Tu sei qui

BMW Motorrad CMC Next: la sicurezza connessa tra moto e auto

BMW rafforza la collaborazione con Connected Motorcycle Consortium per dotare le moto di un sistema di sicurezza integrato auto e moto.

Moto - News: BMW Motorrad CMC Next: la sicurezza connessa tra moto e auto

Share


Anche BMW Motorrad procede spedita verso l'incremento della tecnologia sulle sue moto per garantire maggior sicurezza. Dopo l'ABS, il Dynamic Traction Control (DTC) e l'Active Cruise Control (ACC) con regolazione della distanza basata sul radar, ora la casa tedesca approfondisce la collaborazione con il CMC (Connected Motorcycle Consortium), un consorzio interprofessionale del quale è anche membro fondatore, pur proseguendo le altre partnership con i produttori, con l'obiettivo di aumentare la sicurezza e il piacere di guida.

Ampia partecipazione

Il Connected Motorcycle Consortium (CMC) è una collaborazione tra produttori, fornitori, ricercatori e associazioni per rendere le due ruote (moto e scooter) parte della futura mobilità connessa.

Lo scopo comune è quello di promuovere e sviluppare sistemi di trasporto intelligenti cooperativi (C-ITS) su scala globale, per migliorare la sicurezza dei motocicli e preservare il loro ruolo nella mobilità futura.

A dicembre 2020, i produttori di motociclette che partecipano al CMC, hanno siglato un accordo per proseguire la propria cooperazione dal 2021: tra gli aderenti ci sono BMW Motorrad, Honda Motor Co. Ltd., KTM AG, Yamaha, Suzuki Motor Corporation e Triumph Design Ltd., che lavoreranno per trovare sinergie tra i sensori di bordo e la connettività.

L'approccio è ampliato e il lavoro includerà lo studio della moto nella sua interezza da parte dei sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance System). Questa modalità “di sistema” è improntata a creare delle sinergie tra i sensori di bordo e la connettività.

Moto connessa a tutto

Fin dalla sua costituzione nel 2016, l'impegno del CMC si concentrato per arrivare a una specifica comune di base per i sistemi di connettività V2X per motocicli, ovvero riuscire a connettere la moto a qualsiasi cosa.

Il termine V2X infatti indica un 'Vehicle-to-Everything' e comprende la connessione tra moto (Vehicle-to-Vehicle) e tra moto e infrastrutture (Vehicle-to-Infrastructure).

A tale scopo l'11 dicembre 2020 il CMC ha lanciato la “CMS-Basic Specification”, un primo passo per definire la funzione dei sistemi V2X per moto, individuando e definendo nel tempo i successivi requisiti funzionali essenziali verso un processo di standardizzazione.

A riprova di ciò, il CMC 'Next' prevede anche una collaborazione più approfondita con le industrie automobilistiche e gli altri produttori di veicoli, a fronte di una comunicazione standardizzata tra motocicli.

Come sappiamo, le auto moderne sono imbottite di sensori di bordo (radar, telecamera, ecc.) e di sistemi di assistenza alla guida (ABS, Cruise Control, Hill Assist, Park Assist etc.) che però non includono i requisiti dei motocicli, dando un maggior contributo alla sicurezza delle due ruote in caso di traffico misto con auto e moto.

L'intenzione del CMC è quella di giungere a una standardizzazione degli scenari e quindi anche dei test su misura per moto e auto.

L'attività rivolta a questo obiettivo è già iniziata e i sei costruttori di moto che hanno aderito al CMC Next hanno lanciato l'invito ad altri produttori, fornitori, produttori di automobili e altre organizzazioni correlate a prendere parte al progetto, per sviluppare nuovi componenti per la sicurezza in ambito motociclistico.

BMW ha un doppio coinvolgimento, essendo un produttore sia di auto che di moto, quindi ha anche un duplice interesse, vedendo particolari opportunità di sinergia in questo doppio ruolo, specialmente nell'area della tecnologia dei sensori di bordo.

Come si è già visto, l'introduzione dei sistemi di assistenza alla guida e progressiva nelle due ruote e anche BMW ha dimostrato il suo interesse verso la tecnologia per migliorare la sicurezza delle moto e dei piloti.

__

Articoli che potrebbero interessarti