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BMW, appendici mobili e aerodinamica attiva per la S1000RR

BMW ha depositato all'ufficio brevetti i disegni delle ali che si muovono per cambiare deportanza e flusso d'aria

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BMW lavora al futuro della sua superbike, la S 1000 RR, e negli ultimi giorni ha depositato domanda di brevetto in Germania per un sistema di appendici aerodinamiche attive.

Le appendici aerodinamiche, posizionate sia all'avantreno che al retrotreno, andrebbero a modificare la resistenza e il carico aerodinamico secondo necessità.

Aerodinamica attiva

Dalle alette aerodinamiche lanciate da Ducati sulle Desmosedici GP nel mondiale MotoGP, alla alette mobili per l'aerodinamica attiva, il passo non è breve ma sta per essere quasi fatto.

La mossa l'ha fatta BMW che ha depositato all'ufficio brevetto tedesco i disegni di questa soluzione che va a influire sulla deportanza: ovvero, le quattro ali si possono alzare o abbassare a seconda delle condizioni, per migliorare le prestazioni della moto.

Un po' come le apendici alle estremità delle ali degli aerei, che a seconda del loro movimento, fanno alzare o abbassare il velivolo.

Ovviamente a controllare le appendici c'è tanta elettronica: le quattro alette sarebbero regolate dal computer di bordo della moto, utilizzando input tra cui posizione dell'acceleratore, forza del freno, velocità, accelerazione, angolo di piega e beccheggio per determinare il modo migliore per massimizzare il rendimento.

Ali mobili retrattili

I disegni di BMW mostrano anche un altro dettaglio neanche tanto da poco: oltre a muoversi automaticamente a seconda delle necessità, le alette sarebbero anche retrattili.

L'idea dei tecnici tedeschi infatti sarebbe quella di poter retrarre le alette quando non è necessario agire sulla deportanza.

BMW aveva già pensato a questa idea per il suo scooter con il tetto, pome abbiamo scritto nei mesi precedenti. In quel brevetto, le appendici, simili ad alettoni, venivano utilizzate per contrastare gli effetti dei venti laterali.

Ora i disegni mostrano che le appendici aerodinamiche mobili possono essere montate sulla parte inferiore delle forcelle e del forcellone, soluzione che applica il carico aerodinamico direttamente alle ruote anziché cercare di lavorare sulla sospensione, comprimendola.

Una soluzione che veniva utilizzata in F1 negli anni 60, che consentiva di utilizzare sospensioni più morbide e permettendo così di agire pesantemente sulla deportanza. Soluzione che poi le autorità hanno vietato e quindi tale soluzione è stata abbandonata dagli ingegneri delle scuderie.

Certo che forcella e forcellone sono posizioni molto pericolose: in piega, le alette potrebbero toccare l'asfalto. Ma BMW ha trovato una soluzione anche a questa situazione: le ali possono piegarsi anche all'insù, evitando così di farle toccare l'asfalto.

Una soluzione che sta pensando anche Aprilia per la sua RSV4, ma in questo caso le appendici servirebbero (anche?) a raffreddare il motore.

Un'altra parte del design aggiunge superfici mobili alle estremità delle alette che possono essere estese per renderle più larghe, agendo potenzialmente come freni ad aria o aumentando l'influenza delle alette sul flusso d'aria sopra la moto.

Idea per le competizioni

È probabile che queste idee, o perlomeno alcune, riguardino semplicemente la BMW S 1000 RR impegnata nel mondiale Superbike.

Ma non escludiamo a priori nemmeno l'idea di una applicazione ai modelli stradali e non è difficile immaginare che anche altre case motociclistiche ci stiano già pensando.

Anche perché lo richiede il regolamento della WSBK, che permette queste soluzioni aerodinamiche a condizione che facciano parte anche dell'equipaggiamento standard delle versioni omologate per l'uso stradale.

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