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Passante di Bologna, il ministero dei Trasporti ha la sua ricetta

La proposta prevede un abbattimento dei costi e un ridotto consumo di suolo per il tratto stradale bolognese

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Del Passante di Bologna si discute da anni. Il progetto preliminare prevede l’ampliamento in sede del sistema esistente mediante la realizzazione di una piattaforma a 3 corsie più corsia di emergenza per senso di marcia, sia sull’A14 che sulla tangenziale (con 4 corsie nel tratto più carico). La decisione di prevedere il potenziamento in sede del sistema autostradale/tangenziale esistente, rispetto alle soluzioni alternative ipotizzate nel tempo per la risoluzione del nodo, è stata assunta con sottoscrizione dell’Accordo del 15 aprile 2016 da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Regione Emilia-Romagna, della Città metropolitana di Bologna, del Comune di Bologna e di Autostrade per l’Italia.


Quali obiettivi


Il progetto prevede un articolato inserimento dell’infrastruttura nel contesto ambientale urbano, mediante interventi di opere a verde, riforestazione di parchi urbani in aree pubbliche limitrofe al tracciato. Le mitigazioni acustiche di progetto migliorano il clima acustico nei dintorni dell’autostrada, assicurando al contempo il rispetto dei limiti normativi. La fluidificazione del traffico generata dall’ampliamento delle complanari, consente il passaggio da un flusso tipico del traffico urbano congestionato.


Cosa dice il ministero


Il Ministero dei Trasporti ha trasmesso al concessionario Autostrade per l’Italia un nuovo progetto, alternativo al precedente, per il Passante di Bologna. I tecnici del ministero propongono una soluzione mirata al problema, con tre possibili scenari, che garantiscono tutti piena sostenibilità ambientale, un ridottissimo consumo del suolo e costi abbattuti anche del 67% rispetto al progetto in valutazione precedentemente. Un risultato, questo, che si traduce in più rispetto per il territorio e un risparmio reale per i cittadini, che, come detto, ne trarranno un vantaggio in termini di minori costi da sostenere in tariffa.


Sulla carta, i vantaggi


L’idea progettuale prevede la realizzazione di soluzioni volte a ridurre i rallentamenti del traffico nel nodo di Bologna, e, dunque, le emissioni; e un miglioramento del Trasporto Pubblico Locale, sia tramite il suo potenziamento sia tramite il decongestionamento della viabilità di adduzione. La soluzione proposta dal MIT punta a snellire e rendere fluido l'accesso e l’uscita dalla tangenziale senza intaccare il flusso di chi invece deve proseguire il viaggio. Per questo viene prevista la realizzazione di una viabilità di servizio affiancata alla complanare, per una lunghezza molto ridotta rispetto al progetto originario e che, in base alle differenti ipotesi progettuali, si limita fino a un terzo circa dell’estensione complessiva del tracciato.


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