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Hell's Gate 2011: vittoria di Graham Jarvis

L'Husaberg dell'inglese è prima, Lampkin secondo

Moto - News: Hell's Gate 2011: vittoria di Graham Jarvis

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Sabato scorso, come vi avevamo anticipato nei mesi scorsi presso Il Ciocco (Lucca), si è tenuta una delle gare di enduro estreme più dure al mondo: la Hell’s Gate.
Ancora una volta sono i piloti inglesi a dimostrare più tenacia, due nomi su tutti: Graham Jarvis e Dougie Lampkin. Quest’ultimo è solitamente il migliore in questo tipo di gare, dato che il trialista pluri-iridato nel Trial, sa come arrampicarsi e come "giocare" nel momento in cui l’aderenza del terreno si fa precaria.
Fabio Fasola l’aveva detto, – "Sarà la gara più dura in assoluto, arriveranno in pochi!" – e a quanto pare, la promessa è stata più che mantenuta. I due sopraccitati sono risultati gli unici all’arrivo sull’Hell’s Peak, il punto più difficile da raggiungere, il famoso… "dente dell’inferno".

L’IMPORTANTE E’ PARTECIPARE
E’ così che si dice quando si fanno le gare no? Forse i piloti non la penseranno così, ma chi partecipa alla Hell’s Gate, sa che arrivare in cima, è poco più che una speranza. La location poi è di quelle dove le temperature scendono parecchio durante la notte, è umido, le ruote scivolano e i muscoli a causa dell’umidità e della stanchezza faticano. Crampi, disidratazione, contusioni a causa delle cadute che più si procede e più diventano frequenti… questi piloti sono nel loro piccolo degli eroi, dei lottatori.
La gara è stata così dura che Fasola ha deciso di accorciarla, privandola di un giro nel finale. Da sei tornate si è passati a cinque dunque, perché altrimenti si sarebbe rischiato l’arrivo di un solo pilota, o forse nemmeno di questi.

Questo tipo di gare sono… a sorpresa. Quando si pensa che i giochi siano chiusi per un rider, si scopre invece che ha guadagnato posti in classifica. Vuoi perché ognuno ha delle reazioni del proprio corpo e reagisce meglio alla stanchezza rispetto ad altri piloti, o vuoi perché l’esperienza gioca sempre un ruolo importante, e passare in un punto, anche soli dieci centimetri più a destra, può rendere le cose più semplici.
Piloti come il nostro Alessandro Botturi su Gas Gas, tra i primi nella fase eliminatoria, che poi si è ritrovato fuori per colpa di una caduta, oppure l’americano Cody Webb che sembrava fosse fuori dalla gara a causa di una penalità di ben sei minuti, ma che al penultimo giro era invece… ancora in gara.
Lentamente, un po’ come se fosse un interrogato sotto tortura che non vuole "parlare", hanno mollato tutti: Walker, Webb, Galindo… mentre i due trialisti Graham Jarvis e Dougie Lampkin hanno stretto i denti e hanno proseguito, fino ad arrivare all’Hell’s Peak, per poi superarlo anche se non certo in maniera facile.

LE COSE CAMBIANO

Nell’edizione 2010, il finale è stato molto simile. Jarvis e Lampkin ai piedi della salita del diavolo, con il primo leggermente in vantaggio, e il secondo che ha vinto grazie ad un aiuto del pubblico superiore. Per quest’anno il neoacquisto della Husaberg ha preferito andare sul sicuro: ha accumulato vantaggio giro dopo giro, e il dodici volte campione mondiale di trial, Lampkin, nulla ha potuto fare.

Graham Jarvis ha così dichiarato: "Le qualifiche sono andate davvero bene. Stavo cercando di risparmiare energia per il pomeriggio perché sapevo dagli anni precedenti quanto sia difficile qui. Mi sono qualificato primo ed è ero davvero felice. Alla partenza della gara principale ho fatto degli sbagli, e sono finito quinto alla prima curva. Questo mi ha stimolato a lottare, e ho dovuto lavorare duramente per ottenere la prima posizione al primo giro, sprecando molte energie. Al terzo giro mi hanno detto che stavano per tagliare un giro, così sono andato a tutto gas. Mi sentivo bene e a quel punto, ho avuto qualche energia in più e volevo davvero fare un buon risultato, soprattutto visto lo scorso anno come era andata. Ero molto nervoso in quel momento, ma mi sono concentrato e ha funzionato. Ci si sente alla grande a vincere dopo la delusione dello scorso anno".

Soddisfattissimo Fabio Fasola, 130 piloti alla partenza e record di pubblico, che così ha dichiarato: "E’ stata una bella manifestazione. Ancora una volta Il Ciocco e la location hanno retto bene la gara. E’ stata dura come gli altri anni, se non leggermente più dura. I cinque giri del mattino hanno massacrato i piloti, e quindi si è deciso di accorciare di un giro la fase pomeridiana. Jarvis, Webb, Botturi, sono stati tutti forti, ma l’ha spuntata Jarvis, con 25 minuti circa da Lampkin. E’ partito bene, subito all’attacco, un ottimo stile di guida, cavalcando le storiche mulattiere nel migliore dei modi. A Lampkin va stretto il secondo posto, ma l’anno scorso ha vinto lui. Dobbiamo lavorare ancora sul pubblico, per far vedere loro meglio la gara. Vedremo l’anno prossimo come intervenire".

CLASSIFICA FINALE

1. Graham Jarvis (Husaberg) 5 Laps;
2. Dougie Lampkin (Gas Gas) +25 Minutes

RISULTATI GARA ELIMINAZIONE

1. Graham Jarvis (Husaberg TE 300) 41:31.15;
2 Dougie Lampkin (Gas Gas) 42:27.89;
3. Xavier Galindo (Husaberg TE 300) 43:02.18;
4. Alessandro Botturi (Gas Gas) 43:12.20;
5. Maurizio Gerini (Husqvarna) 43:41.73;
6. Andreas Lettenbichler (Husqvarna) 44:13.84;
7. Diego Nocoletti (Beta) 44:16.02;
8. Jonathon Walker (KTM) 44:16.81;
9. Michael Vukcevic (Sherco) 45:05.56;
10. Kyle Redmond (Beta) 45:12.73

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