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Limite a 150 km/h in autostrada, arriva la proposta della Lega

Il presidente della Commissione Trasporti alla Camera rispolvera una "vecchia" idea sull'aumento dei limiti di velocità

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La “bomba” dei 150 km/h in autostrada è esplosa qualche giorno fa, suscitando polemiche. La Lega ha proposto che il limite salga dai 130 di oggi ai 150 di domani, per bocca di Alessandro Morelli, presidente della commissione Trasporti della Camera (e capogruppo in consiglio comunale a Milano). Stando a Morelli, “ha poco senso mantenere in vigore dei limiti, considerando che i rischi oggi sono dovuti a comportamenti diversi. Grazie ai 150 km/h, strade più libere e veloci, e tempi di percorrenza più snelli”. Per la precisione, Morelli punta ai 150 all'ora su tratte autostradali con livelli di sicurezza elevati, ovvero quelle dotate di tre corsie per senso di marcia, con asfalto drenante e coperte da Tutor. Stando all’Asaps (Amici Polstrada) invece i 150 km/h peggiorerebbero la sicurezza: più incidenti, anche mortali. E salirebbe l’inquinamento. Ma vediamo come stanno le cose oggi e come potrebbero evolvere.


Cosa dice la legge


Se vogliono, i gestori possono imporre un limite più basso. Dal 2010, sulle autostrade a tre corsie più corsia di emergenza per ogni senso di marcia, dotate di apparecchiature debitamente omologate per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati (il Tutor), gli enti proprietari o concessionari possono elevare il limite massimo di velocità fino a 150 km/h. Con un vincolo: sulla base delle caratteristiche progettuali ed effettive del tracciato, previa installazione degli appositi segnali, sempreché lo consentano l'intensità del traffico, le condizioni atmosferiche prevalenti ed i dati di incidentalità dell'ultimo quinquennio. Insomma, su tratti sicuri, i gestori possono alzare il limite da 130 a 150.


In realtà, nessun gestore ha mai alzato il limite a 150 km/h. Non è un obbligo per le concessionarie autostradali, ma solo una facoltà. Perché nessun gestore alza il limite a 150? Si possono fare solo ipotesi: forse i gestori reputano i 150 pericolosi per la sicurezza. Forse incide il contratto fra concessionarie e Stato (proprietario della rete autostradale): stando alle convenzioni, inferiore il numero di incidenti, più alti i pedaggi. Pertanto, coi 150, il rischio è che i sinistri salgano, e le tariffe scendano. Eventualità che le concessionarie intendono evitare.


Con l’idea di Morelli, il Codice della Strada parlerà di 150 km/h sui tratti sicuri: tre corsie per senso di marcia, con asfalto drenante e coperte da Tutor. Due gli scenari. Primo: i gestori, come oggi possono imporre un limite più basso dei 130 km/h, domani potranno imporre un limite più basso dei 150 km/h. Secondo: le autostrade saranno costrette ad alzare il limite a 150 km/h sui tratti sicuri. Ecco la differenza: non più una possibilità data ai gestori, ma un obbligo. Sarebbe una norma rivoluzionaria, se concepita nel secondo modo.


Su altri percorsi, quali limiti


Per evitare guai (multe e tagli di punti-patente), è utile ricordare i limiti ovunque, dal più alto ingiù.


Autostrade: 130 km/h.


“Superstrade” con corsia emergenza (tecnicamente strade extraurbane principali): 110 km/h.


“Superstrade” senza corsia emergenza (strade extraurbane secondarie e per le strade extraurbane locali): 90 km/h.


Strade statali, provinciali, comunali con delimitazione delle due corsie: 70 km/h.


Strade provinciali, comunali senza delimitazione delle due corsie: 50 km/h.


Strade urbane: 50 km/h.


“Zone 30” nelle città: 30 km/h.


Ma su qualsiasi tratta, il gestore può imporre un limite inferiore.

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