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Aprilia Shiver 750 2008 - TEST

Rivoluzionaria, come sempre...

Moto - News: Aprilia Shiver 750 2008 - TEST

Mougins (FR) - C'è una nuova Aprilia Shiver 750. O meglio, la moto è sempre quella che la Casa veneta ha presetato lo scorso maggio, ma l'introduzione di una nuova mappatura elettronica a tre modalità ha donato alla Shiver due nuovi volti, sino ad oggi per certi versi sconosciuti. Uno, il Rain, talmente morbido e rilassato da poter consentire a Shiver di muoversi su fondi sdrucciolevoli quasi avesse un antispin, l'altro - lo Sport - molto vicino a quello della tradizione naked Aprilia: più "nudo e crudo", ideale per esaltare la raffinata cicistica e regalare sensazioni di guida per certi versi vicine a quelle della sorella maggiore Tuono 1000 R.
L'altro volto, quello già noto ed ora riconoscibile nella modalità Touring, è invece un piacevole compromesso tra sportività e confort, ideale per la guida in coppia.

Un aggiornamento elettronico importante, adottabile gratuitamente da tutte le Shiver già in circolazione, per una moto estremamente raffinata sotto ogni punto di vista: in questo bisogna dare atto ad Aprilia di essere stata la prima azienda motociclistica a voler percorrere una strada sino ad oggi battuta solo in parte,introducendo per prima al mondo l'acceleratore elettronico Ride by Wire completo su di una moto di serie. Un percorso che sicuramente ha creato qualche grattacapo in più, ma che oggi porta dei frutti interessanti, pronti per essere utilizzati sull'ormai prossima supermotard Dorsoduro e la futura supersportiva RSV4 1000.

Oltre all'elettronica ed al telaio derivato dalle vittoriose esperienze nel Mondiale Motard, il fiore all'occhiello di Shiver è certamente il motore bicilindrico. Progettato e sviluppato interamente a Noale, il V90 di 749.9 cc., raffreddato a liquido, è dotato di testate a quattro valvole le quali gestiscono l'afflusso in camera di scoppio della miscelaaria/benzina prodotta da un sofisticato sistema di iniezione elettronica con due corpi farfallati. E proprio in quest'area si nasconde uno dei segreti di Aprilia Shiver, visto che l'apertura delle farfalle non è direttamente proporzionale all'angolo di rotazione della manopola del gas: una centralina elettronica, infatti, calcola le effettive capacità del propulsore accordando, di volta in volta, l'effettiva apertura delle farfalle. Magie di un pacchetto di soluzioni elettroniche che arrivano direttamente dal mondo dell'auto, pensate per rendere più regolare e divertente Shiver e più semplice il rispetto delle rigide normative antinquinamento Euro3.

La cavalleria non manca, ci sono 95 CV a 9.000 giri e 81 Nm di coppia massima a 7.000, così come non manca nulla alla voce ciclistica. La realizzazione di una moto Aprilia comporta sempre un lavoro sinergico tra telaisti e motoristied il frutto di questa collaborazione è un sinuoso telaio composito, la cui parte superiore a traliccio di tubi in acciaio è collegata a piastre laterali molto estese tramite speciali bulloni ad alta resistenza. L’insieme formato da questi elementi forma un telaio estremamente rigido e leggero, ma anche estremamente compatto. A sottolinearlo in modo evidente troviamo anche la disposizione laterale dell'ammortizzatore, che ha permesso una maggior centralizzazione delle masse pur senza rinunciare alla funzionalità tecnica: si è reso disponibile spazio prezioso per i collettori di scarico e per il forcellone di alluminio con capriata di irrigidimento, vero e proprio punto di riferimento in tema di rigidezza per la categoria. Quanto alle sospensioni, segnaliamo che la forcella è a steli rovesciati da 43 mm con piedini fusi in conchiglia, mentre l'ammortizzatore laterale è infulcrato direttamente al forcellone secondo lo schema cantilever ed è regolabile nel precarico molla e nel ritorno idraulico.
Non manca nulla nemmeno alla voce freni: i dischi da 320 mm sono gli stessi di RSV 1000 R e Tuono 1000 R, mentre le pinze sono di tipo radiale (Shiver è stata la prima della categoria!) a quattro pistoncini. Dietro lavora, invece, un disco da 245 mm è morso da una pinza a singolo pistoncino.

Da sottolineare come sia l’impianto anteriore, sia quello posteriore utilizzano tubazioni in treccia metallica di derivazione aeronautica, che eliminano il fastidioso effetto polmone delle tubazioni convenzionali assicurando massima precisione della frenata per un impianto veramente ai massimi livelli. Peso? 189 kg, a secco.

Completissimo anche il cruscotto Matrix: di tipo misto (digitale-analogico), riceve tutte le informazioni dalla linea CAN e diventa parte integrante del sistema di autodiagnosi essendo dotato di memoria storica. Ha un design estremamente moderno e compatto e un peso estremamente ridotto. Tutte le funzioni sono commutabili tramite un comando sul manubrio. L’illuminazione a led è regolabile su tre livelli, bianca nella zona analogica e rossa nella zona digitale.

Il manubrio in alluminio a sezione biconica richiama senza mezzi termini quello della Tuono, l’ammiraglia naked Aprilia mentre la frizione, a comando idraulico, permette uno stacco sempre preciso, una morbidezza del comando esemplare e la comodità di essere autoregistrante non richiedendo quindi alcuna manutenzione.Su strada Aprilia Shiver mantiene fede a quanto promesso dalla sua scheda tecnica. Di certo uno degli elementi più interessanti da scoprire è la risposta dell'acceleratore elettronico, ma ancor prima di mettere in moto abbiamo riscontrato alcune "impostazioni" che la rendono diversa dalle colleghe giapponesi.
 
La posizione di guida è da moto vera: ci si sente ben incastonati nella triangolazione sella/pedane/manubrio ed i piedi a terra, vista l'altezza della sella contenuta in 810 mm, si mettono piuttosto facilmente. La Shiver, dunque, non è una motoretta, ma una moto vera pensata per iniziare finalmente ad accompagnare i tanti clienti Aprilia dalle varie 125 sportive a mezzi più impegnativi come Tuono o RSV, senza dimenticare un pubblico più adulto...quello che dei 140 cv di una mille non sa che farsene ma non vuole nemmeno rinunciare al piacere di guidare.

All'inizio dell'articolo parlavamo di due nuovi volti di Aprilia Shiver 750. Il primo, quello conosciuto sino ad oggi, è sostazialmente identico a quello della mappatura Touring: la risposta delle valvole a farfalla, come sempre controllate nella loro azione dall'acceleratore elettronico Ride by Wire, è morbida e fluida, per certi versi leggermente - e volutamente - in ritardo nel dare concretamente risposta alle richieste di coppia di volta in volta impartite dal pilota. Perfetta per l'utilizzo in coppia, per l'uso turistico e per chi non desidera mettere veramente alla frusta la ciclistica della Shiver. Per quello c'è la mappatura Sport...modalità richiesta a gran voce dal popolo degli smanettoni, che con la "vecchia" ed unica mappatura di Shiver non hanno mai voluto fare amicizia. E' vero che l'obiettivo dei tecnici Aprilia non era certamente quello di andare a creare una piccola Tuono...ed è anche vero che in modalità Touring sono estremamente e piacevolmente smussate quelle ruvidità tipiche dell'erogazione dei motori bicilindrici di grossa cubatura, a tutto vantaggio di una guida "rotonda" e confortevole; ma è anche vero, però, che la piccola S stampata sul display apre le porte alla reattività ed alla precisione di guida. Il V90 ora risponde con una immediatezza tipica di un acceleratore tradizionale, assicurando al pilota maggior feeling nei cambi di direzione, nelle entrate in curva ed in tutte le fasi transitorie della guida ad elevata andatura.

Una svolta importante, che di primo acchito potrebbe sembrare un ridimensionamento del Ride by Wire ma che a ben guardare altro non è che la sua estremizzazione: se da un lato, infatti, può apparire più semplice fornire un rapporto meno filtrato tra il pilota e l'acceleratore, dall'altro il RbW ha il suo bel da fare per rendere regolare ed estremamente sfruttabile l'erogazione, anche a fronte di ordini repentini impartiti dal pilota. Sportività e regolarità di funzionamento, insomma, vanno di pari passo in questa modalità: può sembrare incredibile, vista la tipologia di frazionamento, ma è proprio così. Discorso completamente diverso, invece, merita la modalità Rain: in questo caso si può prendere anche a "pugni" l'acceleratore, sicuri che la Shiver risponderà sempre con una pacatezza ed una morbidezza che potrebbero davvero risultare utili su fondi particolarmente sdrucciolevoli. Non è un antispin, ma poco ci manca.

Qualcuno, piuttosto,  potrebbe anche volerla utilizzare per rendere quasi scooteristica la guida in città: l'idea di non far lavorare troppo i polsi in accelerazione potrebbe non essere poi così stupida.Telaio e sospensioni sono a punto: tarature stradali, ovviamente, ma a differenza della maggior parte delle colleghe giapponesi la forcella Showa da 43 mm lavora estremamente bene, mentre il monoammortizzatore regolabile rende la vita semplice a chi viaggia spesso in due o si vuole sfogare in pista. Le possibilità di regolazione sono ampie e cucirsi addosso un assetto non è poi così difficile.Quello che colpisce, in ogni caso, è la solita sensazione di fluidità che si ha pilotando Aprilia: Shiver, come del resto Tuono e RSV, sono state sviluppate da un team di tecnici che ha da sempre dimostrato di conoscere la ricetta del divertimento su due ruote e così pilotare la naked 750 Aprilia lungo le strade di montagna si trasforma nella solita esperienza coinvolgente.

Un'esperienza che va vissuta senza spingere troppo l'ago del contagiri verso il limitatore: il bicilindrico spinge bene ma da il meglio di sé tra i 4 e gli 8.000. Sotto ci sono grande regolarità e poche vibrazioni, mentre sopra la spinta non sembra esaurirsi sino a quota 9.500 giri. Si "cammina" forte, insomma, piacevolmente accompagnati da un sound che definire coinvolgente è poco: anche sotto questo punto di vista, in un mondo di naked medie "anonime", Shiver dimostra nuovamente di avere personalità da vendere.
Nota positiva anche per i freni: la Shiver frena bene ma soprattutto vanta una modulabilità dell'impianto eccezionale: la sensazione è quella che sia sufficientemente robusto - grazie anche ai tubi in treccia aeronautica - per resistere senza problemi ad una giornata di pieghe tra i cordoli.

In vendita a 8.010 euro f.c. Shiver è disponibile in tinta grigia, nera, blu, arancio o bianco. Interessante segnalare come, grazie al potenziale del Ride by Wire, sia da oggi disponibile anche la versione a 25 kW: sostanzialmente identica in termini di erogazione alla versione full power, sino al raggiungimento del regime in cui si incrociano i 25 kW, la Shiver così configurata potrà poi essere sbloccata (e ri-omologata ufficialmente) con pochi passaggi "elettronici" in concessionaria.

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