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Aprilia Tuono 1000 R - TEST

Per chi vuole il massimo

Moto - Test: Aprilia Tuono 1000 R - TEST

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Aprilia Tuono 1000 R è una moto che più di ogni altra ha segnato un'epoca. Con lei, per la prima volta, il concetto di naked ha assunto una nuova forma, quella della "Streetfighter" capace di assicurare grande divertimento in ogni tipo di percorso. Strada di montagna, pista o città, poco conta, perchè così come l'hanno voluta a Noale Tuono è realmente in grado di mettere all'angolo qualsiasi avversaria, rappresentando uno dei prodotti più interessanti per chi sogna una supersportiva ma non intende scendere a patti in termini di versatilità d'utilizzo.

ANIMA SUPERBIKE
Di Aprilia Tuono 1000 R un po' tutto si può dire, a partire certamente dallo stile sin troppo personale, ma su una cosa crediamo siano tutti realmente d'accordo: il telaio, composto da raffinata sintesi di elementi fusi in lega di alluminio-silicio uniti ad altri stampati in Peraluman 450, è semplicemente quanto di meglio esista sulla piazza. Molto curato in termini estetici il doppio trave progettato da Mariano Fioravanzo è anche il più leggero nella categoria "1000 bicilindriche", con un peso complessivo che non supera i 15 kg forcellone a doppia banana compreso.

Numeri e dotazioni da sportiva DOC, nella quota di passo contenuta in 1.410 mm e nella scelta della componentistica: la forcella Showa
regolabile upside-down ha un diametro degli steli di 43 mm, le pinze Brembo radiali pinze a quattro pistoncini mordono dischi da 320 mm di diametro (220 mm il posteriore) e l'ammortizzatore posteriore Sachs offre la possibilità di essere regolato in modo quasi "infinito" adattandosi alle esigenze di ogni pilota. Per gli amanti della pista Aprilia propone anche una versione Factory, ancor più performante tra i cordoli, grazie ad un reparto sospensioni interamente marchiato Ohlins, un set di cerchi in alluminio forgiato ed un pneumatico 190/55 posteriore in grado di assicurare maggior appoggio in piega (opzionale su Tuono 1000 R).

139 CV POSSON BASTARE
Piccole grandi differenze, che cronometro alla mano possono valere 1 secondo al giro e 2.000 euro in più, nonostante la stretta parentela motoristica: la più costosa versione "pistaiola" e la R standard sono infatti spinte dal bicilindrico, raffreddato a liquido, otto valvole, a V di 60°, denominato Magnesium, che pulsa sotto al generoso serbatoio erogando ben 139 CV a 9.500 giri e 10,9 Kgm a 8.500 giri.
Si tratta di un motore estremamente moderno, certificato Euro3, che vanta tra le "chicche" tecnologiche l’iniezione elettronica con corpi farfallati da 57 mm, la centralina elettronica a 16bit, l’impianto di scarico catalizzato con sonda lambda a 3 vie ed un airbox alimentato da una presa d'aria dinamica, in grado di assicurare un'erogazione più corposa e lineare con l'aumentare della velocità.

Che Tuono 1000 R sia una moto di concezione molto avanzata lo si capisce anche dall'impianto elettrico CAN di ultima generazione, il quale ha permesso di veicolare le informazioni digitalizzate in due sole linee, semplificando enormemente l'installazione delle componenti accessorie e contribuendo in modo determinante alla leggerezza globale ed alla pulizia stilistica. Terminale di tutte le informazioni raccolte è la strumentazione mista analogico/digitale, dalla quale si può sapere un po’ tutto a partire dai dati vitali della moto per arrivare anche alla velocità massima ottenuta in ogni parziale…

SCORREVOLEZZA E GRANDE FEELING
Se dovessimo definire con una sola parola la dinamica di Tuono 1000 R potremmo certamente utlizzare il termine "scorrevole". Con la Tuono 1000 R ogni curva viene divorata con grande naturalezza, senza particolari predilezioni per tipologie di percorsi: misto stretto o curve a medio raggio sono il pane di questa Aprilia, che trasmette un notevole feeling con l’avantreno nonostante una posizione di guida più stradale rispetto a quella di RSV. In un ipotetico confronto tra le due potremmo tranquillamente dire che Tuono 1000 R è decisamente avvantaggiata su strada rispetto alla sorella carenata, la quale dimostra di avere un fisiologico vantaggio sul veloce ed un maggior equilibrio nei cambi di direzione ad altissima velocità.

Il V60 è fluido e lineare come pochi altri propulsori bicilindrici della sua categoria. Spinge forte ai regimi intermedi, allunga sino a 11.000 giri ma già a 3.000 giri c’è abbastanza spinta per chiudere un sorpasso dimenticandosi il cambio in sesta marcia. Se si vuole davvero assaporare il carattere sportivo del V2 di Tuono, però, conviene tenere l'ago del contagiri oltre quota 7.000, dopo la quale inizia marcia dopo marcia una ascesa mozzafiato verso il limitatore. Il range "giusto", insomma, è tra i 7 e gli 11 e per accorgersene basta semplicemente inghiottire le prime tre marce a gas spalancato prendendo atto del fatto che la ruota anteriore non ne vuole sapere di prendere contatto con l'asfalto...

CAMBIO RACING
Generosità del propulsore a parte, tanta esuberanza ed una piacevole tendenza all'impennata sono anche frutto dal cambio, a rapporti corti ma soprattutto ravvicinati tra loro: la sequenza è molto pistaiola, con una prima lunga e le altre cinque marce che si susseguono l'una dopo l'altra palesando ridotti cali di giri. Il comando è estremamente morbido e la precisione nell’inserimento delle marce è chirurgica. Eccellente anche la frizione a comando idraulico ed il relativo antisaltellamento: nelle staccatone non ci si ritrova con la ruota posteriore bloccata ma nemmeno troppo libera, a tutto vantaggio della sensibilità di guida e di chi…magari, desidera esibirsi in coreografice virgole nere (in pista ovviamente).

Notevole la trazione assicurata in uscita di curva. Anche smanacciando sul gas in seconda, ad elevatissimi angoli di piega, la reazione della Tuono R è quella di una veloce proiezione verso la curva successiva, facendo affidamento sull'ammortizzatore di sterzo per annullare gli accenni di sbacchettamento dovuti allo scarso contatto della ruota anteriore con l'asfalto nelle fasi d'accelerazione a marce basse...
Di ottimo livello, infine, anche l’impianto frenante: Brembo è certamente una garanzia, l'impianto ha mordente da vendere anche lavorando con due sole dita sulla leva ed il bilanciamento dinamico del telaio appare davvero in grado di assicurare ridotti spazi d'arresto anche a chi è alle prime armi con moto dal potenziale così elevato.

ASSETTO REGOLABILE
In termini di setup Aprilia ha voluto dare a Tuono 1000 R un assetto standard in grado di accontentare un po' tutte le tipologie di motociclisti. La forcella sostiene molto bene, mentre l'ammortizzatore è un po' chiuso : si tratta però di una situazione modificabile in qualsiasi momento, intervenendo sulle numerose possibilità di regolazione offerte dalle sospensioni.

OK IL PREZZO E' GIUSTO
Aprilia Tuono 1000 R va "che è ’na bellezza" e costa una cifra più che ragionevole: 12.850 euro. Se cercate una moto per divertenti weekend in montagna e qualche "spiegazzata" in pista, questa potrebbe essere proprio la scelta giusta.

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