Tu sei qui

Come è nata la BMW S1000RR: tutti i video

Dal design ai collaudi, tutti i retroscena in cinque videoclip

Moto - News: Come è nata la BMW S1000RR: tutti i video

Il lavoro di sviluppo di un qualsiasi prodotto motociclistico richiede tre elementi essenziali: un accurato studio di marketing, un team di progettazione affiatato e un reparto di collaudo estremamente competente. Elementi non semplici da far funzionare all'unisono, in particolar modo quando l'oggetto da realizzare è qualcosa di cui non si ha alcuna esperienza o backgroung in oltre 80 anni di storia.

Per BMW è stata una piccola "impresa nell'impresa" realizzare una moto supersportiva, ma dal Costruttore tedesco non ci si poteva certamente attendere un risultato mediocre: sbagliare avrebbe potuto significare un danno d'immagine notevole, per non parlare delle decine di milioni di euro investiti o delle risorse umane impiegate in un progetto così importante.

Insomma, un rebus estremamente complicato, che il team dell'Ing. Christian Landerl è riuscito a "mettere assieme" nei tempi previsti e con risultati che sono andati addirittura oltre ogni aspettativa: perchè levata la parte sportiva, dove BMW non ha sfigurato ma non ha nemmeno ottenuto i risultati dell'altrettanto debuttante Aprilia RSV4, il prodotto stradale sta ottenendo riscontri eccezionali sul mercato (88 immatricolazioni a gennaio in Italia) e nelle prove comparative svolte dalle riviste di tutto il mondo. Tutto questo costanto un prezzo di vendita relativamente raginevole, 15.850 Euro.

Ma come è nata la S1000RR? I video che vi riportiamo a piè di questo articolo lo spiegano molto meglio di mille nostre parole, ma di certo la cosa che prima di ogni altra è stata decisa è l'architettura del propulsore, che viene deliberato dai vertici aziendali dopo aver preso in considerazione tutte le valutazioni tecniche, stilistiche, commerciali e naturalmente i pareri di chi, poi, la moto si ritroverà effettivamente a realizzarla.

Una volta stabilita la variabile fondamentale, il propulsore appunto, si passa alla definizione dei suoi ingombri e alla definizione del suo stile che, in pochi lo sapranno, viene anch'esso definito dai responsabili del design: un'elemento, quest'ultimo, che può apparire di secondo piano ma che risulta fondamentale nella percezione qualitativa del prodotto ma soprattutto in previsione di una versione "streetfighter", che solitamente viene realizzata nell'arco di 12/24 mesi dal debutto della carenata.

Si passa poi alla definizione del telaio: è curioso notare come in uno dei video pubblicati da BMW, nei primi bozzetti di stile la S1000RR fosse stata immaginata con un telaio di tipo misto, con la parte superiore a traliccio di tubi d'acciaio e quella inferiore basata su generose piastre in alluminio: una soluzione certamente "moderna" ma che, evidentemente, non garantiva il miglior rapporto tra performance e costi di realizzazione. Si è dunque passati ad un telaio in alluminio a doppio trave discendente, per il quale la definizione del passaggio dei condotti di aspirazione "dinamici" dell'airbox avrà sicuramente procurato qualche grattacapo tra stilisti, telaisti e motoristi: sceglierne il posizionamento, infatti, influisce sulle prestazioni ma soprattutto sullo stile...

Stile che, giorno dopo giorno, viene adattato alle esigenze di telaisti e motoristi (e viceversa, alcune volte), a loro volta influenzati dai feedback dei collaudatori riguardo a prestazioni, temperature di esercizio, aspetti ergonomici e molti altri dettagli apparentemente insignificanti: il collaudatore, infatti, non deve solamente saper andare forte ma deve saper "leggere" le criticità di una moto nei confronti della clientela per cui il veicolo è studiato, riportando impressioni il più oggettive possibili ai reparti tecnici. Un lavoro complicatissimo, che può anche portare al rifacimento di alcune componenti, con conseguente riapertura di capitoli magari già chiusi per motoristi, telaisti e stilisti: la sola ridefinizione della lunghezza di passo agendo sul forcellone, per intenderci, non comporta un semplice allungamento dell'elemento tecnico, ma anche una ristilizzazione per adattare forme ed accorgimenti stilistici alle nuove forme.

Insomma, realizzare una moto come la S1000RR è veramente complesso e, nonostante l'immenso potenziale economico e tecnico, non crediamo di sbilanciarci troppo nel dire che BMW ha ottenuto un risultato incredibile: non solo per la capacità di proporre una moto velocissima ma anche per la voglia di leggere ed anticipare il mercato, anticipando tutti con l'introduzione di un'elettronica di controllo dinamico che da un certo punto di vista fa sentire dei piccoli Valentino Rossi e dall'altro rende estremamente sicuro un oggetto in grado di raggiungere dopo un breve lancio i 300 km/h: valore, giusto per intenderci, che per le SBK stradali di ultima generazione è un record.

Articoli che potrebbero interessarti