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Aprilia RS4 125 - TEST

Per sentirsi giovani, non occorre avere 16 anni! Costa 4.390 euro

Moto - Test: Aprilia RS4 125 - TEST

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Giovani o… adulti che voi siate, l’Aprilia RS è un mito, per tutti. Una moto nata nel 1993 e che ha venduto qualcosa come 100.000 pezzi in totale sparsi su ben 30 paesi. Il segreto? Tutta "colpa" dell’esperienza maturata nelle corse, esperienza, tra l’altro, che ha portato l’RS 125 a vincere 282 gare e 36 Titoli! Certo poi, questa sportiva piace anche perché ha sempre avuto un’estetica ricercata, unica, ed è sempre stata avanti rispetto alla concorrenza per livello tecnico. La 2 Tempi rimane ancora a catalogo, ma la novità è il 4 Tempi, e si chiama RS4, una moto tutta nuova che ora andremo ad analizzare. Il prezzo è di 4.390 euro franco concessionario, una cifra allineata alla concorrenza.

ROBA DA GRANDI!
Questa piccola due ruote adotta soluzioni tecniche di moto di cilindrata superiore, proprio per offrire il massimo agli acquirenti nonché ai… futuri motociclisti. Iniziamo dal propulsore, un monocilindrico da 124,8 cc quattro Tempi a iniezione elettronica e raffreddato a liquido. La distribuzione è a doppio albero a camme, DOHC (Doble Over Head Camshaft), e le quote vitali sono di 58 x 47 mm. Ad alimentare il piccolo propulsore, ci pensa l’iniezione della Magneti Marelli che "sposta" i circa 130 Kg della moto. La marmitta è posizionata sotto la carena, in modo da centralizzare le masse; il cambio, è a sei rapporti.
Per quanto riguarda la ciclistica abbiamo un telaio perimetrale formato da travi pressofuse in lega d’alluminio con nervature incrociate di rinforzo che "lavora" in simbiosi con una forcella upside-down da 41 mm all’anteriore ed un forcellone asimettrico con monoammortizzatore al posteriore. A "frenare" la moto di Noale ci pensano due dischi: davanti abbiamo un disco da 300 mm "morso" da una pinza radiale fissa, e dietro un disco singolo da 218 mm con pinza a pistoncino singolo. Gli pneumatici vedono le seguenti misure: 110/80-17" all’anteriore e 130/70-17" al posteriore, mentre il serbatoio è da 14,5 litri.

DESIGN: BELLA COME LA SORELLONA
Come potete vedere dalle immagini è il medesimo della sorella maggiore, la RSV4 Factory, questo per offrire anche ai più giovani la possibilità di guidare una moto "da grandi". Le colorazioni disponibili sono tre: nera, bianca e Replica Biaggi. Le carene sono state disegnate in galleria del vento, ed il family feeling con la RSV4 è nettissimo. Anche qui abbiamo i tre fanali all’anteriore, ed il codone ha luce a LED. Questi può diventare monoposto semplicemente ruotandolo di 180 gradi. Aprilia ha poi pensato anche a chi vuole approcciare la pista, ed infatti gli indicatori di direzione sono removibili con due semplici bulloni. Aprilia ha poi pensato a diversi accessori, quali il cupolino più grande, le placche per asportare gli specchietti e le pedane, e tanto altro ancora.

CHE DIVERTIMENTO!
Vorremmo tanto tornare ragazzini, ed avere quei 15 anni, quell’età in cui sei spensierato, ed in cui pensi a che motocicletta farti compare dai genitori per la promozione, perché tra qualche mese avrai il foglio rosa! Siamo nel circuito di Vairano di Vidigulfo, e la moto è lì nei box che ci aspetta. Siamo vestiti come i "grandi", con la tuta in pelle, gli stivali, il paraschiena (che non deve mai mancare!) e ci avviciniamo alla RS4. La moto è fatta veramente bene, le plastiche sono di qualità, tutto è curato, e le uniche due cose che lasciano un po’ a desiderare sono i fili poco nascosti di indicatori di direzione e fanali dietro il cupolino, e la pompa freno anteriore di bassa qualità. Il resto è come sulla moto del papà o dello zio che gira in pista: pedane zigrinate, sella abbastanza dura per "sentire" la moto, e soprattutto la posizione di guida che ricorda tanto quella della RSV4.
Il propulsore prende vita insistendo leggermente sul pulsante rosso di accensione, ed inizia a borbottare sornione. Dalla strumentazione, bella e leggibile, guardiamo l’ago del contagiri salire ogni volta che giriamo la manopola del gas. Entriamo in pista, ed è subito feeling. L’RS4 è leggerissima, e usando un minimo di forza nei destra sinistra è veloce. Il motore da il suo meglio sopra i 6.500 giri/min di strumento, per poi "fermarsi" a 11.000 giri/min, momento in cui il limitatore interviene. Conviene passare al rapporto successivo 500 giri prima di questi, inutile andare a "pizzicare" la zona rossa. Si fa strada considerando che è una ottavo di litro a quattro tempi, certo, il sottocoppia vista la cubatura, è quello che è, ma il piccolo mono non rifiuta nulla e fa del suo meglio.
La ciclistica è ben accordata, si può osare, sicuri che la moto risponderà in modo omogeneo e senza reazioni brusche. Perdona quando si entra un po’ troppo forte in curva, e le sospensioni non solo filtrano le asperità in maniera egregia, ma offrono un buon sostegno nelle pieghe più accentuate. Buoni i freni, entrambi modulabili e potenti il giusto per fermare la moto di Noale. Gli specchietti retrovisori tendono a muoversi un po’, ma per essere a bordo di una supersportiva offrono una discreta visibilità (quando non si toccano gli alti regimi, perché a quel punto tremano un po’ troppo).
Snoccioliamo le marce una dietro l’altra grazie al Quick-Shift (il cambio elettronico che Aprilia per prima monta su una moto 125, ed ha un costo di 90 euro più iva) freniamo, pieghiamo, forziamo gli ingressi in curva, poi la bandiera del commissario decreta la fine del turno e rientriamo ai box. Abbiamo il sorriso sotto al casco e cosa più importante, ci siamo divertiti. Ora però mettiamo i piedi per terra, perché al liceo non ci possiamo tornare, e domani si va a lavoro, dannazione.
Dall’altra parte, sappiamo cosa comprare a nostro figlio, una Aprilia RS4 125, perché è da qui che si inizia a diventare motociclisti con la "emme" maiuscola!

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