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Moto: meglio comprarla nuova o usata?

E’ il dilemma che spesso molti motociclisti si pongono prima dell’acquisto. Spendere di più per avere l’ultima versione del modello preferito o risparmiare rivolgendosi al mercato d’occasione?

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Con la bella stagione in arrivo, la domanda di ogni motociclista che vuole allargare la sua collezione, o che al momento non ha una fedele compagna di viaggio è sempre lo stesso: moto nuova o usata?

A ben vedere si tratta di una questione amletica ed a tratti anche filosofica oltre che ovviamente banalmente pecuniaria. Salire in sella ad una moto nuova, utilizzarla con cautela nei primissimi chilometri, impararla a conoscere, svezzarla a dovere dopo il primo tagliando, tutte ritualità assai gradite a noi motociclisti che assumono i contorni di un vero e proprio rito di iniziazione.

O altrimenti, più pragmaticamente, si può scegliere la via della felicità in modo meno esclusivo, ma anche meno caro, optando per una cavalcatura usata. Una modalità che può dare comunque grandi soddisfazioni, al prezzo di qualche piccola rinuncia.

Evoluzione continua

Non passa stagione dove non si assista ad un miglioramento delle caratteristiche dei vari modelli. Negli anni ’70, soprattutto con l’avvento delle maxi giapponesi, si assistette ad un incremento di prestazioni, guidabilità ed affidabilità senza precedenti.

Nel decennio successivo i motociclisti poterono beneficiare di ciclistiche sempre più evolute e di pinze capaci di mordere i dischi finalmente in modo efficace. Sono gli anni in cui nacquero moto epocali come la Kawasaki GPZ 900, la Honda VFR 750, la sua incredibile sorella corsaiola RC30, la Suzuki GSXR 1100 e la Ducati 851, solo per citarne alcune. Negli anni ’90 le case si concentrarono su ogni aspetto in modo maniacale.

Il peso delle moto, soprattutto quelle sportive, raggiunse i minimi storici, mentre l’evoluzione degli pneumatici permise di assaporare l’ebbrezza della guida in stile GP tra i cordoli. Per avere un’idea di quanto bello fu quel decennio basti pensare che nel ’92 fece il suo debutto la Honda CBR 900 RR, la mitica Fireblade con ruota anteriore da 16”, due anni più tardi la Ducati 916 e nel 1998 la prima (pazzesca) Yamaha R1. Senza dimenticare la BMW R1100GS del 1994 che dette nuova linfa al Marchio bavarese traghettandolo definitivamente nella dimensione che conosciamo.

Oggi a ben vedere gli investimenti maggiori sono concentrati nell’elettronica che viene sempre più implementata anche su modelli di indole turistica e di ispirazione classica. ABS, ABS cornering, controllo di trazione, riding mode e sospensioni semiattive, oltre ad innalzare in modo significativo piacere di guida e sicurezza attiva, costituiscono spesso il maggior valore aggiunto di una moto nuova rispetto ad una usata di appena qualche stagione fa.

Meglio nuova…

Acquistare una moto nuova significa innanzitutto poter scegliere accuratamente il modello che più amiamo ed accessoriarlo secondo le nostre esigenze ed i nostri gusti. Ma sappiamo bene che il valore di una moto nuova lo apprezzeremo anche nel tempo in termini di minor manutenzione e di maggiore facilità di utilizzo.

Se è vero che il nuovo avrà inevitabilmente un costo maggiore va comunque evidenziato che le formule di finanziamento sempre più aiutano a mitigare le spese di acquisto permettendo di mettere nel box la propria beniamina senza troppi patemi d’animo.

…O usata?

Oggi rivolgersi al mercato d’occasione significa poter avere acceso ad una vetrina nazionale (se non internazionale) grazie agli annunci pubblicati sui siti specializzati. Se non si ha dimestichezza col web o comunque si ha piacere di poter toccare con mano la moto dei propri sogni, ci si potrà dirigere con soddisfazione in concessionaria, soluzione inevitabilmente più onerosa ma che potrà significare anche maggiore sicurezza potendo contare su una moto “tagliandata” e con almeno un anno di garanzia.

meglio coprarla nuova o usata

Qualche esempio

Se siamo dei viaggiatori incalliti, o piuttosto siamo alla ricerca di una moto da usare quotidianamente nel classico tragitto casa-ufficio e quindi impiegare con soddisfazione anche il weekend nella gita fuoriporta, staremo probabilmente valutando l’acquisto di una crossover.

Si tratta di moto oggi assai evolute in termini di prestazioni, ciclistica ed elettronica. Per questo il loro prezzo è piuttosto elevato. Ad esempio la BMW R 1250 GS accessoriata può facilmente superare i 21.000 euro mentre una R 1200 GS usata full optional con 25.000 Km del 2013 la possiamo trovare intorno ai 12.000 euro.

O ancora, una Ducati Multistrada 1260 S arriva di slancio oltre i 18.000 euro mentre per salire in sella ad una Multistrada 1200 S del 2013 con 20.000 Km potrebbero “bastare” 11.000 euro.

Ovviamente si deve valutare accuratamente lo stato d’uso della moto perché altrimenti i costi futuri potrebbero diventare piuttosto ingenti e non rendere così conveniente l’operazione. Chi di noi ha acquistato più volte moto usate sa bene come anche nella migliore delle ipotesi, soprattutto se acquistate da privato, si possano immediatamente rendere necessari interventi di manutenzione ordinaria, sostituzione pneumatici, tris trasmissione, ecc, che significano un incremento del costo d’acquisto di qualche centinaio di euro.

Senza replicare specularmente l’esempio nel segmento delle supersportive, possiamo approfittarne per valutare l’acquisto di una superbike più datata, magari la moto che tanto abbiamo sognato quando eravamo studenti e che finalmente possiamo permetterci. Citiamo solo a titolo di esempio il caso di Honda con la serie CBR.

Una 929 del 2000 con pochi Km è quotata intorno ai 2.500 euro, la sorrella 954 del 2003 in ottime condizione 1.000 euro in più, ma se preferiamo arrivare alla cilindrata piena della CBR 1000 RR del 2004 dovremo spendere 4.500 euro. Moto ancora belle da guidare, prestazionalmente validissime (la 1000 ha 172 cv…), con ciclistiche evolute che pagano inevitabilmente il peso degli anni soprattutto in termini di ausili elettronici. Primi su tutti la mancanza di ABS e TC.

Ma volendo filosofeggiare si tratta di poter salire in sella a veri e proprie belve senza per questo spendere cifre da capogiro. E’ ovvio che soprattutto nell’utilizzo estremo in pista le edizioni rinnovate e dotate di qualsiasi ausilio elettronico permetteranno di sfruttare il potenziale della moto più a fondo e con maggior sicurezza.

A ben vedere le moto di impostazione classica sono quelle che sembrano subire un’obsolescenza minore, regalando soddisfazioni ai loro proprietari anche in termini di valore residuo dell’usato.

Volendoci divertire con un paio di esempi, possiamo citare la sempreverde HD Sportster 1200 Custom che nuova costa 13.000 euro mentre usata del 2013 in ottime condizioni si stabilizza intorno ai 9.000 euro, o piuttosto la Triumph T100 Bonneville che a fronte di un prezzo del nuovo di 10.500 euro, per un usato in buone condizioni del 2013 richiede un assegno di 6.500 euro

E allora quale scegliere?

Non esiste una risposta universale, come abbiamo descritto le ragioni per preferire una moto nuova o usata sono oltre che finanziarie anche, se non soprattutto, personali. Chi è attento all’evoluzione ed è sensibile alle migliorie apportate ai nuovi modelli inevitabilmente propenderà per l’acquisto del nuovo, così come per chi magari ha intenzione di legarsi alla propria cavalcatura per tanti anni e accetta di buon grado il dazio inevitabile del maggior prezzo d’acquisto.

Senza dimenticare che per tutti coloro che utilizzassero la moto in città, con sempre maggiori barriere verso i veicoli più inquinanti, il nuovo potrebbe rappresentare la soluzione vincente anche in termini di rispetto delle più recenti norme anti inquinamento (es. Euro 4).

L’usato, a ben vedere, potrebbe essere il terreno di caccia ideale anche per tutti coloro che stiano ancora cercando la propria anima gemella e valutando quindi la propria scelta non necessariamente definitiva intendano minimizzare i rischi riducendo il costo d’acquisto.

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