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I motociclisti combattono il Coronavirus restando a casa

Traffico di veicoli a due ruote dimezzato durante l’emergenza, come dichiarato da ANCMA. I centauri diventano così esempio civile

Moto - News: I motociclisti combattono il Coronavirus restando a casa

All’inizio dell’emergenza sanitaria contro il Coronavirus abbiamo lanciato l’hashtag #iostoingarage, un’alternativa per appassionati di motori al chiaro e validissimo #iorestoacasa che ha spopolato in tutto il Paese.

I nostri appelli, così come quelli arrivati dai nostri colleghi, hanno dato il loro frutto: il traffico di moto è la metà rispetto al periodo precedente all'emergenza, un segnale forte che indica come i motociclisti italiani abbiano applicato alla lettera il motto #iorestoacasa, limitando gli spostamenti alle sole necessità.

I dati

ANCMA ha diffuso il focus dell’Osservatorio Nazionale Infrastrutture, Sicurezza e Mobilità per le 2 Ruote, che ha preso in esame i dati di traffico rilevati grazie alla black box di moto.app, installata su oltre 100 mila veicoli.

Il periodo di riferimento è quello che va da lunedì 24 febbraio fino a martedì 12 marzo e a formare il campione ci sono il 77% degli scooter e il 23% delle moto.

Se il 24 febbraio a muoversi erano oltre il 34% dei mezzi del campione, le restrizioni governative e gli appelli alla responsabilità hanno portato i numeri al 18,06% del 12 marzo. Una diminuzione di quasi il 50% del volume di traffico.
E che gli appelli alla responsabilità siano stati colti perfettamente dai motociclisti si evince anche dal dato sulle percorrenze: la media chilometrica del 24 febbraio era infatti di 22,1 km, scesa a 15,7 km del 12 marzo.

Numeri incoraggianti e che fanno capire come i movimenti di gran parte dei motociclisti siano stati ridotti all’osso proprio per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

Uno sforzo ulteriore

E anche se i numeri ci danno ragione e stringono l’intera comunità motociclistica italiana in un abbraccio virtuale per sconfiggere il Coronavirus è bene ricordare perché è importante limitare gli spostamenti, soprattutto su due ruote.

Sicuramente per dare il buon esempio, ma anche per proteggere noi stessi: se infatti avessimo anche un piccolo incidente saremmo costretti a recarci in un ospedale, affollando così i presidi medici che già fanno fatica a fronteggiare la situazione, senza dimenticare che ci metteremmo in una situazione di particolare rischio vista la facilità di contagio del Covid-19, solo per non aver voluto rinunciare a una passeggiata in sella alla nostra moto.

Insomma restate a casa, e se proprio volete passare del tempo con la vostra bella moto, leggete i nostri consigli per la manutenzione ai tempi del Coronavirus.

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