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Kawasaki: il progetto di moto ibrida sta prendendo forma

Si svelano nuovi dettagli in un nuovo brevetto depositato in Giappone sulla moto ad alimentazione ibrida di Kawasaki.

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Il progetto di moto ibrida di Kawasaki prosegue a tutto gas. Facile ironia a parte, il costruttore ha depositato presso l'ufficio brevetti giapponese una nuova documentazione, dalla quale emergono ulteriori dettagli relativi alla batteria. Abbiamo già pubblicato alcuni articoli riguardo l'impegno di Kawasaki sulla combinazione dell'alimentazione a combustione ed elettrica, sfruttando i lati positivi di entrambe.

Anche se nell'industria automobilistica i motori ibridi si stanno diffondendo rapidamente, in quella motociclistica invece non stanno trovando la stessa applicazione ma, a quanto pare, i tecnici in camice verde non sembrano farsi influenzare e proseguono lungo la propria strada.

Avanti col progetto

Nuovi brevetti mostrano che Kawasaki sta facendo passi da gigante nel suo progetto di moto ibrida.

Per il momento la motorizzazione ibrida la troviamo sugli scooter: nel Piaggio MP3 Hybrid e nell'Honda PCX ma quest'ultimo in vendita in alcuni mercati.

Nessuno dei due però ha avuto molta fortuna, nonostante gli scooter, per il loro utilizzo in un contesto urbano, siano i mezzi più indicati per sfruttare la doppia alimentazione.

Nonostante questo, Kawasaki sembra essere sempre più impegnata nell'idea delle due ruote ibride, sviluppando un modello sportivo per il momento basato sulla piattaforma di una Ninja 400 o di una Z400 e che è stato anche oggetto di diversi brevetti e persino di un video teaser negli ultimi mesi.

Kawasaki non sarà di certo l'unico costruttore impegnato nello sviluppo di una alimentazione alternativa, ma per il momento è l'unica che lo fa in modo esplicito.

Anche altri costruttori stanno sviluppando la propria idea di mobilità del futuro, ma sono progetti legati a quello urbano e, a parte qualche mosca bianca o delle aziende native elettriche, Kawasaki da l'impressione di essere un passo più avanti considerando l'utilizzo della moto in più contesti, dalla città al misto passando per l'autostrada.

Lo scorso ottobre la casa di Akashi aveva reso pubblici i dettagli di quel progetto ibrido battezzato Kawasaki Rideology, dichiarandi che “attraverso l'evoluzione e l'innovazione, Kawasaki è pronta a passare ad una nuova incredibile era per le due ruote,quella dell’Hybrid Power.

Una combinazione tra motore a benzina e alimentazione esclusivamente elettrica per ottimizzare la guida urbana. La soluzione Hybrid Power è solo un altro esempio della filosofia Kawasaki Rideology.

Nuovi dettagli

In questi ultimi disegni, si vede chiaramente la batteria posizionata sotto la sella per alimentare un potente motore elettrico, sopra la trasmissione.

Il sistema consente di guidare la moto come una qualsiasi moto con motore a combustione convenzionale, utilizzando l'energia di riserva per ricaricare il suo pacco batterie di bordo, passando a una modalità completamente elettrica, a emissioni zero per brevi distanze e uso a bassa velocità, per esempio nelle città.

La cosa più interessante è che i due propulsori possono anche essere utilizzati insieme, con il motore elettrico che completa la curva di coppia del motore a combustione e fornisce un'accelerazione aggiuntiva quando necessario.

Kawasaki è arrivata persino a brevettare il design di un pulsante "boost" integrato nella manopola dell'acceleratore per consentire l'accesso immediato alle prestazioni extra.

Gli ultimi brevetti svelano qualche dettaglio in più sul design e le dimensioni del pacco batteria, vero punto critico per le moto elettriche, progettato per adattarsi sotto alla sella.

In termini di dimensioni, è un cubo di circa 8,5” su ciascun lato, riempito con celle di batteria tubolari. Si trovano tutti in una custodia in resina, con un pannello terminale rimovibile che copre un relè e un fusibile integrato, nonché i connettori principali positivi e negativi.

Questa batteria principale ad alta tensione è collegata a un convertitore che riduce la tensione a 12V per caricare una batteria ausiliaria più piccola, posta nella coda.

Questa batteria più piccola farebbe funzionare i normali sistemi elettrici della moto, come per esempio le luci, l'ECU e il sistema di accensione del motore.

La batteria principale carica anche un'unità ausiliaria più piccola che alimenterebbe l'elettronica della moto.

Elettrico vs Ibrido

Ci sono due filosofie in via di sviluppo: l'elettrica e l'ibrida, con la prima capace di fornire immediatamente tutta la coppia a disposizione, dotati di motori più leggeri e compatti di un motore a combustione, ma per ottenere autonomia o velocità è necessario che le batterie siano grandi e pesanti.

È qui che la seconda sale alla ribalta, combinando le prestazioni di un motore elettrico senza doversi preoccupare della provenienza della carica successiva, utilizzando una batteria più piccola e più leggera, la cui carica sarà valida solo per mezz'ora di guida, ma capace di ricaricarsi.

Il motore tradizionale resta sempre presente come rete di sicurezza se si esaurisce la carica o si necessita di maggiore velocità.

L'introduzione dell'alimentazione ibrida ed elettrica nelle due ruote è stata in gran parte ignorata in passato, a causa di aspetti legati al design, all'autonomia, alle prestazioni e al peso dei veicoli.

L'impegno dichiarato da alcuni costruttori e quello dimostrato da altri, insieme alle nuove normative nel rispetto degli accordi internazionali con future regole sulle emissioni in tutto il mondo, inclusa la crescente adozione di zone a emissioni zero nei centri urbani, potrebbero mettere a fuoco gli ibridi.

La combinazione di due motore può essere una sfida ingegneristica, ma è innegabile che rispetto all'elettrico ha dei vantaggi tangibili in termini di autonomia e il progetto Kawasaki lo prova.

La prima moto ibrida di Kawasaki dovrebbe fare la sua apparizione ufficiale già quest'anno, ma non è ancora chiaro se sarà rivelato come un progetto o come un vero modello di serie.

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