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Honda USA: tre custom "ufficiali"

Tre fantastiche realizzazioni della R&D Honda sulla base della VT1300

Moto - News: Honda USA: tre custom "ufficiali"

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L’incredibile successo delle trasmissioni americane sulla costruzione di chopper, cruiser, bagger, bobber e chi più ne ha più ne metta, deve piacere molto anche ai vertici delle aziende moto, e le foto che vi mostriamo oggi ne sono la dimostrazione.
Se pensate a delle realizzazioni artigianali di qualche tuner californiano, sbagliate di grosso, perché queste tre interessantissime special arrivano direttamente dal Reparto Research and Development della Honda USA.

TRE PROGETTISTI, TRE MESI, TRE MOTO
Il progetto che ha portato alla costruzione di queste tre moto è molto semplice: i vertici della Honda Usa hanno assegnato un compito a tre giovani progettisti: Nick Renner, Erik Dunshee e Edward Birtulescu, del Reparto R&D sito in California del sud. A ciascuno è stato affidato il progetto di costruire una special su una moto di serie, da compiersi nell’arco di tre mesi e con un budget definito "limitato". Vista la qualità delle realizzazioni, e della componentistica impiegata, ci viene da pensare che il budget non fosse così risicato come dichiarato dalla Honda.
Le tre moto di partenza sono le versioni 2010 delle Fury, Stateline e Sabre, tre custom di cui solo l’ultima è nota in Italia sotto il nome di VT1300CX, mentre le altre due sono altrettante versioni della VT1300 da noi non importate.
Andiamo quindi a scoprire come i tre progettisti hanno declinato al meglio il compito assegnatogli.

FURY FURIOUS HARDTAIL CHOPPER CONCEPT

Iniziamo con la Fury Furious Hardtail Chopper, realizzata da Nick Renner. La base di partenza di questo Chopper è la Fury che tra le tre moto in questione è quella con l’allestimento di base più Chopper.
La moto originale ha donato, in effetti, solamente il motore e pochi altri accessori come il serbatoio. Il telaio di serie è stato sostituito da uno appositamente costruito in tubi d’acciaio di grande diametro con inclinazione del cannotto di sterzo portata a 37 gradi (38 in origine), che però diventano 45° con l’adozione di piastre disassate. La parte posteriore del telaio è rigida, e pertanto è stato eliminata tutta la sospensione. Le ruote sono da 23 pollici all’anteriore con un design a cinque razze che richiama, anche nel colore, le testate del bicilindrico a V di 52°.
Renner ha inoltre reso visibile l’albero di trasmissione, originariamente celato nel braccio del forcellone oscillante e ha realizzato un impianto di scarico verniciato in nero opaco, con due terminali sovrapposti che corrono paralleli al telaio. Nick si è infine dedicato ad una accuratissima verniciatura Metal Flake di serbatoio e parafango posteriore per un risultato alla vista piacevole e leggero che il costruttore ha definito "Neoclassico"

STATELINE SLAMMER BAGGER CONCEPT

Passiamo alla seconda realizzazione in arrivo dalla California, la Stateline Slammer Bagger, costruita da Erik Dunshee sulla base della Stateline, la più stradale tra le tre versioni della VT1300 prese in considerazione. Questa trasformazione ha seguito l’idea di conservare quante più parti possibile della motocicletta, e di darle un’immagine "Bagger" fortemente caratteristica. E’ per questo che Dunshee ha mantenuto telaio, forcellone e serbatoio della moto di serie e ha apportato modifiche alla ciclistica, ma soprattutto all’estetica per aggiungere borse e cupolino alla Stateline.
La moto è stata equipaggiata con sospensioni ad aria sia all’anteriore che al posteriore, in modo da poter variare l’altezza della moto dal suolo da 6 pollici, nella posizione di marcia, a 2,25 pollici in quella abbassata. La ruota anteriore è stata sostituita con una da 23 pollici a 14 razze con freno a disco singolo e pinza a sei pistoncini. Erik ha poi costruito da sé tutta la carenatura e le borse, verniciati poi in una piacevole tinta bicolore Nero metallizzato satinato e nero perlato. L’equipaggiamento prevede poi un impianto multimediale Pioneer con navigatore satellitare e sistema audio da ben 500 Watt e sub-woofer da 10 pollici.

SABRE SWITCHBLADE PRO DRAG CONCEPT

L’ultima Concept realizzata dal reparto R&D Honda è la Sabre Switchblade Pro Drag e tra tutte ci sembra anche la meglio riuscita e la più affascinante.
Il progetto è di Edward Birtulescu il quale è partito dalla Sabre del 2010 trasformata completamente in una sorta di cruiser di ispirazione racing.
Birtulescu ha deciso di risparmiare il suo budget non modificando il telaio che è rimasto di serie, così come il motore e il serbatoio. Con i soldi risparmiati, Edward ha potuto sbizzarrirsi nella componentistica, davvero raffinata. L’avantreno prevede ora una forcella Öhlins da 43 mm montata su piastre in ergal, doppio disco anteriore con pinze freno monoblocco Brembo Racing. Il forcellone posteriore è stato eliminato insieme alla trasmissione ad albero ed è stato costruito un forcellone monobraccio in acciaio. Edward ha poi modificato l’uscita della trasmissione sul motore per trasformare la finale a catena, il che conferisce un aspetto racing alla motocicletta. L’ammortizzatore posteriore è stato sostituito da un Öhlins TTX il quale campeggia al centro del sellino (non vogliamo pensare a cosa succede prendendo una buca in velocità…).
Per i cerchi, il giovane progettista Honda ha scelto nientemeno che una coppia di ruote BST in fibra di carbonio, da 21 pollici all’anteriore e 18" al posteriore. Nello stesso materiale sono costruite le sovrastrutture, un parafanghino minimalista, il puntale sottomotore e il corto codino. L’impianto di scarico è in perfetto stile racing, con saldature Tig a vista e una coppia di cortissimi terminali in carbonio sparati verso l’alto. Completa l’allestimento un cruscotto AIM MXL dotato anche di acquisizione dati e cronometro GPS.

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