti e migliorati, ed ora ho parecchia esperienza. Penso di essere in un buon momento ed ora è l’occasione giusta per raccogliere i frutti di tutti questi anni".
Avrai occasione di salire sulla moto prima dell’inizio della gara?
"Dipende dal meteo, se le condizioni sono buone le sfrutteremo, ma il lavoro sulla moto è praticamente finito. Non devo perdere la preparazione fisica, la cosa più importante".

Perché hai scelto di prepararti per la Dakar in Marocco?
"Il Marocco è il posto ideale per allenarsi perché possiamo simulare tutte le condizioni che troveremo alla Dakar. Inoltre ci permette di percorrere diversi chilometri di deserto, è abbastanza vicino ed il tempo è decisamente migliore che in Spagna in questo periodo dell’anno. Il ‘punto’ più importante sono le dune, superfici impossibili da trovare in Spagna. Quando mancava un mese dalla gara, in Spagna era difficile allenarsi proprio a causa delle condizioni meteo. Andiamo sempre lì dunque, perché tutto è come vogliamo e possiamo concentrarci sull’allenamento. Ci sono molti chilometri di deserto e di dune, tutte situazioni che incontreremo in Sudamerica".

Hai buoni ricordi del Marocco?
"La prima volta che vidi le dune, e che ci guidai, era proprio in Marocco, a Merzouga, zona, tra l’altro, storica delle Dakar africane. Qui infatti c’era moltissimo pubblico. Un posto veramente speciale per uno scenario spettacolare, ecco perché è così bello tornarci ogni volta ed allenarmi qui, in questa area del Marocco".

La sabbia è simile a quella che troverai in Sudamerica?
"La sabbia del Suamerica è abbastanza diversa, ma tutta quella del Marocco è perfetta e molto utile per allenarsi. Le dune però sono del tutto simili a quelle che troveremo alla Dakar".

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