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MotoGP 2009: Dovizioso da del "Lei" al Mugello

Anche per il pilota della HRC questo è un GP speciale

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Quella del Mugello non è solamente la gara di casa di Valentino Rossi ma anche di altri italiani...a partire da Melandri per arrivare a Capirossi. E' anche vero, però, che quella di un italiano in particolare sarà più speciale degli altri e non parliamo del numero 46.

Andrea Dovizioso, infatti, si presenta al Mugello per la prima volta da ufficiale in MotoGP, dopo averci corso nel 2008 in sella alla Honda privata del Team Scot.
Troppo diversa la situazione per tipologia di moto, trattamento del team e relative aspettative per non parlare di una seconda prima volta: per il forlivese il debutto in sella alla HRC è stato forse più duro del previsto ma era percepibile sin dai primi test che il suo ritardo rispetto al compagno di squadra Pedrosa non era "strutturale" ma più semplicemente di metodo.

Oltre ad essere un pilota con delle buone doti velocistiche, infatti, Dovizioso è anche un ottimo collaudatore oltre che uno dei pochi piloti con una strategia di gara. Lo ha dimostrato più volte in 250, quando in sella alla sua hondina mise più volte in crisi Jorge Lorenzo e la sua Aprilia "spazio-temporale" giocando d'astuzia, lo sta facendo ora arrivando passo passo alle spalle del fenomeno Pedrosa.

Certo manca ancora qualcosina per vedere Andrea battere sulla spalla del compagno di squadra per chiedere spazio, ma è anche vero che lo studio tecnico della RC 212 V 2009 è stato fatto ancora una volta sulle esigenze di del minuscolo Dani e finchè non arriveranno tutti i pezzi chiesti dall'italiano i miglioramenti ci saranno, come ci sono stati, ma non saranno risolutivi.

La sensazione, in ogni caso, è che la Honda numero 4, quest'anno, abbia tutte le possibilità per fare bene: "Al Mugello bisogna dare del Lei - ha dichiarato Dovizioso - e non è facile prendere subito il ritmo. È un tracciato tecnico, difficile: innanzitutto occorre raccordare bene le esse, per poi arrivare alla parte più impegnativa del circuito ovvero Casanova Savelli, Arrabbiata 1 e 2."

"Certo, conosco i punti strategici - aggiunge Andrea - ma occorre sempre un po’ per riappriopiarsene completamente. Ci sono tanti cambi di direzione ed è una pista impegnativa, anche da un punto di vista fisico. A complicare le cose ci si mettono poi le buche."

"Il calore della gente fa la vera differenza - conclude il pilota HRC - ed è il segreto è trasformare la pressione in extra motivazione ed è quello che voglio fare questo fine settimana."

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