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BMW R1200RT 2010 - TEST

Agile e vivace come non ti aspetti. Puro piacere di guida

Moto - Test: BMW R1200RT 2010 - TEST

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Con poco meno di 400 esemplari immatricolati nei primi tre mesi del 2010, la BMW R1200RT è al decimo posto nella classifica delle moto più vendute. Ormai il successo delle motociclette tedesche non fa nemmeno più scalpore: ce ne sono - sempre con riferimento al periodo gennaio-marzo 2010 - ben 7 nelle prime 19 posizioni e tra queste recita la parte del leone la gamma R1200, con motore boxer. Oltre alla "moto più amata dagli italiani", la R1200GS nelle due versioni standard e Adventure, sta riscuotendo un notevole gradimento anche l'opulenta R1200RT. Entrambe, a differenza della R1200R e della R1200S ancora dotate del boxer monoalbero, possono vantare il nuovo 1.170 cc con testate bialbero derivate dal motore della sportivissima HP2 Sport. L'aggiornamento all'intramontabile bicilindrico boxer ha giovato alla maxienduro, come verificato nel test in Toscana, e per vedere quali effetti abbia sortito sulla RT abbiamo percorso con lei oltre 1.500 km. Abbiamo già pubblicato un'approfondita presentazione del nuovo modello 2010, vale qui la pena ricordare le caratteristiche salienti.

2008+2010
Il motore con testate bialbero sviluppa una potenza massima di 110 CV a 7.500 giri (250 rpm meno di prima) e un picco di coppia di 120 Nm (erano 115) a 6.000 giri. Le 4 valvole hanno disposizione radiale grazie alle camme con profilo conico e gli stessi alberi della distribuzione sono disposti in senso orizzontale in modo da muovere ognuno una valvola di aspirazione e una di scarico. Aumenta sia il diametro che l'alzata delle valvole stesse mentre è invariato a 12:1 il rapporto di compressione. Aggiornato con il model year 2008, il bicilindrico da 1.170 cc è stato modificato solo a livello di pistoni, airbox, aspirazione (corpi farfallati da 50 anziché 47 mm) ed estetica delle testate (a 2 viti di fissaggio anziché 4), il resto è immutato, compresa l'accensione a 2 candele per cilindro. Praticamente identico a prima lo scarico che però ora ha la valvola parzializzatrice posta prima del silenziatore.

SCHELETRO INVARIATO

Sotto l'abbondante carrozzeria si cela la conosciuta struttura con telaio a traliccio in cui il motore è stressato e a cui sono fissate la sospensione anteriore Telelever e il monobraccio con asta Paralever, monoammortizzatore progressivo e trasmissione a cardano. Arriva anche sulla R1200RT, l'ESAII, il sistema di gestione elettronica dell'assetto di seconda generazione (presente sul veicolo in prova). L'ESAII permette di variare la frenatura idraulica di entrambe le sospensioni e, per il monoammortizzatore, anche precarico molla e costante elastica. Tutte le impostazioni, da fare a moto ferma, sono indicate sul display lcd della strumentazione. Di serie invece il sistema frenante ABS semi-integrale che agisce sui dischi da 320 mm ant. (pinze a 4 pistoncini) e 265 mm post. (pinza a 2 pistoncini).

COMODISSIMISSIMA

La vita a bordo, importantissima su una moto progettata per macinare migliaia e migliaia di km, trova giovamento da una serie di aggiornamenti tra cui il nuovo disegno del parabrezza con supporto antivibrazioni irrobustito, il manubrio montato su supporti elastici, e i nuovi blocchetti elettrici con disposizione dei comandi "internazionale" (ovvero come su tutte le moto del mondo...). Da notare anche i nuovi serbatoi dei fluidi freno e frizione, più sportivi e accattivanti nel design. L'altezza della sella è regolabile a 820 o 840 mm, oppure a 780 e 800 mm grazie alla sella ribassata optional. Il vero bmwuista - ma chiunque abbia la fortuna di trovarsi a usare questa comodissima tourer - lascerà quasi sicuramente sempre installate le motovaligie di serie da 32 litri e, durante i viaggi più impegnativi, sceglierà tra un ampio bauletto posteriore da 49 litri o un meno ingombrante midi-case da 28 litri.

VIZIATI

Bmw Italia è avvezza a "viziare" le testate specializzate mettendo a disposizione per le prove esemplari full-optional. La "nostra" R1200RT era a dir poco sontuosa, caratteristica piacevolissima visto che il test è avvenuto ai primi di marzo di questo inverno dagli strascichi infiniti. Scontata la presenza delle manopole riscaldabili, abbiamo beneficiato anche della sella riscaldabile (compresa quella del passeggero), del cruise-control, dell'ASC, dell'ESAII, del computer di bordo, dell'antifurto elettronico e dell'impianto stereo. Per quanto riguarda quest'ultimo l'aggiornamento segue di pari passo l'evoluzione della musica... digitale! Sparisce infatti il CD-drive e compaiono, nell'apposito vano sulla destra del cruscotto, le connessioni per lettori Mp3 o iPod. Cambia anche il comando di gestione, che passa dal "satellite" multifunzione al multi-controller a rotella; gli altri tasti sono invece a sinistra del cruscotto, facilmente raggiungibili.

COMMUTER SENZA RINUNCE

L'R1200RT è imponente. Da ferma suscita un mix di soggezione e ammirazione. Il frontale ha una sezione trasversale e verticale a prova di tempesta ma non manca di una certa aggressività grazie alla presa d'aria frontale che cela il radiatore dell'olio. Il ponte di comando è automobilistico e le selle sono ampie, comode, abitabili. Di serie ci sono sia il cavalletto laterale che quello centrale. Issarla sul centrale richiede una manovra poco faticosa a patto di sfruttare al 100% la leva offerta dal braccio del cavalletto stesso. La distribuzione dei pesi è molto equilibrata e grazie al baricentro basso garantito dal motore boxer la sensazione di peso, anche a bassa velocità, è meno importante che su altre maxi-tourer, compresa la "sorella" K1300GT dotata del motore a 4 cilindri in linea frontemarcia. Tutto è al posto giusto sulla R1200RT, l'unico appunto che ci sentiamo di muovere è al nuovo multi-controller dell'impianto stereo, posto tra manopola e blocchetto elettrico sinistro: manovrarlo è semplice ma interferisce con i movimenti del pollice quando si vogliono azionare gli indicatori di direzione, con il risultato che se non si stacca almeno un po' la mano dalla manopola si finisce il più delle volte per... cambiare stazione anziché mettere la freccia!

START, AZIONE
La cosa che più sorprende dopo pochi chilometri in sella alla R1200RT è la notevole maneggevolezza. Potrà sembrarvi impossibile che una moto da circa 260 kg in ordine di marcia sia agile quanto una maxinaked, invece è proprio così. Anzi, paradossalmente la maxi-tourer bavarese sembra rendere meglio quando la si strapazza con la guida sportiva, "sbattendola" di qua e di là nel susseguirsi di curve delle strade più tortuose. Il Telelever come prima "informazione" non comunica una grande solidità, appare anzi un po' "liquido", ma è una caratteristica cui i fautori di questa sospensione non solo hanno fatto l'abitudine ma addirittura gradiscono. Il motivo è sicuramente ascrivibile al fatto che la parziale separazione della funzione ammortizzante da quella sterzante isola in parte il manubrio dalle reazioni dello sterzo facendolo sentire più leggero, come se sull'avantreno gravasse molto meno peso di quanto non sia in realtà. Si dice spesso che del Telelever bisogna fidarsi: beh è proprio così! Infilarsi a pieno carico dentro un curvone a velocità autostradale, sentendo l'asfalto "filtrato" in modo meno diretto di quanto non faccia una forcella, sulle prime non è rassicurante, ma poi ci si rende conto che la ruota anteriore dell'RT sta proprio lì dove tu vuoi che stia, e che, anzi, se forzi gli ingressi impostando le curve con piglio sportivo, risponde con una precisione delle traiettorie molto elevata.

IN CITTA' E FUORIPORTA
Gli ingombri sono quelli di una moto del suo lignaggio. Se intendete lasciare le motovaligie sempre installate, dovete fare attenzione a non urtare le auto nel traffico intenso. Vale la solita regola "dove passano gli specchietti passano anche le valigie" però non bisogna abusarne perché si tratta pur sempre di un ingombro trasversale prossimo al metro di larghezza. Del resto è fuori città che con la R1200RT si gode. Il boxer bialbero è ancora più regolare e generoso del precedente monoalbero. Alla regolarità di funzionamento contribuisce anche la trasmissione finale a cardano, quasi del tutto esente da strappi se si eccettuano gli apri-chiudi repentini in prima marcia. Il cambio a sei rapporti ha innesti precisi, solo la corsa della leva è un po' lunga. In qualsiasi marcia basta accelerare per ottenere una progressione convincente: grintosa sfruttando gli alti regimi, corposa riprendendo con i rapporti alti. Mai un rifiuto, un buco o un'incertezza, l'R1200RT è passista sulle statali e arrampicatrice in montagna, infaticabile viaggiatrice in autostrada e compagna quotidiana in città. Con il passeggero il comportamento dinamico non cambia granché, anche perché grazie all'ESAII l'impostazione dell'assetto in base al carico ci è parsa piuttosto efficace.

COLORI E PREZZI

Per riconoscere esteticamente la R1200RT 2010 dal modello 2008-2009 bisogna essere di "occhio fino", troviamo infatti un maggior numero di zone con finitura nera alternate alle superfici verniciate, un parafango anteriore e uno spoiler motore ridisegnati e, infine, indicatori di direzione con vetro bianco. La linea è rimasta così robusta ma non per questo priva di slancio. I colori in cui è proposta la nuova R1200RT sono tre: 'Polar' metallizzato, 'Thuner Gray' metallizzato e 'Ostragrau' metallizzato opaco, ma c'è anche l'abbinamento speciale 'Thunder Grey Met / Titanium Silver Met / Grigio Granito Met' (600 Euro di sovrapprezzo). Per un esemplare standard senza optional e accessori, bisogna staccare un assegno da 17.150 Euro, somma che comprende immatricolazione, messa su strada e primo tagliando. Se si comincia ad attingere alla lista di optional (installati ex-fabbrica) e accessori non è difficile sforare i 20.000 Euro. Buon viaggio!

In questo test:
Casco Nolan N43 Air
Giacca Dainese 500 GT D-DRY
Guanti Dainese Jerico
Pants Dainese Sherman Pro D-DRY
Stivali Dainese Mig II Gore-Tex
Paraschiena Dainese Bap

Casco Nolan N103
Giacca Tucano Urbano Bora 840
Guanti Tucano Urbano Flash 980
Stivali Dainese Dainesella D-Wp Lady
Paraschiena M-Tech

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