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Veitis EV-Twin, l'E-bobber “Made in Britain”

L’idea di uno skipper giramondo si è trasformata in uno dei progetti più interessanti del motociclismo a zero emissioni

Moto - News: Veitis EV-Twin, l'E-bobber “Made in Britain”

“Non vedete ostacoli, ma opportunità” recita una delle tante frasi motivazionali in voga nei corsi di mental coaching, e Steve Smith l’ha presa alla lettera. Da una sua idea è nata infatti la Veitis EV-Twin, un bobber elettrico elegante e con un profilo classico, che nasconde il non plus ulta della modernità.


La storia 


Smith era solito caricare sulla nave la sua BSA Bantman prima di ogni viaggio, per poi usarla di porto in porto. Un’operazione lunga e faticosa, che prevedeva ogni volta la messa in sicurezza della moto e lo svuotamento dei serbatoi. Così Smith ha deciso di acquistare un telaio di un’altra BSA Bantman, lasciando solo il telaio e montandoci un motore elettrico comprato a buon mercato. Dopo un pò di kilometri e l’attenzione di migliaia di utenti di Instagram, Smith ha deciso di trasformare la sua idea in un business.


La moto


Nasce così la Veitis. Dal prototipo su base BSA si passa ad un telaio dedicato, creato in collaborazione con l’azienda Metal Malarkey, il motore è a magneti permanenti capace di sviluppare 11 kW di potenza nominale, il corrispettivo di 15 CV, e quindi guidabile anche da chi ha patente A1, e viene alimentato da batterie a celle Panasonic 18x650. In cantiere però c’è già un propulsore più potente, che svilupperà 89 Nm di coppia massima. Le sospensioni sono K-Tech, mentre la strumentazione porta la firma di Motogadget.


I numeri


Nel 2019 verranno prodotte le prime 50 EV-Twin, che avranno un’autonomia di 160 km, raggiungerà una velocità massima di 112 km/h e avrà un peso di 165 kg. Il prezzo? L’ipotesi più accreditata si aggira intorno alle 40.000 sterline, circa 44.800 euro. Un po’ troppo forse per ammaliare gli amanti delle modern classic tradizionali, ma, prezzo a parte, la Ev-Twin di Veitis si presenta con il vestito buono e i giusti numeri per guardare al futuro.

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