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Coronavirus, Fase 2: Qooder chiede la riapertura del settore moto

Il marchio elvetico di scooter a 3 e 4 ruote, attraverso il CEO Gagliardo, lancia un monito sui rischi del lockdown prolungato

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Mentre l’Italia attende con ansia l’arrivo del 4 maggio, ipotetica data finale del lockdown da Coronavirus, almeno per come lo viviamo adesso, cresce la preoccupazione per le ripercussioni che a causa del virus continueranno ad abbattersi sull’economia italiana e naturalmente sul settore motociclistico.

A poche ore dalla lettera che il presidente di Confindustria Ancma, Paolo Magri, ha inviato al Governo e al manger a capo della task force per la ripartenza, Vittorio Colao, a fargli coro è Paolo Gagliardo, CEO di Qooder.

Le richieste

Il patron dell’azienda elvetica ha infatti espresso preoccupazione per i numeri del mercato e per la tenuta del settore nel caso in cui il lockdown venisse prolungato.

Il crollo delle vendite del 66% è infatti, secondo Gagliardo, un importante campanello d’allarme per gli scenari futuri della filiera motociclistica.

L’unica soluzione è ripartire, per cercare di limitare i danni e soprattutto per garantire la produzione di mezzi che garantiscono distanziamento sociale, come moto scooter e bici.

La nota

“I veicoli a due, tre e quattro ruote avranno un ruolo strategico per la ripartenza del Paese al termine del lockdown, perché consentiranno di raggiungere i luoghi di interesse garantendo il distanziamento sociale, cosa che nei centri urbani, in particolare, bisogna prediligere" ha spiegato Paolo Gagliardo, che ha aggiunto: "Per questo, ci auguriamo che ci sia anche una riapertura immediata delle imprese del settore, le quali hanno subito gravi danni a causa della chiusura del mercato. Purtroppo, gli effetti del lockdown hanno colpito duramente il mercato dell'automotive, in particolare le due, tre e quattro ruote con una riduzione delle vendite nel mese di marzo pari al 66% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il periodo primaverile ed estivo è quello più importante per le vendite, pertanto siamo in grande difficoltà e corriamo il rischio di non riuscire a recuperare le perdite economiche subite. In tal senso, è opportuno far ripartire l’export, la rete dei concessionari anche a livello locale e consentire al mercato internazionale di riaprire, tenendo conto scrupolosamente delle misure di sicurezza per tutelare la salute di tutti i lavoratori del settore.”

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