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BMW brevetta i comandi gestuali anche per le moto

Utilizzare alcuni comandi alla guida può essere scomodo e pericolo, allora BMW brevetta il controllo dei comandi con i gesti delle dita.

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Un fantomatico mago noto alla fine degli anni '90, direbbe: “Con la sola imposizione della mano”. Questa gag comica in un futuro prossimo potrebbe invece trasformarsi in realtà, dopo il deposito del brevetto da parte di BMW, che ha capito come gestire le moto moderne stia diventando complesso e anche rischioso, con l'aumentare dei dispositivi tecnologici.

Assistere l'assistente

Attorno alle moto attuali scorrono chilometri di cavi elettrici per collegare tra loro e far funzionare i tanti dispositivi tecnologici: dalla centralina ai vari cruise control adattivi, controllo di trazione, mavigatore, connessione Bluetooth, ABS e fari cornering, regolazione del parabrezza e delle sospensioni e ora anche radar.

Quando diciamo che i sistemi di assistenza alla guida stanno diventando invasivi, non è solo un modo di dire per riempire pagine.

E ogni dispositivo elettronico richiede un regolazione, possibile grazie ai comandi sui blocchetti oppure, sulle cruiser o sulle moto di fascia più alta, di una rotellina per navigare nel display digitale multifunzione.

Sarebbe assurdo rischiare un incidente per migliorare i livelli di sicurezza della propria moto e quindi anche quella di sè stessi.

Insomma, il pilota deve diventare l'assistente del suo assistente e, spesso, alcune operazioni si svolgono in movimento, cosa non sempre consigliata soprattutto se si è alle prime esperienze con i comandi.

Inoltre, l'operatività è anche scomoda indossando i guanti, distrae il pilota e può contribuire a creare situazioni di pericolo.

La soluzione di BMW riguarda un sistema per rendere possibili determinate routine operative tramite il controllo dei gesti.

Il rimedio

Più sistemi, più funzioni, più comandi, più distrazioni da leve, rotelle e display e da qui il pericolo della sicurezza.

Nasce da questa analisi (che immaginiamo sia stata più dettagliata) sull'equipaggiamento tecnologico che BMW ha pensato alla sua maniera di ovviare al problema.

Per rendere più facile l'utilizzo di applicazioni sempre più complesse durante la guida, BMW prevede di utilizzare una fotocamera stereoscopica come sensore per il gesto o in alternativa una telecamera a infrarossi per riconoscere i gesti anche al buio.

Se pensiamo alla attuale Gold Wing, alla sua consolle centrale - più simile a quella di un aereo che di una moto - e ai blocchetti dei comandi sul manubrio, è evidente la necessità di nuove opzioni operative.

Il sistema non richiede gesti ampi e il sensore che rileva il gesto è posizionato in modo tale che la mano possa rimanere sul manubrio.

È possibile che lo specchietto retrovisore sul lato inferiore sia equipaggiato di conseguenza o che ci sia un sensore sopra o nel paramano, né è esclusa una posizione sul serbatoio o sul telaio.

Una cosa è certa: i sensori rilevano i movimenti delle dita, dal momento che la mano rimane sul manubrio.

BMW parla di un dito indice che gira, di un movimento di scorrimento di una o più dita o dell'oscillazione verticale di un dito e il sistema può essere utilizzato su entrambe le manopole del manubrio.

Derivazione automobilistica

BMW Motorrad può contare anche sull'esperienza più avanzata del reparto R&D dei colleghi delle auto: infatti il controllo dei gesti non è una nuova tecnologia per il costruttore tedesco.

Già nel 2015 al CES di Las Vegas aveva presentato il controllo dei gesti per le sue auto e ora a vuole introdurre anche nelle moto.

Una dimostrazione di integrazione tra i due mondi, quello a quattro ruote e a due ruote, che va oltre il passaggio di tecnologia dal primo al secondo e che, com'è comprensibile, richiede logiche e dinamiche diverse, che vanno attentamente valutate.

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