Tu sei qui

Honda VFR1200F Dual Clutch Transmission - TEST

Il V4 Honda "vola" con il DCT, il cambio del futuro

Moto - Test: Honda VFR1200F Dual Clutch Transmission - TEST

Share


Siamo venuti in Germania, nella regione dell’Hessen, per provare sulle bellissime strade non lontano da Francoforte l’ultima versione della nuova ammiraglia Honda. Qualche mese fa vi avevamo infatti proposto il test della VFR1200F con cambio tradizionale, anticipandovi che entro l’estate 2010 sarebbe stata pronta la versione con il rivoluzionario (per il mondo motociclistico) cambio DTC – Dual Clutch Transmission (trasmissione a doppia frizione) – assimilabile nel funzionamento al concetto di cambio automatico ma che, come vedremo, è in realtà un vero cambio sequenziale da moto a sei rapporti ma dotato di un elevato livello di "robotizzazione".

PATTI CHIARI

Mettiamo subito in chiaro che il DCT Honda è un cambio meccanico: ci sono sei rapporti, c’è il tamburo selettore e le forcelle degli ingranaggi, e c’è la frizione, anzi, ce ne sono due. Gli ingranaggi dei sei rapporti però sono alloggiati su due alberi distinti, uno per i rapporti pari (2^, 4^ e 6^) e uno per i rapporti dispari (1^, 3^, 5^), e questi due alberi sono tra loro concentrici in modo che possa avvenire in frazioni infinitesimali di secondo lo ‘switch’ da una frizione all’altra. Tutto questo viene gestito elettronicamente tramite una centralina che dà impulso ad un motore elettrico, posizionato al posto della leva del cambio, e a due valvole a solenoide lineari che azionano in maniera indipendente le due frizioni assiali. Si tratta di elementi in alluminio multidisco in bagno d’olio con circuito idraulico e filtro dedicati, la cui sostituzione è prevista ogni due cambi olio e filtri motore. Questa breve spiegazione per illustrare, semplificando al massimo, ciò che in realtà è un capolavoro di ingegneria…

PERCHE’ IL DCT?
Lo scopo dei progettisti era creare un cambio capace di aumentare facilità e divertimento di guida. Hanno cercato di raggiungere questo duplice obiettivo partendo dalla possibilità di effettuare le operazioni di "start" e "shift" (partenza e cambiata) senza richiedere al pilota di agire sulle leve di cambio e frizione che, infatti, non ci sono! Pensa a tutto la centralina elettronica che, partendo dall’impulso sul comando del gas, modula lo stacco della frizione in prima marcia e il passaggio agli altri rapporti ottimizzando lo switch tra le due frizioni, per ottenre cambiate precise e velocissime.

TRE MODALITA’
Il cambio DCT della VFR1200F può funzionare secondo tre modalità, tutte selezionabili tramite pratici comandi al manubrio: "Drive" e "Sport" che fanno parte del programma "AT" – Automatic Transmission – e "MT" – Manual Transmission – per lasciare al pilota la scelta sul rapporto del cambio da sfruttare. Sul blocchetto elettrico di destra c’è un tasto anteriore (azionabile con il dito indice) per scegliere tra "AT" ed "MT" e un tasto azionabile con il pollice per selezionare le modalità "Drive" e "Sport" oltre alla posizione di cambio in folle (N). Sul semimanubrio sinistro ci sono le levette per salire di rapporto, con il dito indice, e scalare, con il pollice, quando si sceglie di guidare in modalità "MT". La scelta va fatta al momento dell’avvio del motore: di default il cambio è impostato su "Drive" ma con un ulteriore tocco su uno dei due tasti del blocchetto destro si passa in un attimo a "Sport" o alla modalità "MT".

COME SI PARTE?
Appena avviato, il motore è in folle – si autoseleziona automaticamente ad ogni spegnimento – quindi per partire bisogna inserire la prima marcia. Come si fa? Basta toccare il tasto sul blocchetto destro (quello che seleziona "D" o "S") e la prima marcia, con un moderato "clank", è innestata. In questo preciso instante è come se ci fosse qualcuno che al posto vostro tiene tirata la leva della frizione: siete fermi ma pronti a partire. Come? Dando gas! Se piano o con decisione sta a voi decidere, in base al tipo di partenza di cui avete bisogno. Dolce e progressiva? Rotazione parziale e il VFR1200F si mette in movimento senza strappi né incertezze. Rapida e grintosa? Rotazione decisa e la nuova Honda V4 accelera "buttando" dentro le marce in rapida successione. Manuale? Nessuna differenza solo che dovete ricordarvi di agire sulla levetta di cambio marcia per salire di rapporto.

"DRIVE" E "SPORT": SPIEGHIAMOLI
La differenza tra le due mappe con cui sono programmate le modalità "Drive" e "Sport" è facilmente intuibile: in "Drive" il motore gira tendenzialmente a basso numero di giri, sfruttando la coppia del motore per ottimizzare i consumi, con risparmi quantificati dai tecnici Honda tra il 5 e il 6% di benzina in meno a parità di ciclo. In "Sport" la VFR1200F dà voce e corpo alla sua anima più grintosa: le cambiate avvengono a regimi più elevati e agendo con decisione sul comando del gas la lancetta del contagiri arriva anche a sfiorare la zona rossa, cosa che in "Drive" invece non avviene. Sostanzialmente le due mappe sono studiate per soddisfare due esigenze opposte, una ottimizza i consumi e permette una guida rilassata, l’altra asseconda la guida sportiva e la richiesta delle massime prestazioni al motore.

CAMBIATA MANUALE

Per chi ha già fatto lo sforzo di rinunciare al comando della frizione al manubrio e alla leva a pedale del cambio ma non vuole perdere il gusto di scegliere autonomamente il rapporto da inserire, c’è la modalità "MT". In questa configurazione il cambio "aspetta" dal pilota l’input per salire di rapporto o scalare, proprio come si farebbe con un cambio tradizionale. Si usano le levette sul semimanubrio sinistro e si guida proprio come si farebbe con una moto con cambio tradizionale. In questo caso la centralina elettronica ha una presenza più discreta: permette al motore di arrivare al limitatore senza intervenire per passare al rapporto superiore, e lascia che sia il pilota a decidere quando scalare le marce. In questo caso però opera con discrezione per evitare errori dannosi per la guida e la meccanica: se si fa scendere troppo di giri il motore scala autonomamente e se si scalano troppe marce ignora l’input del pilota per evitare rotture o scompensi di assetto.

DIFFERENZA VISIBILI

Riconoscere esteticamente la VFR1200F con cambio DTC è semplice ma non immediato, poiché la gamma colori (rosso, grigio o bianco) è identica rispetto alla versione tradizionale. Sul lato destro del motore si nota il carter più largo e una cover in plastica più estesa. Sul lato sinistro manca il pedale del cambio e al suo posto, anch’esso coperto da una copertura in plastica, c’è il motorino elettrico che assolve la funzione… del piede. Sul disco posteriore c’è un freno di stazionamento – allo spegnimento il motore si mette in folle automaticamente –, che si aziona con una leva sul semimanubrio sinistro. Manca infine la leva della frizione mentre sono presenti, come abbiamo visto, i tasti per la selezione e gestione delle modalità di funzionamento del cambio.
Il maggior peso, circa 9 kg rispetto al modello standard, tutti concentrati a livello della trasmissione, è stato equidistribuito sui due lati per mantenere il bilanciamento dinamico del veicolo.

COME PRIMA PIU' DI PRIMA
Conosciamo già la VFR1200F per aver provato qualche mese fa il modello con cambio tradizionale. Su questa "DTC" abbiamo ritrovato tutte le caratteristiche dinamiche che ce l’hanno fatta tanto apprezzare in quell’occasione ma "re-interpretate" dal nuovo modo di usarla che il cambio a doppia frizione impone. Uno degli obiettivi del progetto è la massimizzazione del relax e del divertimento di guida, ovvero il desiderio di lasciare al pilota solo il piacere della conduzione della moto e la possibilità di concentrarsi unicamente sulla strada, assegnando al cervello elettronico del VFR il compito di gestire il cambio scegliendo istantaneamente quale rapporto è meglio sfruttare. Ciò in base ad una preselezione dello stile di guida che si vuole adottare: "Drive" o "Sport".

IN "DRIVE"
Giri la chiave e la VFR1200F è in folle; una volta avviato il motore una pressione sul pulsante del cambio inserisce la prima marcia con programma "Drive". Possiamo partire. Lo stacco è ben dosato e dolce, la sport-touring Honda parte senza sussulti. Il software in questa modalità sfrutta al massimo la coppia del motore ai bassi regimi e ottimizza i consumi. Se si procede con passo tranquillo le cambiate avvengono a 2-3000 giri, salendo fino a 6-7000 giri se si apre con decisione il gas per richiedere uno spunto maggiore. Il V4 eroga la potenza in maniera estremamente lineare e il pilota gode del massimo relax. Serve maggiore spunto per un sorpasso? Si apre il gas e se il rapporto inserito viene giudicato dalla centralina inadatto a fornire la ripresa richiesta dal pilota scala automaticamente uno o due rapporti, a seconda della velocità istantanea. Funziona bene la VFR1200F in "Drive", l’unico frangente in cui ci è piaciuto meno è la guida urbana, con continui apri-chiudi: qui il cambio "lavora troppo", nel senso che con un motore del genere lasceresti normalmente inserita la seconda o la terza e potresti attraversare tutta la città, invece in "Drive" la quantità di cambiate è a nostro avviso eccessiva e a volte può determinare qualche strappo di erogazione.

IN "SPORT"
Chi sa accelerare veramente? Spesso i clienti scelgono un modello sportivo in base alle prestazioni assolute di cui è capace ma… sanno sfruttarle al massimo? La VFR1200F DTC permette a piloti di qualsiasi esperienza di ottenere dalla moto la massima accelerazione di cui è capace, perché per una partenza a razzo da fermo, o per una bruciante accelerazione, ci pensa il cuore elettronico della moto a dosare lo slittamento della frizione e a minimizzare i tempi di cambiata, l’unica cosa che deve fare chi sta in sella è… spalancare il gas!
Ma la modalità "Sport" non si inserisce certo solo per le partenze brucianti. La sua finalità è far lavorare il motore sempre al regime ideale per avere una spinta decisa. E’ stata pensata per la guida sportiva, per arrampicare con piglio deciso i passi di montagna, volendo anche per girare in pista! Il cambio passa al rapporto successivo solo dopo che il motore ha raggiunto almeno metà regime, un po’ meno se si dosa il gas con parsimonia. Si riesce ad andare a spasso dolcemente anche in "Sport" ma c’è sempre disponibile una riserva di potenza maggiore a cui attingere in qualsiasi istante. Un solo appunto anche in questo caso: a volte capita che la centralina decida di lasciare inserito un rapporto, in quel momento, più basso di quello che si desidera come se non capisse che… abbiamo smesso di correre! Non è un difetto, semplicemente sarebbe preferibile un comportamento meno "categorico" da parte del motore, nel senso: "D" se vai tranquillo, "S" se vai forte. E in mezzo? Una modalità "Touring", intermedia, sarebbe perfetta.

IN MODALITA’ "MT"
La VFR1200F, se volete, è una normalissima sport-touring con cambio manuale a 6 rapporti, con l’unica differenza che non dovete preoccuparvi di azionare la leva della frizione, assente, e che le marce non le inserite con il piede ma con dito indice e dito pollice della mano sinistra. L’unico intervento del cervellone elettronico avviene quando rallentate dimenticandovi di scalare: se fate scendere troppo di giri il motore ci pensa lui. Per il resto in questa modalità la VFR1200F fa tutto quello che fa la sua gemella con cambio tradizionale, perfino arrivare al limitatore! La comodità è che i tasti del cambio marcia manuale sono sempre attivi, cioè non vengono esclusi se siete in "Drive" o in "Sport", quindi i due appunti che abbiamo mosso poco fa possono essere aggirati così: siete in città, in "Drive" e il motore cambia troppo spesso? Un tocco a "Up" o "Down" e il rapporto lo scegliete voi. Avete smesso di tirare e non vi serve più lo spunto della marcia scelta dalla modalità "Sport" della centralina? Una pressione su "Up" e il motore si distende. E per tornare in modalità "AT" una semplice pressione al selettore sul blocchetto destro e tutto torna come prima. Pratico no?

BISOGNA "FARCI LA MANO"
Le nostre valutazioni sono il frutto del primo approccio a questa innovativa tecnologia applicata da Honda alla sua ammiraglia. E’ ovvio che chi la comprerà, e la userà abitualmente, non solo trarrà beneficio dalla gestione elettronica, intelligente, del cambio marcia, ma imparerà a sua volta a "capirne" la logica di gestione. Con il passare del tempo e dei chilometri moto e pilota convergono verso lo stesso "stile" assecondandosi l’un l’altro. In ogni caso il DTC è un’innovazione importante, che entra nel ventaglio dei cambi automatici a disposizione di Honda (HFT sulla DN-01 e S-Matic sullo scooter Forza) dimostrando la volontà di spostare più in là il confine dell’interazione uomo-macchina anche sulle due ruote.
Il futuro porterà il DTC sicuramente anche su altri modelli Honda. Potenzialmente potrebbe essere installato su qualsiasi moto ma con ogni probabilità saranno prima le granturismo e le sportive a beneficiarne.

SOLO PER PIONIERI?
La VFR1200F DTC costa 16.800 Euro f.c., 1.300 Euro in più della versione tradizionale che ha un prezzo di 15.500 Euro. L’offerta cromatica è la medesima: rosso, grigio o bianco. Per questa somma si entra in possesso del primo modello costruito in serie dotato di cambio sequenziale a doppia frizione gestito elettronicamente. E’ un plus notevole, che attirerà quei clienti attratti dalla tecnologia più moderna, smaliziati e con alle spalle un notevole background motociclistico. Noi però siamo sicuri che potrebbe convincere all’acquisto anche motociclisti diversi, meno esperti, attratti dalla possibilità di guidare una maximoto da 1.237 cc con la facilità garantita da un cambio automatico: niente leva della frizione e niente pedale del cambio, ma i 172 CV ci sono tutti!

In questo test:
Giacca Dainese New Gator
Pants Dainese Gator
Casco Xlite X801RR Replica Cecotto
Guanti Spidi Scorpio
Paraschiena M-Tech
Stivali Spyke Matador

__

Articoli che potrebbero interessarti